Patti Smith – Horses

E’ la fine degli anni sessanta quando due ventenni squattrinati arrivano a New York, si incontrano per caso, si amano, si lasciano quando lui scopre di essere gay, ma restano amici e si aiutano per tutta la vita. Anche quando diventano artisti famosi, anche quando lui muore e lei continua a scrivergli lettere per conservarne la memoria.

E’ la storia tenera e sensuale dell’amicizia fra Patty Smith e Robert Mappelthorpe, raccontata dalla cantante nel libro Just Kid e che ha rappresentazione visiva nelle molte fotografie che le scattò l’amico.
I due diventano si fanno strada nella incredibile New York di quegli anni, lei esordisce con un disco bello e sorprendente, Horses, in cui il punk si fonde con la poesia della Beat Generation, illustrato in copertina da uno stupendo bianconero di Mappelthorpe scattato in un appartamento sulla Quinta Avenue, completamente dipinto di bianco e senza mobili, spesso usato da l fotografo come set fotografico.

Dopo aver condiviso l appartamento, ed essersi separati per un breve periodo, con i primi soldi guadagnati si trasferiscono al Chelsea Hotel, la famosa residenza dove nei corridoi potevi incontrare, in tempi diversi, Stanley Kubrick, Bob Dylan, Janis Joplin, Leonard Cohen, Sid Vicious.

 
Mapplethorpe era lontano dall’essere un fotografo professionale, intimidito dall’attrezzatura tecnica, faceva sviluppare i suoi negativi in un laboratorio fotografico e non usava mai le luci artificiali. Per questo motivo era sempre alla ricerca di effetti luminosi naturali, come il triangolo di luce sulla copertina di Horses, che sembra quasi l’ala d’un angelo. La casa discografica non apprezzava questa foto così ambigua e insolita: era infatti una regola non scritta del business che le “cantanti ragazze” dovessero apparire carine e femminili. Patty Smith si oppose a quella regola indossando vestiti da uomo e rifiutandosi di usare trucco e acconciatura.

Non accettò neppure che la foto fosse ritoccata con l’airbrush, spiegando che sarebbe stato come avere chirurgia plastica o qualcosa del genere.

Oggi, oltre alla musica di quell’album, ci rimane una foto straordinaria che Mapplethorpe scattò senza luci, senza assistenti, soli in una stanza, lei e lui.

Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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