Origami e Jazz

 

E’ una meraviglia quando la musica ridona energia vivificante a lussuosi palazzi d’epoca, da tempo sontuosamente immobili nei centri cittadini. Sale, scaloni, ingressi e androni grandiosi, affreschi, stucchi, vetrate e infernotti che riprendono colore e vita quando vengono colpiti dalle note volanti che vagano ovattate.

In un piovoso sabato pomeriggio di questo umido febbraio (la pioggia non cessa, tanto vale lasciarsi ispirare da essa), aggirandomi nei pressi di Palazzo Barolo a Torino, sento note jazz uscire dalle sue possenti mura. Alzo gli occhi e scopro che il palazzo ospita una mostra sugli origami, l’arte giapponese che inventa figure e forme di ogni genere piegando fogli di carta. Musica e origami: entro. Le arcate dei sotterranei del palazzo, mattoni a vista e tanta atmosfera, ospitano le teche dell’esposizione che prevede tre aree tematiche: la rappresentazione del mondo, la rappresentazione della mente, i totem simbolici. E’ una gioia per gli occhi. Oggetti di natura, rappresentazioni geometriche, ninnoli, gioielli e le immancabili gru della pace, di cui una immensa, sospesa al fondo delle scale principiali, maestosa e incombente.


E’ divertente la mostra “Origami – Spirito di carta” realizzata da Yoshin Ryu e lo è ancora di più perché da dietro una porta frangi fuoco arrivano distinte, allegre note jazz. La visita si arricchisce così dell’accompagnamento musicale di un gruppo che sta evidentemente provando nelle sale adiacenti, in uso all’Accademia Musicale Torinese: una voce femminile calda e avvolgente, strumenti caldi e ben suonati, ogni tanto un’interruzione, qualche risata, una ripetizione, accompagnano il visitatore che, immancabilmente, inizia a muovere la testa, mentre si aggira fra animaletti preistorici di carta, roselline che sembrano cesellate, un villaggio nella neve, trionfi di forme e di colori, un adorabile coro di rane, lavori di ragazzi delle scuole. Che bella contaminazione! Un connubio non voluto, ma sicuramente efficace che rende la mia visita ancor più bella: sorpresa dalle opere di carta, testimonianza di pazienza e devozione, cullata dalla musica, asciugo un po’ anima e ossa, prima di rituffarmi fra le braccia della pioggia.

Origami e jazz, perché no?

 

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Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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