Riassunto luglio 2022. Tutte le recensioni
Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati. Nel mese di luglio 2022 abbiamo recensito 42 ALBUM e presentato 133 VIDEO.
Dall’inizio dell’anno RadioCoop ha recensito 284 album e presentato 893 video
ALBUM
AA.VV. – The dark side of the Cult
Ponderoso e poderoso tributo ai grandi Blue Oyster Cult attraverso un trentina di brani reinterpretati nel migliore dei modi da nomi eccellenti (dai Death SS al Segno del Comando ai Witchwood) tra doom, hard, stoner e variazioni psichedeliche. Lavoro ben fatto, musicalmente impeccabile
ALMAMEGRETTA – Senghe
La band partenopea si conferma come tra le realtà più interessanti e al passo con il suono del nostro tempo. La loro miscela di influenze mediterranee, elettronica, nu funk, dub, reggae, world music, tematiche sociali è come sempre coinvolgente, d’avanguardia, fresco, attuale, moderno, pulsante. Un altro eccellente capitolo di una grande storia artistica.
RICHARD J. ARDEN – s/t
Molto interessante il percorso sonoro e artistico dell’autore italo/olandese, alle prese con nove affascinanti brani che guardano a influenze ambient non lontane dalla forma canzone cara a Brian Eno (come ci ha abituati in episodi come “By this river”) ma non disdegna momenti più alternative rock o folk. Tanta personalità e un gran be disco.
LUCA ARDUINI – Voce del verbo raccontare
Un ep di quattro brani strumentali segna l’esordio discografico di Luca Arduini e della sua chitarra jazz. Lo strumento si muove bene tra umori bluesy e funk (“Nuove tradizioni”), si destreggia in un’ampia gamma di riferimenti (genericamente tra Chet Atkins e Pat Metheny), su composizioni molto gradevoli e sinuose.
A.S.E. – Oltre / Luce
La band di Alessandria, guidata da Paolo Merenda, torna con un singolo dalla confezione originale e curatissima, mixato e prodotto dal mitico Don Zientara (già con Fugazi, Bad Brains, Scream e buona parte del catalogo Dischord Records). Punk rock di gusto “californiano” mid tempo di grande impatto e potenza. Allegata una raccolta di racconti dello stesso Merenda,come sempre tra il distopico e il crudo.
BASEBALL GREGG – A life designed for fun
Un delizioso ep di quattro brani per il duo italo/californiano, preludio al nuovo album “Pastimes” in uscita in autunno. Atmosfere dolcemente acustico psichedeliche che evocano Rain Parade, Beach Boys, la California flower power dei Mamas and Papas. Eccellente.
RICCARDO BIANCHINI – Saldo mi pongo nell’esistenza
Bianchini è un personaggio dalle molteplici sfaccettature. Negli ultimi anni si è dedicato allo studio della vita e del pensiero di Rudolf Steiner da cui è uscito un romanzo biograficodi prossima uscita e questo album autoprodotto, quasi interamente strumentale. Un lavoro che gioca tra ambient, sfumature jazz, Philip Glass, Keith Jarrett, Ludovico Einaudi. Ben fatto e consono all’ispirazione di fondo.
RITA BINCOLETTO, DIEGO VIO, MAX TRABUCCO – Duende
Il trio voce-chitarra-percussioni di Rita Bincoletto, Diego Vio e Max Trabucco, con la partecipazione di Anais Drago al violino, si immerge in una calda miscela di umori mediterranei che guardano al Sud Italia, al Medioriente, al Nord Africa, alla tradizione flamenco. La grazia e la raffinatezza delle composizioni si ammantano di pennellate jazz, chiudendo l’album a tempo di bossa. Maestrìa esecutiva e arrangiamenti eleganti completano un album di pura eccellenza.
