Riassunto febbraio 2022. Tutte le recensioni

 

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati. Nel mese di febbraio 2022 abbiamo recensito  40 ALBUM e presentato 112 VIDEO.

Dall’inizio dell’anno RadioCoop ha recensito 75 album e presentato 252 video

ALBUM

AGAPE – Mind pollution

Esordio della giovane fiorentina con un disco fresco e convincente, nonostante percorra sentieri sonori già abbondantemente frequentati ovvero un hard rock che guarda ai classici schemi anni 70 (glam, Led Zeppelin, Grand Funk Railroad, Suzi Quatro, Runaways, Fanny) ma con una voce femminile che regala al sound un’anima più pop. Suonano bene, i brani hanno una grande resa, l’album è godibilissimo.

ANDREACARLO – Alle 4 del mattino

Esordio solista per l’ex membro dei Decò. Cinque brani di buona fattura all’insegna di un pop rock che guarda alla canzone d’autore italiana con convinzione ed efficacia. Si possono sentire echi di Alberto Fortis e Ivano Fossati, l’andamento ritmico è sempre sostenuto, il disco ben realizzato.

APARTICLE – The glamour tapes

Un atto artisticamente coraggioso e stimolante rivisitare in nuova veste un proprio album. Gli Aparticle propongono una nuova versione dell’album The Glamour Action lavorando completamente in analogico, spaziando tra jazz, fusion, rock, improvvisazione. Un esercizio stilistico di grande spessore, dinamica e creatività.

BASCHIRA – Zdasdat

Esordio originale e molto personale per il cantautore bolognese che si ispira in questo concept (e nella scelta del nome) alla figura di un brigante delle colline emiliane, vissuto nell’800. Il sound, prevalentemente acustico, assembla folk, canzone popolare e un jazz sghembo che riporta a Vinicio Capossela e anche Paolo Conte. Molto godibile.

MAX CASALI – Sterzo

Le tredici tracce del terzo album del cantautore si muovono, in chiave prevalentemente acustica, nella classica canzone d’autore nostrana, con un particolare riguardo per i testi, dal contenuto di carattere sociale e politico. Il minimalismo della proposta è, alla fine, un po’ monocorde (soprattutto in considerazione della durata del disco che sfiora l’ora). Comunque un lavoro apprezzabile.

CIGNO – Morte e pianto rituale

Un lavoro molto personale quello del cantautore e musicista romano Diego Cignitti, in arte Cigno. Difficile trovare un equilibrio tra un’anima che guarda alla canzone d’autore con un sound che attinge dalla post wave di sapore industrial tra Suicide, Nine Inch Nails, CCCP, Einsturzende Neubaten. L’operazione è perfettamente riuscita e l’album brilla di originalità, tra cupe vampe e ghost riders.

ROBERTO CITTERIO – Appunti sporchi

Un ottimo album quello del cantautore bresciano. Roco e rock, fumoso come un vecchio bar di New Orleans dai sapori blues ma in cui entra in abbondanza anche la migliore canzone d’autore italiana con ballate intense. Un disco maturo, coraggioso e personale, ben suonato, con suoni vintage e diretti.

DEAR – Out of Africa

Musicista, scrittore, giornalista, Davide Riccio ha un lungo percorso artistico alle spalle. Il nuovo progetto Dear ci regala questo nuovo lungo (19 brani) lavoro che si dipana in svariati ambiti sonori, tra elettronica, rock, sinuose ballate e l’Africa costante protagonista. Sia ritmicamente, con groove tribali, che a livello di immaginario sonoro e lirico. Un riferimento, pur non esaustivo ci porta concettualmente a David Byrne e ad alcune pagine della discografia di Brian Eno (“Far are the shades of Arabia” ad esempio) ma “Out of Africa” è più complesso e personale. Soprattutto originale. Un gioiello di prima grandezza.

