Riassunto marzo 2023. Tutte le recensioni
Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.
Nel mese di marzo 2023 abbiamo recensito 44 ALBUM, 42 SINGOLI e presentato 89 VIDEO.
Dall’inizio dell’anno RadioCoop ha recensito 125 ALBUM, 135 SINGOLI e presentato 245 VIDEO.
ALBUM
AA.VV. – Urla dal granducato Hardcore vol. 3
Volume conclusivo della trilogia dedicata al recupero di preziose testimonianze dal Granducato Hardcore, collettivo spontaneo di musicisti, artisti, semplicemente persone, che si sviluppò in Toscana negli anni 80, tra auto produzioni, organizzazione concerti ed eventi, occupazioni. Questa volta spazio a nomi come Soviet Sex, Lanciafiamme, Dements, Testemarce, Dia-Triba, Sweet baby Oi, tra hardcore, punk, street punk, sperimentazione. Il disco riporta all’urgenza, genuinità, immediatezza, sana ingenuità di tempi pionieristici, in cui nacque e visse una scena musicale (e sociale) unica al mondo.
ALCHIMISTA – Saudade
Il cantautore e musicista genovese Alchimista, pseudonimo scelto da Davide Lusardi, torna con “Saudade”, un ep di quattro brani caratterizzati da un pop malinconico, avvolgente e intimista, in chiave semi acustica.
MICHELE ANELLI – Libertà e amore
Un album di canzoni originali a tema Resistenziale che nasce appositamente per uno spettacolo che potrei definire di teatro/canzone, che ha lo stesso titolo del disco. Michele Anelli ha una lunghissima storia artistica alle spalle, prima con il garage punk degli Stolen Cars poi con il soul rock dei Groovers e dal 2014 in veste solista, con un’ampia discografia, tanti riconoscimenti e soddisfazioni. Nel nuovo lavoro troviamo canzoni plumbee, minimali, che si muovono in uno spazio musicale in cui possono convivere tranquillamente Lucio Battisti, Billy Bragg e Ivan Graziani. Un ulteriore tassello di un storia artistica sempre meritevole e di grande spessore. Al CD è allegato un libretto con i monologhi dello spettacolo.
ANIMANOIR – La ragnatela
L’esordio della band leccese, attiva dal 2019, è una solida partenza artistica che coniuga con ottimo equilibrio una vena pop melodica debitrice alla canzone d’autore (“Non funziona così”) con un robusto rock di gusto alternative e dalle occasionali movenze post punk/new wave (“Fuori i secondi”) o grunge (“Vendetta”). Approccio genuino e diretto, canzoni ben fatte, composizioni eclettiche, una buona partenza.
AA.VV. – Recordkicks 20the anniversary rare box
La Record Kicks festeggia i 20 anni con l’uscita di un cofanetto con dieci 45 giri rari che ripercorrono la storia dell’etichetta milanese. Una storia gloriosa, fedelmente legata al culto di soul, funk, black sound con all’attivo decine di album e singoli. Scorrono nomi eccellenti, dai nostri Calibro 35 e Bluebeaters, agli australiani Dojo Cuts, i New Mastersounds con Corinne Bailey Rae, The Tibbs, Hannah Williams & The Tastemakers con rarità e vere e proprie perle. Imperdibile per gli amanti del groove.
BLACKTOP OVERDRIVE EXPERIENCE – Out of the show
Secondo album, a sei anni dall’esordio, per la band catanese. Dieci brani (tra cui la cover di “Like a hurricane” di Neil Young) a base di un possente hard rock blues che occasionalmente sfonda le barriere dello stoner. Suonato molto bene e in perfetta aderenza agli schemi del genere, rivela una band che sa il fatto suo, anche a livello compositivo. Sound asciutto e diretto, un album di grande impatto.
BONNY JACK – Unkle Jack / Tell me
Il singolo del bluesman romano ci porta in una profonda immersione nel blues più torrido, crudo e oscuro. Evidenti venature country, un sound minimale che unisce le radici di Son House alla modernità strutturale e compositiva dei Black Keys e Jack White, per due brani che fanno sperare in un’imminente lavoro sulla lunga distanza discografica.