BIPOLAR – Il linguaggio dei fiori
Il nuovo progetto di Bipolar, alter ego di Matteo Guccini, si sviluppa in sette brevi e agili brani a cavallo tra suggestioni rap/trap e un classico indie pop italiano. Non male i testi, pur se talvolta ancora acerbi, buoni gli arrangiamenti, una partenza più che promettente.
BLACK EYES 2 – Ostacoli
Cinque brani sono sufficienti a illustrare il manifesto sonoro del duo comasco, dall’insolita line up basso e batteria. Sound arrembante, potente, massiccio ma che non disdegna linee melodiche accurate e accattivanti. Un progetto interessante che può riservare piacevolissime sorprese alla band.
CORASAN – Hey
Corasan, già producer, dj e polistrumentista, si immerge in un mondo lo fi psichedelico, dalle tinte slacker con un mood che guarda a Beck. Il sound è prevalentemente semi acustico, slowcore, sperimentale, lisergico, sognante (passando anche attraverso qualche incubo). Il risultato è curioso e trasuda personalità e un alto tasso di creatività.
DELGA – Super Fluo
Un album molto divertente quello di Antonio Michelangelo Del Gaudio, in arte Delga. Vi convergono pop frizzante, rock, un’attitudine hip hop, it pop e tante influenze care alla nuova musica d’autore nostrana. Ben fatto, curato, efficace.
DESERT TWELVE – s/t
La band piacentina, guidata da Gabriele Gaby Finotti, anima della longeva esperienza dei Misfatto (tutt’ora in attività), all’esordio con un album di sette brani in cui si immerge in un hard rock dalla fattura complessa, di sapore Motorpsycho, che attinge anche da componenti psichedeliche, stoner, grunge, prog. La voce di Vittoria Ipri esalta la componente melodica del progetto che ci regala una partenza curatissima, potente, efficace (con tanto di sorprendente e riuscita cover di “In the air tonight” di Phil Collins).
DINING ROOMS – Turn to see me
Torna lo spettacolare progetto di Stefano Ghittoni e Cesare Malfatti, come sempre supportati da un buon numero di collaboratori, con il nono capitolo della saga Dining Rooms. Che si muove alla perfezione nella modernità sonora, attingendo da jazz, hip hop, nu soul (“Desire” è un vero e propio malinconico e romantico gioiello di modern soul), elettronica, trip hop). I riferimenti si mischiano, sovrappongono, alimentano l’uno con l’altro. La classe del consolidato duo fa il resto e, ancora una volta, piazza un loro album nel probabile novero dei migliori dischi dell’anno.
DRELLA – 4 track tape
Sound lo-fi, abrasivo, scarno, minimale, tra garage punk, Dinosaur Jr, sorta di shoegaze in versione doom. E’ essenzialmente punk ‘n’ roll in svariate declinazioni, diretto e senza pietà.
DROWN – Blues
Quando il recensore si trova spiazzato al cospetto di un prodotto che non sa come collocare artisticamente, è un buon segno. Significa che personalità e originalità sono talmente caratterizzanti che trovare un incasellamento non è possibile. Alberto Bombarelli, in arte Drown, parte da una base cantautorale, prevalentemente semi acustica, che però, come una scheggia impazzita, vola da un riferimento all’altro (da Syd Barrett al Paul McCartney acustico, dal post rock a Townes Van Zandt, tra i tanti). Il mood generale riporta alle modalità creative di Beck, la produzione scarna e minimale ben si adatta alla proposta. Molto interessante.
EDERA – Demone custode
La band pop rock di Civitavecchia parte alla grande con un ep di cinque brani, fresco, dall’ottima scrittura, molto raffinata e dalle innumerevoli inflessioni e influenze. Canzone d’autore che va a braccetto a un easy rock che riporta a tratti ai Dire Straits. Un lavoro di classe.
ELEVIOLE? – Malinconie da manuale
Eleonora Tosca, in arte con il suggestivo moniker Eleviole?, conferma la bontà della proposta presente nel primo album “Dove non si tocca” con un nuovo ep di quattro brani. Melodie malinconiche supportate da ritmiche pulsanti, al servizio di un pop cantautorale gradevolissimo e bene arrangiato. La strada sarà sicuramente lastricata di grandi soddisfazioni per Eleonora.
