REA – Blu
Blu è una canzone che parla del bisogno che a volte abbiamo di salvarci da soli, per quanto le persone che ci vogliono bene possano starci accanto. La melodia e l’arrangiamento del pezzo sono piuttosto intimi e minimali per sottolineare la delicatezza di questi momenti.
È con questo nuovo brano intitolato Blu che Rea torna a sorprenderci.
In seguito all’uscita del suo EP di esordio Respiro, avvenuta la scorsa estate, dopo l’avventura televisiva ad Amici, è iniziato per la giovane artista un percorso fatto di fresche novità.
Questa canzone rappresenta il primo passo di questo cammino da lei intrapreso.
La melodia e l’arrangiamento del pezzo, scritto da Rea e leomeconi e prodotto da Ceckpoint, MARKA e Pietro Berchiatti, sono piuttosto intimi e minimali, con lo scopo di sottolineare la delicatezza e la malinconia dei momenti e delle sensazioni descritti nel testo.
In Blu, Rea racconta di come a volte, per quanto si possa essere circondati da persone che ci vogliono bene, abbiamo bisogno di salvarci da soli. “Non puoi salvarmi / non mi servi tu”, queste le parole che l’artista canta nel ritornello. I cambiamenti possono essere spaventosi, e non ci si può aspettare che vengano sempre accolti con facilità.
Quando si tratta di piantare le radici in una nuova casa, che sia di muri reali o di persone, è importante darsi del tempo.
Forzarsi non serve a niente, e in certi casi, neanche un aiuto esterno ci può cambiare quando si provano determinate sensazioni. Basta sapersi dare del tempo e armarsi di pazienza, per riordinare il proprio groviglio di
pensieri.
Rea intrattiene da sempre uno stretto legame con i suoi fan, con i quali non di rado nascono delle interessanti collaborazioni.
Tra queste, occorre sicuramente citare la copertina del brano in questione, che è stata realizzata con la partecipazione di Martina Resovaglio.
L’artwork, dominato – ovviamente – dai toni del blu, rappresenta la cantante seduta su un materasso dal lenzuolo stropicciato, con la testa chinata e nascosta tra le braccia.
Sulle sue gambe si arrampicano le radici di un arbusto che cresce al suo fianco e che si innestano al terreno: un chiaro riferimento al verso “dammi un po’ di tempo per metter radici in un posto”.
In un angolo, dei fogli di carta appallottolati, anch’essi citati nel testo: “tra fogli di carta dove cancellavo tutti i miei sbagli”.
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