Nuova Musica Italiana – 4 recensioni
THE RUST AND THE FURY – See the colors through the rain
Il secondo album della band di Perugia si muove tra sonorità decisamente brit con un approccio 90’s talvolta non lontano dai My Bloody Valentine dove si incrociano melodie accattivanti ad una base ritmica serrata e un lavoro chitarristico che non disdegna svolte quasi noise. In brani come “Green” sembrano invece convivere echi prog con new wave e grunge in “Me here” si assapora il gusto di una psichedelia moderna. Un lavoro piuttosto vario pur se omogeneo e ricco di spunti e personalità.
SUPERTEMPO – 29
I veneti Supertempo accedono al secondo album con un piglio rock n roll diretto, scarno, semplice ed urgente che accorpa le varie varianti in tal senso (beat, punk, power pop, garage), scodellando alla fine una serie di brani brevi (con un’unica eccezione nei 6 minuti di “8 hours man”) tra Libertines, Velvet Undergound, Undertones, primi Rolling Stones e Pretty Things, Milkshakes. Immediato ed essenziale.
LE IDI DI MAGGIO – Mokajena
Esordio degli ex Skaouts con la nuova ragione sociale Le Idi di Maggio. “Mokajena” è un album in cui a prevalere è l’amore per i ritmi in levare tra ska e rocksteady e una poderosa sezione fiati a tessere le fila degli undici brani. Ma non mancano virate verso forme cantautorali e contaminazioni varie che ampliano parecchio gli orizzonti espressivi della band. Ospiti come Cisco (ex voce dei Modena City Ramblers) e Oskar (Statuto, che reinterpreta il classico, rivisitato in chiave rocksteady beat, “Stella d’argento” di Gino Santercole), Lucia Tarì (Sole Spento, Timoria) e Massimo Marcer(trombettista di Roy Paci e Aretuska) impreziosiscono ancora di più l’ottimo lavoro della band.
LITIO – Con la semplicità
Il secondo lavoro del quartetto cuneense rispecchia fedelmente la semplicità del titolo. I brani sono essenziali a livello strutturale (chitarra, basso, batteria) e nei riferimenti sonori che spaziano da influenze di sapore britannico a certe atmosfere che furono care alle bands che si muovevano tra punk e new wave alla fine dei 70’s ma anche tanto pop e alcune pennellate di reggae. Il tutto condito da una vena cantautorale che pesca tra le esperienze più recenti.
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