PAUL MCCARTNEY – III
A uno dei più grandi compositori di musica popolare di sempre non puoi dire granché. Lo ascolti con deferenza e devozione.Anche quando se ne esce con album francamente inutili, più per autocompiacimento che per reale urgenza artistica.Il nuovo lavoro, registrato in solitaria nello studio casalingo offre la consueta classe compositiva, il fascino del suo tocco, qualche sperimentazione, ballate suggestive etc. etc.Ma, contrariamente all’eccellente precedente “Egypt station” e al più che dignitoso “New”, si fa dimenticare velocemente e non rientrerà sicuramente nel meglio della sua produzione solista.
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