OSSA DI CANE – La morte del re
Spettacolare esordio per il sestetto senese che riesce nel complesso e arduo compito di creare una miscela innovativa, sperimentale, originalissima, che mette insieme nu jazz (attingendo in particolare dalla scena British Jazz, da Ezra Collective a Sons Of Kemet e Comet is Coming), hip hop, drum and bass, elementi fusion, elettronica, un groove funk. Il tutto condito da un’attitudine “punk”, iconoclasta ma allo stesso tempo intimista. Siamo di fronte a uno dei migliori album nostrani dell’anno. Eccellente.
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