ENTEN HITTI – Via Lattea

Il gruppo aperto fondato nel 1995 da Pierangelo Pandiscia e Gino Ape con un nuovo lavoro a cui partecipano ospiti di primissimo piano come Vincenzo Zitello, Juri Camisasca, Jenny Sorrenti, Antonio Testa, Alio Die, Julia Berger, Paola Tagliaferro, Gamelan Gong Cenik. Musica sospesa, cerebrale, ambient, psichedelica, avvolgente per un album, come sempre, originale e personale.

ESTETICA NOIR – This dream in monochrome

La band torinese pesca a piene mani da lontane radici che affondano negli anni 80 postwave. La vocalità alla Jaz Coleman e il supporto ritmico riportano alle prime avventure sonore dei Killing Joke ma il sound si dipana attraverso varie forme di new wave che passano dai Cure ai Theatre Of Hate. La materia è difficile da trattare senza correre il rischio del “già sentito” ma il disco supera tranquillamente la prova. Consigliato agli amanti del genere.

MARIO PIGOZZO FAVERO – Mi commuovo, se vuoi

Primo album solista di Mario Pigozzo Favero, per oltre vent’anni autore dei brani dei Valentina Dorme. Un lavoro intenso, intimo, in cui esplora vari percorsi della migliore tradizione della canzone d’autore italiana, in uno spettro che va da Ivano Fossati a Francesco Bianconi, passando per il Gianni Morandi degli anni 70). Canzoni suonate e arrangiate in chiave minimale, tra pianoforte, loop elettronici usati con discrezione e sapienti orchestrazioni. Ottimo e di grande livello.

MATTEO FERRARI – Maramao

Il cantante ed artista trentino propone un repertorio tratto dal concerto “Maramao, canzoni tra le guerre” in cui reinterpreta in modo fedele agli originali quattordici celebri canzoni italiane scritte nel ventennio tra i due conflitti mondiali. Al tutto conferisce una patina di modernità e un gusto soft jazz che rende l’ascolto godibilissimo e decisamente affascinante.

FLEXUS – Le orchestre non suonano più

La band emiliana festeggia il ventesimo anno di attività con il settimo album di una carriera ricca di soddisfazioni. Un lavoro più che maturo che attinge dalla canzone d’autore italiana, dal folk, dal rock, dalla tradizione popolare ma anche da radici americane (Springsteen, John Mellencamp, Dylan). Ottimi arrangiamenti, essenziali quanto curati, alto livello compositivo, per un album di grande livello.

THE GHIBERTINS – The life and death of John Doe

Secondo album per la band milanese, un concept che racconta la vita di un uomo comune, “come una raccolta di polaroid che immortalano l’intera vita di un essere umano”. Il sound si muove su coordinate folk rock di sapore statunitense ma si concede anche ad aperture solenni, dal forte impatto e caratterizzato da ricchezza di arrangiamenti che riportano alla lezione di nomi com Arcade Fire e National. Lavoro dal respiro internazionale, maturo e sofisticato.

GIALLO MAN – Bonfyah

Gianlorenzo Scarpa in arte Giallo Man è uno dei principali esponenti della prolifica e validissima scena reggae italiana. Il nuovo album è un piccolo gioiello del genere tra original reggae, rocksteady, reggae soul, dub, ragamuffin. Gran bel disco che non mancherà di entusiasmare i cultori del genere.

GRANELLI – Cani, stelle e videotape

Nuovo ep per la band bergamasca, caratterizzato da cinque brani di buon pop rock che, a tratti, guarda agli anni 80 dei Duran Duran (“Desiree”) ma che si muove prevalentemente sui confini della canzone d’autore tradizionale nostrana. Approccio diretto e coinvolgente, in attesa di una conferma sulla lunga distanza discografica.

JUNE 1974 – Greetings from Mars

La creatura di Federico Romano giunge a un ennesimo capitolo della sua sterminata discografia. Dieci brani strumentali abrasivi e distorti in odore di shoegaze, ipnotici e percussivi che ricordano a tratti l’esperienza dei Loop ma che spaziano anche in riff hard rock e stoner.