BRX!T – Vivere di nascosto
La band torinese confeziona un buon esordio che attinge a piene mani dalla modernità alt rock con uno sguardo particolare al post punk di nomi come Fontaines DC, Shame e Idles ma con riferimenti anche nostrani come Teatro degli Orrori e Verdena. Molto ben suonato, arrangiamenti essenziali e puliti, tanta freschezza (“NO.IA” ha tutti i numeri per diventare una hit), una partenza più che riuscita.
LUDOVICA BURTONE – Sparks
La violinista friulana, da tempo trasferitasi a New York, torna con un album intimista dal taglio classico cameristico ma in pieno mood contemporary jazz. Coadiuvata da undici eccellenze musicali ci porta in sei lunghi brani pieni di classe, eleganza e tecnica. Qualità superiore.
EUGENIA CANALE QUARTET – Risvegli
Affiancata da tre eccellenze come Max De Aloe (armonica e fisarmonica), Riccardo Fioravanti (contrabbasso e basso) e Marco Castiglioni (batteria), la pianista e compositrice Eugenia Canale propone nove brani di raffinato contemporary jazz che spaziano da atmosfere latine a momenti più funk (“Sunday steps”). Intimismo e maggiore verve ritmica si alternano armonicamente in un album colto ma dalla fruizione molto gradevole. Ottimo.
ALBERTO CANTONE – Invettiva dalle città perdute
Quindici brani in cui Cantone dà voce ai protagonisti di città come Tebe, Babilonia, Alessandria, Pompei, Troia e Leptis Magna, con un sound e atmosfere in bilico tra piece teatrale, canzone d’autore, sperimentazione. Brani sospesi, recitati, suggestioni che riportano all’ultimo De André de “Le nuvole”. Un lavoro importante, di spessore musicale e letterario, intrigante e affascinante.
COLLA – Schifo
Terzo album per la band vicentina e una raggiunta maturità compositiva e stilistica che rende il nuovo lavoro di particolare efficacia. I Colla spaziano tra pop, punk rock, shoegaze, ritmiche serrate, canzoni di impatto immediato con un mood che riporta talvolta ai Tre Allegri Ragazzi Morti altre volte ad atmosfere quasi emo. Disco più che ottimo, molto bene arrangiato, suoni perfetti.
THE CUT – Dead city nights
«Dopo sei album in cui mettevo, mettevo, arrangiamenti, strumenti, musicisti, ho provato a togliere». Il cantautore di Lampedusa torna con un album minimale, chitarra classica e voce, ma che non toglie potenza ed espressività alla sua arte combattiva che spazia da folk al blues, da ballate dolenti a brani rabbiosi. Attinge alla tradizione di Rosa Balistreri e alla figura di cantastorie come Ciccio Busacca ma si propone in chiave moderna e attuale. Un altro album coraggioso, anomalo, prezioso.
DELUDED BY LESBIANS – Umami
Il power trio milanese firma il quinto album della carriera, a base di distorsione ritmiche potenti e un rock ‘n’ roll stradaiolo che si tinge spesso di punk rock, grunge, hard, glam tra Queens of the Stone Age, Ramones e l’attitudine festaiola dei primi Beastie Boys. Canzoni dalle melodie contagiose, spessore compositivo maturo e dal respiro internazionale. Divertenti e convincenti per un album eclettico e riuscito.
ELLE – Volume II
Percorso insolito le cui matrici attingono ispirazione dalla new wave degli anni 80 (David Sylvian, Blonde Redhead, post rock). Molto bella e riuscita la cover di Landslide dei Fleetwood Mac per un lavoro dal portamento solenne, molto ricercato e curato negli arrangiamenti, compositivamente maturo e personale, di spessore e respiro internazionali.
