PAOLO SAPORITI – Lucciole
Lucciole” è il quarto brano estratto dal nuovo album di Paolo Saporiti ‘La mia falsa identità’ (OrangeHomeRecords/Believe).
Gli archi sono onde sinuose su cui si adagiano gli arpeggi delicati della chitarra acustica. Pungente fa irruzione l’elettronica, a scomodare le sonorità morbide e circolari, che si aprono in un ritornello quasi ancestrale. Saporiti ricrea così un luogo musicale sicuro, per raccontare una storia profonda e dolorosa, carica di pathos.
Protagonista del video è lo stesso cantautore, attore e autore, poeta inizialmente testimone imparziale: “Come vedi non è la libertà/mi domando se la felicità valga più di noi/ del tuo amore…”. L’incontro con una ‘lucciola’, una prostituta, lo tocca e sconvolge. Si lascia permeare dal passato di questa donna, dalle sue fragilità, identificandosi. Tutto ciò innesca un’esplosione di emozioni primordiali, che percepiamo come tangibili: la violenza diventa una “forma antica di stare in contatto con gli altri” che la virtualità di oggigiorno non riesce del tutto a restituire e rendere percepibile, comprensibile.
E’ questo turbine di sentimenti contrastanti che genera la forte attrazione empatica tra il protagonista e il suo contraltare. Questa donna ‘sopravvissuta’, vorace e sensibile, che ha conosciuto la crudeltà, ed ha brama di gentilezza.
Nel video riscopriamo le tre ‘vite’ vissute dalla ‘lucciola’: la bambina che era in lei, carica di innocenza; l’adolescente, bramosa di leggerezza, che inizia ad attraversare profonde inquietudini; la donna adulta, disillusa, che ha idealizzato il rapporto con l’altro sesso, ma soltanto nella sua mente, rimanendo imprigionata in legami crudelmente fisici ed emozionalmente asettici.
Paolo Saporiti, in questa ‘canzone al femminile’, incontra il suo alter ego, la propria anima nascosta, quel sottile fil rouge fantasmatico che lega ogni uomo e ogni donna, al di là dei preconcetti di un’etica calata dall’alto da parte di una società sempre più giudicante e che ci vorrebbe infallibili, perennemente a rischio dell’emarginazione.
Il brano, prodotto da Raffaele Abbate è accompagnato da un videoclip che assume la forma ibrida di un cortometraggio musicale, diretto da Federico Iris Osmo Tinelli con l’apporto del colorist Daniele Canavese.
CREDITI
Paolo Saporiti – Lucciole
Federico Iris Osmo Tinelli – Film Making
Daniele Canavese – Color Correction
Paolo Saporiti – Musica e Parole
Ringraziamo per la loro partecipazione Annavittoria, Chloé e Veronika.
Prodotto da Raffaele Abbate & Paolo Saporiti
Paolo Saporiti: chitarra e voce
Stefano Cabrera: violoncello
Alberto Turra: chitarra elettrica
Raffaele Abbate: synth, basso synth
Lucio Sagone: batteria
Silvia Trabucco, Beatrice Puccini, Cristiano Puccini: Violini
Federico Mazzucco, Amira Awajan: Viole
Produzione artistica: Raffaele Abbate & Paolo Saporiti
Registrato e mixato da Raffaele Abbate presso la OrangeHomeRecords
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