LORENZO IORIO – Blu

Un breve ep di quattro brani, sufficiente a evidenziare la qualità compositiva del cantautore calabrese. Pop fruibile, frizzante e brioso ma mai banale, ricco di influenze (tra rock e reggae) e di spessore lirico. Molto interessante e di grandi prospettive future.

LOUIZE AND THE RICKETY FAMILY – In & out the wild

La cantante, autrice e compositrice pugliese Luisa Tucciariello affiancata dalla band formata da Nicolò Petrafesa (piano), Luca Tomasicchio(contrabbasso), Michele Ciccimarra (batteria) esce con un elegante album jazz con sette (pregevoli) inediti e una cover di Cole Porter. Voce come strumento dominante ma anche numerose “fughe” nel free jazz, in tentazioni prog, in modalità che riportano a Betty Carter e tanto altro. Siamo a livelli di eccellenza espressiva e compositiva.

KOKADAME – Dounlowd

Sei brani diretti e immediati per la band piacentina, all’insegna di un punk rock primitivo e primordiale (tra Johnny Moped, Uk Subs, Slaughter and the Dogs) e un approccio che riporta ai nostri Skiantos e Sorella Maldestra. Originali, aggressivi, teppisti. Una miscela che mancava da troppo tempo. Grandi!

MARLENE KUNTZ – Io sono Vera

I Marlene Kuntz compongono la colonna sonora del film Io sono Vera di Beniamino Catena,  già regista del loro video di La canzone che scrivo per te. I brani sono tutti strumentali, sospesi, talvolta Pink Floydiani, dal taglio ambient, composti a partire dalla sceneggiatura.

THE MILLS – Useless

Secondo album della band di Morris, ovvero Andrea Sanson, progetto attivo dal 2019. I dieci brani corrono attraverso un sound chitarristico che guarda al Paisley Underground dei Dream Syndicate, ai Pixies, con un pizzico del brit pop alla Blur. Le composizioni sono di ottimo livello, l’album ha un ottimo tiro e gode di un’ispirazione di alto livello.

MONOSCOPES – Painkillers and wine

Un esordio maturo e corposo (frutto delle lunghe esperienze passate dei componenti, militanti in numerose band di spessore), un album ruvido, chitarristico che pesca tra Dream Syndicate, Wilco, non disdegna occhiate ai Velvet Underground (“The edge of the day”) o Nick Cave (“Ages of you”) ma si concede frequenti pause semi acustiche, intimiste e malinconiche. Ottimo gusto compositivo, grande spessore artistico.

NEL VENTRE DELL’ORSA – s/t

Un lavoro molto particolare che associa una vena cantautorale con sonorità ambient, sospese, avvolgenti, quasi psichedeliche. Un progetto decisamente distintivo e personale che richiede attenzione e partecipazione all’ascolto. Ottimo.

PAOLO APOLLO & ANTONIO NEGRI – Sambabila

Un connubio raffinatissimo e super groovy quello tra l’Hammond soffice di Paolo Apollo Negri e il drumming jazzato del padre Antonio. Alle prese con bossa, samba, latin jazz, in quattro suadenti brani strumentali originali di primissima qualità.

NOISEBREAKERS – s/t

Vince Pàstano (chitarrista e produttore di Vasco Rossi) e il cantante Tony Farina insieme in un nuovo progetto discografico che omaggia esplicitamente le radici del rock blues anni 70, tra Led Zeppelin, Black Sabbath, cavalcate psichedeliche ma anche umori country e soul. Sonorità impeccabili, esecuzione perfetta, grande groove.