ANDREA GIANNONI – At home again
Un album intenso, sincero, profondo, che porta avanti il concetto viscerale di blues. Suonato da chi per oltre trent’anni calca palchi e studi di registrazione con un’autenticità rara, eseguendo questa musica antica e, allo stesso tempo, ancora attualissima. Nove inediti e una cover minimale di “I’m so lonesome I could cry” di Hank Williams. Purezza blues.
THE HERON TEMPLE – W.A.U
Valerio Panzavecchia e Vincent Hank sono l’anima del progetto Heron Temple, all’esordio con un album registrato tra Palermo e Milano. Pop wave elettronica che guarda, tra i principali riferimenti, ai Subsonica e assimila anche elementi dance, rock e funk. Partenza interessante.
INGA – All’alba
Un lavoro “sofferto”, atteso due anni, bloccato dalla pandemia e che ora vede finalmente la luce, per esaltare le doti dell’artista di origini lettoni. Prodotto da Massimo Satta, con la collaborazione di Fabrizio Foggia, è un godibilissimo album con otto canzoni in perfetto equilibrio tra jazz, soul e pop, che riporta talvolta a Giorgia, sia nella timbrica vocale che nella proposta artistica. Eseguito e prodotto alla perfezione, elegante e raffinato.
FRANK JULIAN – G1rl5
Il polistrumentista, produttore e compositore Franco Giuliano, in arte Frank Julian, propone un semi concept (Le tracce portano il nome delle donne (composto da lettere e numeri) che hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella mia vita, qual’è stato il mio compito?? Decifrarle in musica) strumentale. Sound poderoso, potente e solenne, retaggio palesemente progressive, in chiave moderna e attuale, con numerose puntate in hard e metal. Per gli amanti del genere un lavoro di sicuro interesse.
KIHM – Recito
KIHM è il nuovo progetto del musicista Alessio Calivi. Strumentazione elettronica che lavora su un substrato compositivo figlio della migliore canzone d’autore pop italiana. C’è molta melodia, arrangiamenti ben strutturati e al perfetto servizio delle canzoni. Ottimo.
LA FAMILLE – I ragazzi della fam
Il collettivo trentino riesce a creare un sapiente mix di rap/trap/hip hop con un mood pop rock, suonato strumentalmente e che si armonizza alla perfezione con il substrato elettronico. Il lavoro è molto curato, soprattutto nella (non facile) gestione degli arrangiamenti, i testi mai banali, l’approccio ha una vena malinconica che conferisce ulteriore personalità all’interessante progetto.
LAKOMB – Long distance manifesto
Il duo composto da Max Tozzi (basso, synth) e Giacomo Ganzerli (batteria) si immerge in un ep di quattro brani dall’evidente impronta fusion ma in cui si inseriscono anche elementi elettronici e jazz che a tratti riportano ai favolosi Brand X di Phil Collins. Ottimo.
LINK QUARTET – Live anthology 1998-2018
Una delle band più longeve nella scena Hammond beat funk, torna con un live antologico che raccoglie 31 brani incisi dal 1998 al 2018 tra Italia, Europa Stati Uniti. Una sferzata di incredibile energia, che oscilla tra jazz, beat anni 60, rock dalle tine hard e prog, funk, soul, lounge.
L’ULTIMA FILA – Un mare alla volta
Esordio sulla lunga distanza discografica per la band romana con un album complesso e ricercato che si muove su un’eleganza e raffinatezza sonora di alto livello. La matrici ispirative si muovono tra suggestioni cantautorali, folk e una vena prog che riporta ai primi anni 70 italiani dell’ambito. Un lavoro di sicuro interesse, maturo e personale.