FERNWEH – Triptiko
A tre anni dalla sua prima esecuzione live, i Fernweh pubblicano la colonna sonora ufficiale di “Tríptiko”, concerto multimediale ispirato alle opere di Hieronymus Bosch contenute nel Museo del Prado, ideato in collaborazione con il video artista Rino Stefano Tagliafierro e lo studio milanese di visual design Karmachina. Sonorità cinematiche, elettroniche e di ispirazione ambient ma che spaziano anche in contesti più ampi tra classicismi e sperimentazione.
FM & ALEX SPALCK – Franz Schubert’s Winterreise
Maurizio Fasolo e Alex Spalck, sono da sempre le colonne portanti del mitico e immarcescibile progetto dei Pankow (“Questo è il nuovo album dei pankow-, ma non è il nuovo album dei pankow-. “). In queste vesti riprendono Winterreise di Frank Schubert e Wilheim Müller. Il taglio è rigoroso, solenne, la rivisitazione personale. Un’operazione tanto coraggiosa quanto creativa e innovativa.
LEFRASIINCOMPIUTEDIELENA – La Belle Epoque
Il progetto artistico del chitarrista e compositore RafQu giunge al secondo capitolo. Sei brani autografi con due brevi intro e outro. Il lavoro condensa l’amore per una canzone d’autore malinconica, romantica e intimista a cui si affiancano episodi indie rock che guardano ad atmosfere post wave (vedi “Moleskine” o la decadente “Vacuum”). Un buon lavoro, di grande classe.
FVZZ POPVLI – III
Due album e una lunga attività live in Italia ed Europa sono il biglietto da visita per il trio romano che mette nel carniere il terzo lavoro. Sonorità fuzz e abrasive di estrazione stoner e doom ma con un’attitudine e un’irruenza garage punk. Distorsioni, feedback, ritmica bulldozer. Gli ingredienti sono adeguati e il prodotto finale più che ottimo.
EMIS – Sopra la luna
Domenico Petrosino (in arte Dome la Muerte, chitarrista con mille esperienze alle spalle, dai CCM ai Not Moving) e Marina Mulopulos (già con Almamegretta e Peppe Barra) uniscono le forze in un progetto eclettico, attraverso sette episodi autografi (e la cover di “Lullaby” dei Cure) a cui collaborano Paolo Del Vecchio, Serena Altavilla, Frida Bollani Magoni oltre ad altri importanti musicisti della scena underground. I brani, sempre caratterizzati dalla voce possente e lirica di Mulopulos, si snodano tra intense ballate chitarristiche (“A brand new day”), momenti rock (“Io non ti credo”), fughe nell’elettronica psichedelica (“Thalassa”). Disco molto personale e originale, pur ancorato a stilemi classici. Interessante e affascinante.
ENRICO GABRIELLI – Le canzonine
E’ superfluo rilevare quanto le produzioni di Enrico Gabrielli siano sempre originali, personali, mai banali o scontate, ricche di suggestioni, creatività e genialità. Per il suo primo album solista si cimenta con una serie di canzoni autografe per bambini (a cui, non a caso, hanno collaborato i suoi due piccoli figli), con l’aiuto vocale di alcuni “amici papà”, Brunori Sas, Francesco Bianconi, I Cani, Cosmo, Andrea Laszlo De Simone, Giovanni Truppi, Di Martino. Non di rado la durata delle canzoni supera di poco il minuto ma sono sempre ricche di spunti densi di freschezza e spensieratezza ma che non disdegnano (come nella tradizione della canzone d’autore italiana per bambini, Sergio Endrigo su tutti) contenuti di spessore. A cui si aggiunge la capacità compositiva e di arrangiamento di Gabrielli che arricchisce il tutto di ulteriori motivi di interesse, Un progetto speciale e particolare, delicato e piacevolissimo.
GAUBE – Kulbars
Lorenzo Cantini, in arte Gaube, è all’esordio sulla lunga distanza discografica con un album complesso e ambizioso, che abbina a contenuti “politici”, un sound anomalo, per chi parte dalle matrici della canzone d’autore: ovvero riferimenti più o meno espliciti al progressive italiano anni Settanta. A tratti ritornano echi delle recenti esperienze di Iosonouncane ma anche di Claudio Rocchi o dell’unica esperienza in questo ambito sonoro di Maurizio Arcieri, “Trasparenze”. Un approccio molto personale e coraggioso da ascoltare con particolare attenzione.
