REQUIEM FOR PAOLA P. – I rami oltre
“E poi arriva il momento in cui ti scolli dalla terra, lasci tutti i grovigli di foglie per trovare il vortice, per non doverti curare più dei dolori alla schiena, della sveglia del gallo. Dimentichi la forza oscura dei rami, l’impenetrabilità dei visi, il tempo morto ad aspettare che si alzi la nebbia. Quello che c’era si mescola a quello che non c’è più, ti vesti di cenere ed elegante ti siedi a pranzo contemplando gli elementi di una vita imbandita a festa. Poi d’un tratto, all’improvviso, fulminea, lei ti cerca, ti scova e tu non desideri altro che ricongiungerti, non desideri altro che esser riportato lì, dove l’avevi lasciata schivo, lì tra le fronde, nelle cortecce, al meriggio, dove non ti può sentire più nessuno. Ora che i due estremi si attraggono, si miscelano addirittura, scambiandosi di posto e sangue, ora, hai la consapevolezza giusta, ed è quanto di più piacevole, ed è tutto ciò che ti serve.
Ti sei mai perso tra gli alberi?”
Accompagnano con queste parole i Requiem for Paola P. il video “I Rami Oltre”, realizzato dalla videomaker Sara Barozzi per affiancare il primo singolo radio da “Sangue del tuo sangue”, nuovo disco della formazione bergamasco-bresciana uscito a settembre con una pre-release risalente alla scorsa primavera.
“I Rami Oltre” racconta – con un ritmo spasmodico e travolgente come quello del brano – una storia oscuramente simbolica, dietro cui si cela “una verità custodita nelle radici più profonde degli alberi, che si riverbera nel verde delle foglie”. Il clip è un efficace completamento visuale alla mordente intensità del songwriting dei Requiem for Paola P., una delle band più autoriali della scena post-hc italiana.
“Sangue del tuo sangue” è il disco del ritorno dei Requiem, con una nuova formazione ma la stessa indole di sempre, a sei anni dalla precedente uscita. Un lavoro molto legato a temi quali le origini, la terra e le radici, in altre parole la Natura, intesa sia in un senso biologico che esistenziale e vista non in modo idilliaco ma nella suo carattere impietoso e vitale, distruttivo e salvifico.
La Natura al contempo rifugio e insidia che rimane comunque l’unica realtà da contrapporre ad una quotidianità urbana disumanizzante, dove gli accadimenti delle vite di ognuno (le partenze, i ritorni, le sconfitte) aumentano il loro potenziale di annichilimento poiché vengono vissuti in una realtà carica di alienazione.
Contro tutto questo i Requiem for Paola P. scagliano le loro canzoni che, fin dal titolo, puntano catarticamente alle teste e ai cuori di chi ascolta ma soprattutto alle ossa, ai nervi e al sangue.
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