MIZOOKSTRA – Also spracht Mizookstra
Il progetto dell’open duo del produttore e musicista Mario Conte e del sassofonista Simone Garino, si cimenta con un album aspro, abrasivo e difficile, a base di free jazz e sperimentazione. Ci sono Ornette Coleman, Terry Riley, John Zorn e tanto altro. Tanta creatività e voglia di osare.
NICEDAYS – Glicine
Disco di debutto del progetto nicedays, alter ego di Nathan Schinocca. Cinque brani di sapore lo-fi con un filo conduttore che riporta a certe atmosfere care ai Verdena di “Wow”, pur se il sound ha una forte connotazione pop cantautorale. Il risultato è molto personale e “obliquo”, non facilmente definibile. E questo è un merito per una buona partenza.
CRISTINA NICO – s/t
Terzo album per la cantautrice genovese che raggiunge la piena maturità artistica e stilistica, con un lavoro coraggioso, aspro, eterogeneo. La sua canzone d’autore, già di per sé originale e personale, si tinge di volta in volta di riferimenti diversi, da Patti Smith a PJ Harvey, da sferzate grunge a ballate malate alla Velvet Underground/Nico a momenti folk. Grazie alla sua versatilità compositiva affronta ogni cambio di atmosfera senza problemi, risultando sempre efficace e convincente. Album di altissimo livello.
OAK – Lucid Dreaming And The Spectre Of Nikola Tesla
Solenne e magniloquente prog opera incentrata sulla figura di Nikola Tesla, a cura di Jerry Cutillo (attivo da metà degli anni Settanta con una lunga serie di progetti) con ospiti eccellenti come David Jackson dei Van Der Graaf, Jonathan Noyce dei Jethro Tull e Alex Elena degli Iron Maiden. Arrangiamenti sinfonici sontuosi, esecuzione impeccabile, eleganti intrecci tra tastiere, chitarre e flauto, la potente e ammaliante voce di Olja Karpova, rendono l’album un gioiello di creatività.
OVERLOGIC – Hermes
Il duo bolognese esce con un ep di cinque brani di ottimo impatto, in cui su un substrato elettronico si innesta un retaggio new wave e post punk di estrazione anni 80 che riporta agli Ultravox di “Vienna”, ai primi Simple Minds o a esperienze meno conosciute come i Classix Nouveaux. Ben fatto e con spunti di grande interesse. Promossi a pieni voti.
PELUQUERIA HERNANDEZ – Raccolta n° 4
Torna, con il quarto album (titolo e copertina citano volutamente i famosi volumi del sassofonista Fausto Papetti), la band veronese ed è di nuovo festa. Il loro mix di suoni latini, lounge, reggae, funk, soul, ritmi caraibici, richiami alle colonne sonore morriconiane e/o polizieschi anni 60 e70, prevalentemente strumentale, è come sempre divertente, coinvolgente, gustosissimo. Composizione e arrangiamenti, come è loro abitudine, molto curati ma ciò che spicca è l’originalità (unicità è forse più appropriato) dell’interessantissima proposta.
PRONTI ATTENTI VIA! – Ma non sei tu
La band reggiana traduce il consueto nome di Ready Steady Go! e riarrangia brillantemente in italiano sei, più o meno oscuri, brani degli anni 60, di Kinks , Action, Moody Blues e altri, portando una ventata di puro e semplice suono beat. Il tutto fatto con estrema competenza, stile, gusto, aderenza all’attitudine originale.
RADON SQUAD – Hotel Colon
Alle radici primitive del rap, “in questo caso conscious rap” come loro stessi precisano. Immagini forti, rumorismo, spoken word, sperimentazione, ambientazione “apocalittica”, echi lontani del Gil Scott Heron di “No knock”. Album di scarsa fruibilità ma di grande interesse e e personalità.
PHILL REYNOLDS – A ride
Un concept e un viaggio on the road, una storia oscura di redenzione. Le undici canzoni autografe guardano alla tradizione country e blues americana ma non solo. C’è anche molto rock, non mancano riferimenti gospel/soul e un approccio alt e indie che allontanano lo spettro di scontate nostalgie.