GIOVE – Outstream
Alle spalle una lunga esperienza con i Sound of Soul da cui emerge, dal 2018, questo nuovo progetto di Corrado De Fabritiis e Danilo Malatesta. Il linguaggio artistico attinge da un rock classico con un’impronta che è debitrice al grunge, con pennellate new wave e una forte vena pop a rendere il tutto più fruibile. Un buon esordio che con una messa a fuoco più accurata potrebbe dare grandi soddisfazioni alla band.
I BOSCHI BRUCIANO – Riserve
La band dei fratelli Brero approda al secondo album, con otto brani autografi di grande impatto sonoro, grazie a un sapiente mix di rock abrasivo ed elettronica. Sound aggressivo, possente e sempre calibrato a livello di arrangiamenti. Muse e Placebo fanno talvolta capolino tra i riferimenti artistici ma la vena compositiva è matura e personale. Un plauso alla cura grafica della copertina, semplice ma particolarmente efficace.
IL BRANCO BARRACUDA – Rurale
Secondo album per la band bresciana all’insegna di un pop rock potente e arrembante ma che concede buona parte della creatività compositiva alla canzone d’autore italiana (Ligabue in particolare). I brani sono molto curati da un punto di vista degli arrangiamenti, suonati molto bene, voce distintiva e personale, testi incisivi. Ottimo lavoro.
I FIUMI – s/t
Esordio maturo, potente ed essenziale. L’esperienza di Xabier Iriondo (ex Afterhours e mille altri progetti) e Diego Galeri (batterista dei Timoria) si unisce alla voce pulita e personale di Sarah Stride e al possente basso di Andrea Lombardini. Melodie pop e una base che attinge da post punk, grunge, new wave per un marchio di fabbrica di personalità che ci regala dieci brani che viaggiano a ritmi alti ed elettrici.
KALIKA – Ago, filo e parole…
Il trio vocale femminile napoletano composto da Vania Di Matteo, Anna Rita Di Pace, Giulia Olivieri, si cimenta con un fascinoso progetto che mette insieme un sound di chiara matrice partenopea ma che si mischia con suggestioni mediterranee e inflessioni melodiche medio orientali. Il tutto accompagnato da una strumentazione che esce dal consueto e prevedibile mondo folk, per abbracciare world music, elettronica, blues e pennellate più rock (“Dianara”). Riuscito, stimolante e facilmente fruibile anche da un pubblico meno avvezzo alla sperimentazione.
THE LANCASTERS – Standard family size
Secondo album per la band bresciana, alle prese con un torrido rock ‘n’ roll di matrice hard blues che guarda al periodo a cavallo tra i 60 e gli 80, tra Hammersmith Gorillaz, un corroborante tocco di MC5, Rory Gallagher, primi Black Sabbath. Tredici brani duri, chitarre distorte, ritmiche potenti, voce aspra, album di primissimo livello.
LELAND DID IT – Hotel moderno
Con un’attività quasi decennale, un album e un Ep alle spalle, torna la band di culto pugliese con un lavoro rigoroso e duro in cui combina elementi elettronici con rock, abrasione sonora, post wave, sguardi intensi alla lezione dei Nine Inch Nails, sperimentazione. I dieci brani sono composti, arrangiati e costruiti con cura e soprattutto grande padronanza della materia. Album interessante, complesso, eclettico.
LONG GONE – Drowned
Un lavoro ipnotico, dalle movenze drammatiche, che procede lento con inflessioni sognanti e funeree. Il registro sonoro di riferimento guarda principalmente al post rock caro a nomi come Sparklehorse e Black Heart Procession ma con un’anima e un afflato personali e originali. Ottimo.