MAURO OTTOLINI & L’ORCHESTRA OTTOVOLANTE – Il mangiadischi

Il gruppo aperto fondato nel 1995 da Pierangelo Pandiscia e Gino Ape con un nuovo lavoro a cui partecipano ospiti di primissimo piano come Vincenzo Zitello, Juri Camisasca, Jenny Sorrenti, Antonio Testa, Alio Die, Julia Berger, Paola Tagliaferro, Gamelan Gong Cenik. Musica sospesa, cerebrale, ambient, psichedelica, avvolgente per un album, come sempre, originale e personale.

THE OUTER SPACE – Anita

Realizzato da musicisti proveniente da Italia, Belgio e Francia, un gradevole 45 giri con due brani dall’incedere jingle jangle 60’s / folk rock con sguardi ai primi Rolling Stones. Sound minimale, crudo e lo-fi.

P38 PUNK – Il mondo nuovo

I p38punk compiono 30 anni di attività. Per celebrare  l’evento hanno chiesto aiuto a un po’ di amici (da membri di CCCP, Blood 77, Carillon del Dolore, Bloody Riot etc). Nove brani di duro e puro street punk rock dalle inflessioni Oi!, suonato con durezza e purezza. Suoni perfetti, attitudine acclarata, grandi canzoni. Punk’s not dead.

RED SKY – Eros/Thanatos

Progetto interessante, sapientemente ammantato di “mistero” e di un concept sull’immagine e il contenuto dei testi. Musicalmente è altrettanto intrigante, spaziando tra elettronica, pop, dance, rap, trap e altre contaminazioni. Interessante e stimolante in vista di sviluppi futuri.

MARKUS REUTER – Truce 2

Una vera e propria prova di forza sonora questo secondo capitolo per Touch Guitar, elettronica, tre bassi e batteria, messo in campo da MARKUS REUTER (touch guitars AU8, soundscapes, synthesizers, treatments), FABIO TRENTINI (fretless bass, fretted bass, electric upright bass, synth bass), ASAF SIRKIS (acoustic drums, percussion). Un calderone in cui un muro di suono si fonde con improvvisazione, King Crimson, il math rock dei Battles, prog, doom, jazz e free jazz. Potente e travolgente, interessantissimo.

SHAKE ME – Lullaby for demons

Il progetto di Luka Albarella, voce e produttore, arriva la secondo capitolo, dopo il precedente “L’inquietudine” del 2012. Coadiuvato da musicisti di primissimo livello come James Castellano (Piero Pelù, Elisa, Gianna Nannini, Raf) Ricky Portera (Stadio, Lucio Dalla, Loredana Bertè, Nek) Alex De Rosso (Dokken) Fabio Calluori (Heimdall) Mark Basile, sforna una album di corposo hard rock, dalle inflessioni dark, che guarda, come approccio e impostazione compositiva, soprattutto ai Cult. Suonato e prodotto alla perfezione, potente e dalle curate linee melodiche. Ottimo.

SIRJOE POLITO – My friend Ry

Un omaggio nesto, sincero, appassionato al grande Ry Cooder in cui Sergio Polito, aiutato da una lunga schiera di grandi musicisti (italiani e statunitensi) va a pescare nell’immenso repertorio del grande autore americano tra blues, country, tex mex, rock ‘n’ roll. Un album di grande livello tecnico e con tanta anima.

ANNA SOARES – Sacred erotic

La cantautrice e producer campana, creatrice della BDSM Music, celebra la sacralità dell’universo sessuale con un sound profondamente elettronico che guarda a Massive Attack, Tricky, Bjork, trip hop. Atmosfere avvolgenti e algide che rasentano a tratti l’ambient, sperimentazione, groove ipnotici per un album personale e moderno. Da ascoltare con attenzione.

SPAVENTAPASSERE – Coppe da bancomat

Il terzo album della band romagnola conferma la bontà delle prove precedenti. Punk rock, fiammate hardcore, testi demenziali sempre piuttosto divertenti, Punkreas, Bad Religion, Green Day, Offspring luno undici brani serrati, ben suonati e arrangiati. Yes fun!