ROOMS BY THE SEA – Rivers and beds
La band toscana parte molto bene con un primo album che attinge da folk, indie e una vena melodica (e vocale) che riporta d frequente ai Cranberries. Sound malinconico ma molto gradevole, brani bene arrangiati e altrettanto ottimamente composti. Bravi!
ROUGH ENOUGH – Che la testa ti sia lieve
Il duo catanese costruisce un muro di suono distorto, abrasivo, feroce che attinge ispirazione da stoner, grunge, hard e da esperienze nostrane come i Bachi da Pietra, tra i tanti. Pestano duro, abbattono ogni ostacolo, suonano bene, compongono egregiamente. Molto interessanti.
MILO SCAGLIONI – Sketches in the sand
In attesa di un imminente nuovo album torna la decadente e malinconica grazia di Milo Scaglioni con un singolo pieno di eccellenti vibrazioni. Folk acustico tra Paul Weller e Nick Drake che fa presagire l’arrivo di un lavoro eccellente.
SUPASONIC FUZZ- Cobracadabra
Secondo album per la band ligure , registrato live in studio per mantenere intatta la carica che emana abitualmente sul palco. Gli otto brani sono un aggressivo e devastante calderone di stoner, grunge, psichedelia, hard rock di gusto 70 (tra Blue Cheer e Hawkwind). Violento, potente, travolgente, suonato con grande perizia tecnica e la giusta attitudine.
TEMPLEZONE – Sottili polveri
Giorgio Ricci ha una lunga militanza nell’ambito dell’elettronica come compositore, produttore e sound designer, con oltre quaranta pubblicazioni ufficiali tra album, singoli, remix e soundtrack. Il nuovo progetto come Templezone si muove tra ambient, avanguardia, sperimentazione, suggestioni cinematiche, momenti solenni. Un lavoro colto, intenso e, come sempre, interessante.
UR – City of Ur
Il duo composto Jacopo Bertacco e Nico Lippolis trova il prezioso supporto di Malika Ayane per la produzione del nuovo album. “City of Ur” è un lavoro aspro e a tratti difficile ma oltremodo interessante, che si muove tra post punk, Nine Inch Nails, post wave, suoni oscuri e goth.
VIDEO
SABU’ ALAIMO – Cattiva strada, ALCHEMICA – Il sole muore, ALFIERE – Non importa, ALIC’E’ – Sigarette, ALMAMANERA – Il cigno, ALMAMEGRETTA – Make it work, ALTERPOP – Generazione skip, ANDROMAN – Tuttalanotte, BANII – Messing with my head, VASCO BARBIERI – Portami con te, BASTIANCONTRARIO – Come va, SAMUELE BATTILA’ – Che ne sarà di me, BECA – Shelley, ELEONORA BETTI – Alternativo è un po’ difficile, JACOPO BONFANTI – Un’altra estate, FEDERICA BONIFACIO – Le ali hanno i piedi, NICOLA BRACCIA – Oltre i confini, FILIPPO BUBBICO – Diamanti, CAROLINA BUBBICO – Terronda, CAMPIDILIMONI – Calimero, CHIAMAMIFARO e ROVERE – Sottacqua, CHIARABLUE – Dinnosaurus, CLAUDIO CIRILLO – Più di lei, DANIELE COLETTA – Burj Khalifa, COOK – Favola, UGO CREPA – Non mi vuoi più bene, CRIWOLF – Scruffy style, GIUSEPPE CUCE’ – D’estate non si muore, CYRAX – Jocasta, GIUSEPPE D’ALONZO – Gravità, DADA’ – Un