Nuova Musica Italiana – 4 recensioni
PHILOS – Interno 3
Al terzo album i toscani PHILOS (precedentemente attivi con il nome Philomankind e maggiormente orientati verso un sound di estrazione psichedelica 60’s) compiono un enorme balzo in avanti. Prodotti da Vittorio De Scalzi dei New Trolls conservano l’approccio con melodie beatlesiane (irresistibile il beat di “Ambaradan”) ma a cui aggiungono un pizzico di prog e abbondanti dosi di pop tipicamente italiano e di canzone d’autore. Un album delizioso.
CABRERA – Nessun rimorso
Il quartetto modenese all’esordio con un ep di 5 brani in pieno mood post hardcore e con frequenti rimandi al post rock, ai Mars Volta, Fugazi e Gazebo Penguins. Il tutto bene eseguito e ispirato per quanto la materia sia ostica e non propriamente fruibile per chi non è abitualmente vicino a questo tipo di sound.
MAJAKOVICH – Il primo disco era meglio
Con il secondo album la band di Terni sceglie completamente l’italiano per accompagnare un sound granitico che pesca dal miglior emo core (At the drive in, Get Up kids) ma anche da esperienze più mainstream come i Foo Fighters, soprattutto negli arrangiamenti vocali e dai nostrani Verdena dell’ultima esperienza di “Wow”.
VOSTOK – L’abitudine che ci fa stare a galla
Da Livorno un esordio infuocato di chiaro stampo post grunge in cui convergono frequenti rimandi ai primi Foo Fighters, Pearl Jam e ai Queens of the Stone Age in un assalto sonoro efficace che non disdegna ricerca melodica e raffinatezza esecutiva.
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