ARK TANGORRA – Tra il bene e il male

I vent’anni da frontman della Vascocoverband emergono chiaramente nel nuovo album del cantautore torinese che, soprattutto nell’approccio vocale, ma anche nell’impostazione compositiva e sonora è parecchio vicino al Vasco nazionale. I brani funzionano sia nei momenti più rock che nelle ballate intense e intimiste, grazie a una grande convinzione e attitudine del protagonista. Buono.

TIGRI – Serenata indiana

Il cantautore milanese esplora “le conseguenze dell’amore”, declinato nelle sue varie accezioni. Il tutto su una base sonora che mischia elettronica e tonalità semi acustiche, riportando la mente all’album che attendiamo da anni da Morgan ma che non arriva mai. La scrittura è accurata, il tono malinconico e spesso plumbeo, il progetto sicuramente interessante.

UNAPALMA – Eternit

La band emiliana festeggia il ventesimo anno di attività con il settimo album di una carriera ricca di soddisfazioni. Un lavoro più che maturo che attinge dalla canzone d’autore italiana, dal folk, dal rock, dalla tradizione popolare ma anche da radici americane (Springsteen, John Mellencamp, Dylan). Ottimi arrangiamenti, essenziali quanto curati, alto livello compositivo, per un album di grande livello.

UPANISHAD – Reverse reflection

Molto interessante il percorso sonoro della band toscana, che giunge al secondo album. In cui convergono vari riferimenti prog (inteso nell’accezione dei King Crimson da “Red “in poi) ma anche il funk malato dei Primus (soprattutto nell’uso del basso) e varie forme di crossover (dai Soul Coughin ai Rage Against the Machine e Living Colour). Disco variegato e complesso, suonato benissimo e con grande spontaneità.

ZANZU – s/t

Il cantautore romano all’esordio con un ep di sette brani dall’impronta autunnale, malinconica, romantica. La canzone d’autore italiana classica e contemporanea sono alla base del lavoro ma ci sono anche numerose influenze che attingono in ambiti più complessi e meno consueti. Personale e intrigante.

 