gran disordine, DAH – Fuego, MARCO DE ANNUNTISS – Orietta Berti è pazza, DE UNIVERSO – Covered of gold, COSTANZO DEL PINTO – Supersonica, DESERT TWELVE – Your cold desert heart, DIMEZZO – 41 12, DIMORE – Kalimera, DRKO – Estate paranoica, DUOCANE – Neqroots, DYNAMITE 36 – Ogni notte, EDDY – Polaroid, TIZIANO EFFE – Quando passa il temporale, EMOTU – Mar Turchese, EMPIEL – Amsterdam, ERA505 – Nudi in spiaggia, LISA FABRIS – Ubriaca, FACILE – What you got, PIETRO FALCO – No panic, FERRETTI – Appunti di vita, FERRINIS – Musica caraibica, FLO – Sorriso, FREDDO – L’uragano delle scuse, VALERIO FRICO – La pace violenta dei giorni di sole, GABRIELE – Perdono, FRANCESCO GIGLIO – Malena, FRANCESCO GILIOLI – Apprendista, GOLCONDA – Eldorado, HORROR FARM – Queen of zombies, HYNDACO – Rosalipstick, ISOTTA – Cryptocornuta, ITDJ – Demone, GIO LAMA – Senza scuse, FRANCESCO GIORDANO – Scialla, KEVIN LOV3 – Non mi manchi, KYRA FLOW – Balla, HOT ICE – Madre Terra, JUNE 1974 – The fugitive, ICONA CLUSTER – Pigro, IPPOLITO – Come il mare d’estate, ISOTTA – Pescepalla, LA FAIDA – Sono una donna, LOTO – Shangri-La, JOHARA – Soli qui, LAVINIA – Baci Chardonnay, LUCI AL NEON – Kawasaki, MR. DAILOM – Bad boy, FABIO MACAGNINO – Fortuna, MALAKIIA – Bohemien, MALBIANCO – Lady grey, MANICAS – Pinocchio con il frac, MATTEO MARCHESE – Soul please, MASEENI – Sei una canzone, MAVI’ – Nagasaki, ANDREA MEDA – Lo stesso miracolo, MEDITERRANEO – Sudare sodo, DAVIDE MELIS – Miracolo vivente, ISKRA MENARINI – Caruso, MENEK – Sick sad love song, MISTO TURCHESE – Io credo in te, ROBERTA MODIGLIANI – Una principessa sopra un’altalena, MODNA – Dentro questo universo, MON AME – Divano, MR. BRICKS – Rockin Summer, CRISTINA NICO – La sola cosa che c’é, NOT MOVING LTD – Love beat, OGNIBENE – Mistico a Las Vegas, OPHELIA LIA – Everest, OSSIDO MASTER – Dimensione astrale, PELUQUERIA HERNANDEZ – Jean Donne, PITTY PALACE – White sugar, ALICE PELLE – Oltre, JOE PERRINO – Graziella, PASQUALE PROVENZANO – Non tremo più, REGIONE TRUCCO – Se vuoi venire, ROSMY – Tutto bene, ALESSIO SANTELLA – Nel mio riflesso, VALENTINA SCO – Vertigo de luz, SEM&STENN – Bromance, LORENZO SEMPRINI – 12 anni,DIEGO SE77E – Montreux, SILLABA – Tu suono di tutte le cose, SIRIO – Un pizzico, SKT – Tony Montana, THE SNOOKERS – Camaleonte, SOLIS STRING QUARTET & SARAH JANE MORRIS – All you need is love, SPICY KNOTS – Aritmia, STONA – E uscimmo a riveder le stelle, STRAID – Stupida paranoia, STRANGE MIND – Dime, DARIO SULIS – Milf, DANIELE TIMON – Madre, TOLKINS – Karma Beach, CRISTIANOTURATO – Switch off, TWICE 20 – Love bug, UDS – Chi fermerà la musica, LUCA USAI – Siamo qui, VERA DI LECCE – Altar of love, VI SKIN – Amore incondizionato, VINNIE – Fame, VOLPE – Abbandonare la nave, OTTAVIO ZANI – Ridere, YARAKA – Nastia, YOUNGURBY – Resta con me
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