Un concept album di dodici brani costituisce l’esordio discografico del cantautore milanese Michele Spagnuolo, in arte Orfeos. Un lavoro dalle molteplici influenze, complesso e particolarmente variegato ma che attinge in particolare da funk e rock (l’iniziale “Il dolore che vincerai” ne è un fulgido esempio), oltre che da un raffinato retrogusto soul . Spesso si avvicina alle migliori cose dei Ritmo Tribale (vedi ad esempio “Ci sei tu”), nel momento in cui il sound si fa più duro e roccioso. La versatilità compositiva di Orfeos è il tratto dominante e più interessante di “Libertà” a cui si aggiunge un’esecuzione di notevole spessore. Album sicuramente molto interessante.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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