NICOLA MALPENSI – Geroglifiche
Dieci brani per l’esordio del giovane cantante che esibisce una voce di incredibile eleganza e con una timbrica particolarissima che ben si accoppia a un sound pop dance che riporta non di rado a Michael Jackson, nella parte cantata in inglese. Più vicino invece a Tiziano Ferro nei brani in italiano. I riferimenti ci sono ma il disco è decisamente personale, arrangiato con estrema cura e con canzoni dal grande potenziale commerciale.
RUDY MARRA and the M.O.B. – Morfina
Musicista di lungo corso, autore, docente, scrittore, Rudy marra affida a un concept il nuovo album, riflessione sulla vana ricerca umana della felicità. Ispirato da “Morfina”, racconto di M. Bulgakov, si avvale della presenza di Dana Colley, sax baritono e co-fondatore dei Morphine che mette un timbro riconoscibilissimo nel sound del lavoro. Quindici canzoni improntate su un cupo e potente blues dalle inflessioni rock e post wave in cui si inserisce alla perfezione anche la voce di Eugenio Finardi, nella drammatica e tesa rivisitazione di “Diesel”. Album molto personale e di notevole spessore artistico.
MOBILI TRIGNANI – PopArticolare
Il duo abruzzese firma il secondo album di una feconda carriera di concerti ed esperienze. Un lavoro di dieci brani autografi, caratterizzato da un pop scanzonato che guarda alla musica d’autore italiana più classica ma con un aggancio a un approccio artistico più easy, da Tricarico a Cristicchi. Molto gradevole e immediatamente contagioso.
MONDO BOBO – Con gentilezza
Esordio discografico per il musicista livornese Paolo Benedetti, in arte Mondo Bobo, con un album di undici brani autografi, graffianti, abrasivi, crudi e duri. Lo spettro sonoro parte da una matrice grunge di fondo ma non disdegna sguardi a Giorgio Canali e al Teatro degli Orrori, mantenendo una solida base nella canzone d’autore italiana. Molto interessante.
DOROTHY MOSKOWITZ & The United states Of Alchemy – Under an endless sky
Formidabile esperienza collaborativa tra la mitica voce degli United States of America (band psichedelica dei Sessanta) e un ensemble di sperimentatori e avanguardisti come Francesco Paolo Paladino, Luca Chino Ferrari, Karini celati sotto il nome The United States of Alchemy. Un album dalle atmosfere psichedeliche, liquide, sospese, dall’incedere ambient su cui troneggia la voce soul, solenne e possente di Dorothy Moskowitz. Un incrocio tra Terry Riley e la Nico solista, senza uso di chitarre e talvolta nemmeno tastiere ma solo con effetti elettronici, rumori, suggestioni sonore. Un album unico, affascinante, avvolgente. Semplicemente geniale.
OSLAVIA – Fragili
Firma il secondo album la band milanese con otto brani autografi di grande impatto ritmico e sonoro, caratterizzati da un approccio che mischia punk, post wave e power pop chitarristico, in virtù di melodie vocali raffinate e ben memorizzabili. Ritmiche serrate, suoni abrasivi, ottimi arrangiamenti, essenziali e minimali, costruzione delle canzoni curatissima. Ottimo lavoro.
ARSEN PALESTINI – Social nearness
Dall’epoca della crew Menti Criminali, protagonista della prima scena hip hop italiana negli anni Novanta, è passato parecchio tempo ma Palestini prosegue il suo personale percorso sonoro che unisce rap, elettronica, synth wave, episodi disco funk, trip hop, urban con a fianco un numeroso stuolo di ospiti e collaboratori. Ancora una volta un album originale e personale.
LUKE PARIS – Another dance
Il cantautore Luke Paris (Luca Rotoni), nato a Varese e residente a Parigi, all’esordio con un potente album di classico rock chitarristico. Da Led Zeppelin agli Stones ai Guns n Roses, c’è buona parte del miglior rock anglo americano nelle vene degli undici brani del lavoro. Anche quando i ritmi rallentano e si affida a intense ballate, rimane inalterato il gusto rock. Arrangiamenti minimali, scarni ma sempre efficaci, ottima voce, belle canzoni. Promozione a pieni voti.
