FUORICENTRO – Amanda Lear
Con questo progetto abbiamo voluto rendere omaggio a una artista straordinaria e figura simbolo di un’epoca caratterizzata da innovazione, eleganza e audacia creativa.
Con questo progetto abbiamo voluto rendere omaggio a una artista straordinaria e figura simbolo di un’epoca caratterizzata da innovazione, eleganza e audacia creativa.
«È ancora Natale, ma mi fa così male vedere la neve posare e mescolarsi con la cenere. E mi chiedo se mi senti sotto questi bombardamenti, tra i silenzi ed i lamenti di un Natale che c’è stato portato via». Con queste parole, Mario Signorile apre un brano che porta il Natale fuori dai suoi confini abituali e lo colloca dove la festa non esiste più.
Sound elettrico e sparatissimo che guarda agli MC5 ma che ama anche gli anni Sessanta e Settanta più rock ‘n’ roll.
Prosegue imperterrita la felice carriera de Il Senato di Luca Re e Fay Hallam (affiancati da eccellenze della scena torinese, provenienti da Statuto e Sick Rose). Quattro nuovi brani che esplorano il prezioso mondo...
“Mamma ho perso i neuroni” è il nuovo singolo di Gualtiero: un rap sincero e molto vicino alla realtà. Tra la rabbia e la ragione c’è spazio per l’ironia, e Gualtiero lo sa benissimo.
Padrone è il ritorno dei Tundra, singolo con cui la band racconta ruvidamente il sottile confine tra libertà e prigionia. Un brano che mastica rock alternativo e lo sputa fuori con rabbia, incalzando l’ascoltatore e chiedendo quanto è davvero disposto a perdere pur di sentirsi vivo.
“L’ombra del vento” esplora il tema della ricerca di identità e il contrasto tra il reale e l’ombra di ciò che si è. È un pezzo di forte impatto emotivo e sonoro, ideale per le rubriche che approfondiscono la musica rock e alternative di qualità nel panorama italiano.
“In Incognito” è il nuovo singolo di Chiara Ragnini, terzo estratto dal disco Cuoresanto, attualmente in lavorazione e in uscita nel 2026. Il brano segue le pubblicazioni dei mesi scorsi dei precedenti singoli L’effetto che mi fai e Sabato, aggiungendo un ulteriore tassello al percorso emotivo e narrativo del nuovo progetto discografico.
La consueta amata vena psichedelica, che si unisce a suoni West Coast, blues contaminato (a tratti sembra di viaggiare nei solchi di “Supersession” di Al Kooper, Mike Bloomfield e Stephen Stills), il tardo beat italiano più impegnato e una dimensione rock classica di stampo anni Sessanta e Settanta.
Un brano potente e rock che riporta agli Who dei tardi Sessanta, sia ritmicamente che melodicamente, con un testo incisivo e profondo.
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