VIDEO

AKES – Anima digitale, AL VOX – Astrolove, ALCUNELACUNE – Gioco di prestigio, ALFIERE – Sicuro come l’oro, ALIC’E’ – Le chiavi di casa, ALMAMEDITERRANEA – Ci sarà, FRANCESCO ANSELMO – Pluriball, STEFANO ARDENGHI – Forse non basta più, ARISTEA – Mentre vado via, ASHES – 2am, PAOLO BALDONI – Calzini, BEN – In un istante, GIOELE BENEDETTI – Come una farfalla, ANGELO BETTATI/PAOLO DI LELLO – Natueja, BIAS – Duemilaeventi, BIG MOUNTAIN COUNTY – Where are you?, BLAKE EL DIABLO – Andromeda, BLANK CANVAS – Unknown star system, BLUAGATA – Resto qui, BOUGANVILLE – Investigazioni private, C’MN TIGRE – Twist into any shape,  DAVIDE CALANDRA – Mosse, CAROLA – Ora no, CASALAYNA – Mongolfiera, CHIAMAMIFARO – Addio sul serio, CLAO – Flex, CLEVER SQUARE – Soccer rule, CLORINDA – Estasi, EMANUELE COLANDREA – Ok Emanuele, ALESSANDRO CONTINI – Piove, DA’ VINCI – Il poeta e la musa, GIULIA D’ALESSANDRO – Dietro il velo della libertà, SHIRLEY DAVIS & THE SILVERBACKS – Stay firm, SHIRLEY DAVIS & THE SILVERBACKS – Keep on keepin on, DEATH OF A LEGEND – Afterburner, CATENO DE LUCA/ GRAZIA DI MICHELE – Invisibili, ANDREA DIECI – Un secondo, JAMES GALLAG – La voglia che voglio, ELLA GODA – Umori, ERIS – 6 versos, EVOLVE ALBA – Leggera, FARETTA – Tonic, FEARYTALES – La bestia del cuore, FILIPPO FERRANTE – Mescolerà,  FUNGHI LADRI – Vergogna bianca, GIULIANO GABRIELE & OFFICINE MERIDIONALI – E’ meridionale, GALAXY HILLS – Delorean 1987, ALESSANDRO GAMBINO – Lasciamo tutto al destino, GAZPACHO – Antique, ERIKA GIANNUSA – Migrante, JASPERS – Rockstar, JOHARA – Amore & Basilico, KOKADAME – Notte in bianco, HATE MOSS – Eremita, HESAEL – Uomo senza amore, I’M NOT A BLONDE – Talk of love, IL CONTE BIAGIO – Spunta blu, IMURI – Puro istinto, IN THE LOOP, GIORGIENESS, NAPOLEONE – La sposa, LA COMPLICE – Torta Margherita, LA SAD – Sto nella Sad, LE CANZONI GIUSTE – Rivoluzione giurassica, LE COSE IMPORTANTI – Come si fa, LE PIETRE DEI GIGANTI – Quando l’ultimo se ne andrà, DELIO LAMBIASE – Non te fermà maje, ALESSANDRO LIBERINI – Qualcosa cambierà, LODIA – Volevo dirti che, LOMII – The traveller,  NICOLA LOTTO – Sacro, GABRIELE MANCUSO – Il tempo che stiamo perdendo, MANIA – Il suono del tuo nome, DENISE MANNO – Chissà, EMANUELE MARESCA – Il tuo nome, MARSEN – In bilico, FABIO MARTORANA – Essere come sei, DANIELA MASTRANDREA – Il valzer dei pensieri, MATTATOIO N°5 – A te fra duemila anni vol. 2, ANDREA MINGIONE – Fuori città, MONOSCOPES – I should have known, FRANCESCO MORRONE – La mani, MVURTE – A un passo dalla luna, NAGUAL – Too far gone, NICOLAINMUSICA – Oceano, EMANUELE NIDI – Cipria, NO AGE – Surrender, NUDHA – Traffico, ORGANIC – Remains of love,  OTTOBRE ROSSO – Nel vuoto, PAINKILLERS – Broken heart, KIARA PALAIA – Free world, UMBERTO PALAZZO – Radio radio, MATTEO PALERMO – Mr.Weak, ANTONELLO PAPAGNI – Onde in bilico,  PEARZ – Suadade, ANDREA PERIFANO – Messiah, EMMA PESCIO – Era l’inferno, PITCH3S – In my head, POLAAR – Golden silence, RA DI SPINA – Ninna nanna di Carpino, REPLICA – Il meglio sulla piazza, REVERENDO SECRET – Il senso, MATTEO SACCO – Metamorfosi, SALINITRO – Le solite apparenze, SCAGLIA – Ogni singolo giorno, SENTIERO – Penso, SOFI TUKKER – Original sin, SOULLINE – Against myself, SORRITO – Mon amour,  SOUNDELIRIO – Charlie 2.0, STEFANO SPAZZI – Ogni volta tu, STARFIRE – Make the most of it, AKA STEVE – Notti insonni, GENNARO TAVANI – Dimmi che…,  TESTAROSSA – Hotline, UAILD – 700 squilli, UNAPALMA – Clorofilla, ROBERTO VENEZIA – Pianeti smarriti, BIANCA VENTURA – Mine, STEFANO VILLANI – In my soul, VINILICA – Disordini, VIOLENT SCENES – Unit:02, COSIMO ZANNA ZANNELLI – In un verso, MARCELLO ZAPPATORE – Vetusto, GIOVANNI ZAVAGNO – Inesorabilmente, ZEN CIRCUS – 118, MANUEL ZITO – Absences, YOMIBEST – Iwa-Lewa, YTAM – GBYE

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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