Olimpiadi a tempo di musica
Musica e sport, un binomio su cui, di tanto in tanto, mi piace soffermarmi. Tempo fa avevo esposto tutta la mia ideologia su come la corsa sia rock e avevo affrontato i gusti musicali di sua maestà “100 metri” Usain Bolt, mi affascina, infatti, il legame fra attività fisica e musica, un connubio che aiuta, migliora le prestazioni, agevola il ritmo, allontana la fatica, tanto che nelle gare di maratona è stato proibito l’uso delle cuffie: è come il come doping, dicono.
Sia come sia, alle Olimpiadi di musica ce n’è tanta, a dimostrazione che, dagli inni in poi, lo sport è qualcosa di melodico e sonoro. Se la canzone ufficiale di Londra 2012 è stata “Survival” dei Muse, Sochi 2014 passerà alla storia per “All The Things She Said”, tormentone delle t.A.T.u. rispolverato per l’occasione, e per quell’immenso Ciajcovskij, proposto nel “Lago dei cigni”, che tanto e tanti ha emozionato alla cerimonia di apertura.
{youtube}hyw4818YjPQ{/youtube}
Ciò che, tuttavia, diverte, è scoprire che alcuni sport della musica proprio non possono farne a meno. Se ormai è impossibile immaginare una gara di Halfpipe e Slopstyle silenziosa, è indissolubile il legame ghiaccio/pattini/musica/coreografia. I meravigliosi pattinatori e le deliziose pattinatrici, oltre a regalarci fisici mozzafiato e mise luccicanti, ci dicono molto della loro personalità anche in base alle musiche scelte: abbondano brani dei Queen, spunta “November Rain” dei Guns’n’Roses, i brani classici la fanno da padrone (i ritmi della musica moderna non aiutano la fluidità dei movimenti) e se Carolina Kostner incanta con” l’Ave Maria”, i russi Tat’jana Volosožar e Maksim Trankov vincono l’oro nel pattinaggio di figura con “Jesus Christ Superstar”, con tanto di costume hippie. L’oro all’originalità va però alla tedesca Aliona Savchenko che, col compagno Robin Szolkowy, ha pattinato in rosa fluo sulla musica della Pantera Rosa, regalando un po’ di anni ’80, quasi in stile pattini a rotelle.
E mentre ieri il sipario calava, con una musica tristissima, sullo zar del ghiaccio, Evgenij Plushenko, i miei personali beniamini sceglievano musiche un po’ più toniche: oltre ai super hardcore sciatori dello Slopstyle, mi sono appassionata a due giovanissimi pattinatori, il Canadese più brutto di sempre, Kevin Reynolds e l’Americano Jason Brown che, nello short program di specialità, si sono esibiti, il primo su un brano degli AC/DC (già scelti a Londra dagli Australiani del nuoto sincronizzato), il secondo su “The Question of U” di Prince. Meravigliosi!
Oggi esordiscono i bobbisti giamaicani, chissà loro con che musica scivoleranno sul ghiaccio?
{youtube}A3AbBUnm1qo{/youtube}
{youtube}wzlcVKFVWVI{/youtube}
{youtube}FkApdHlLD_E{/youtube}
Commenti recenti