PONY – Canzoni mostri
Un lavoro malinconico, lo-fi, sospeso, a tratti inquietante, prevalentemente chitarra e voce, minimale. Cantautorato alt che poco concede alla classica canzone d’autore, molto personale e che lascia intravedere interessanti sviluppi futuri.
PUNKREAS – Electric Deja Vu
Al dodicesimo album e con una trentina di anni di attività, i Punkreas non hanno bisogno di dimostrare più nulla. Semplicemente una delle band italiane di punk rock più efficaci di sempre. Il nuovo album lo dimostra ancora una volta. Ritmiche serrate, grandi linee melodiche, potenza sonora in abbondanza, consuete liriche dirette su politica, economia, cultura, lotta sociale, guerra. Notevole lo ska reggae punk di “Disagio” e la durissima “Uomo Medioevo”. Altro album perfetto che non deluderà i fan.
QUIET QUARTET – s/t
Band nata nel 2019 a Firenze con Giulia Bartolini, cantante e compositrice, il pianista Alessio Falcone, il bassista Luca Giachi e il batterista Simone Brilli. L’esordio discografico si compone di sette brani che abbracciano elegantemente e con grande raffinatezza un’anima palesemente jazz (eseguito con grande maestrìa) e una vena compositiva che attinge dalla canzone d’autore italiana, con venature blues a perfetto condimento sonoro. Ascolto gradevolissimo e ricercato.
GIACOMO SFERLAZZO – Comu una nuci dintra un saccu
«Dopo sei album in cui mettevo, mettevo, arrangiamenti, strumenti, musicisti, ho provato a togliere». Il cantautore di Lampedusa torna con un album minimale, chitarra classica e voce, ma che non toglie potenza ed espressività alla sua arte combattiva che spazia da folk al blues, da ballate dolenti a brani rabbiosi. Attinge alla tradizione di Rosa Balistreri e alla figura di cantastorie come Ciccio Busacca ma si propone in chiave moderna e attuale. Un altro album coraggioso, anomalo, prezioso.
SEBASTIAN STRAW – Unrealistic dream
Secondo ep (dopo un album nel 2019) per il cantante e compositore laziale. Quattro brani che fondono suggestioni dream pop e brit pop (che riportano alle ballate di Verve e Oasis e al percorso solista di Gaz Coombes dei Supergrass) con un portamento solenne a tratti di gusto quasi Pink Floydiano. Canzoni sospese, intrise di malinconico romanticismo, come sempre di ottimo livello compositivo ed esecutivo.
WEEKEND CIGARETTES – The chosen one
Secondo album in otto anni di attività, sempre a base di un solido ed efficace hardcore punk di palese impronta anni 90, con le radici in Bad Religion e Offspring e i riferimenti principali in NOFX e Millencolin. I dieci brani sono compatti, veloci,e diretti come si conviene, molto ben prodotti e convincenti.
SINGOLI (a cura di Giacomo Debé)
BLADE – Antiproiettile
Se un giubbotto antiproiettile ci può proteggere da uno sparo, che cosa ci difende metaforicamente parlando dalle ferite che ci possono causare le persone che scalfiscono il nostro cuore. Ce lo spiega il classe 2000 Blade, che nel suo ultimo singolo intitolato appunto “Antiproiettile” ci mostra cosa è capace di fare. Sonorità contemporanee e vicine a panorami anche diversi da quello italiano (sembra quasi più un pezzo francese) si uniscono alla sua voce decisa e sapientemente mixata, con linee melodiche spaventose per quanto adatte. Ottimo lavoro anche sul testo del pezzo, che però sembra passare in secondo piano rispetto all’orecchiabilità generale del brano.
BORI – Liceo
Dopo il successo inaspettato per quanto veloce del debutto, il cantautore classe 2000 Bori esce con l’ultimo singolo “Liceo”. L’artista ci porta un brano pop-urban sull’onda anche di altri successi di suoi colleghi del genere come ad esempio Olly o gli Psicologi, e mediante un linguaggio giovanile ma per nulla banale e scontato, punta i riflettori su quella che lo stesso artista definisce una “malinconia movimentata”, in grado di farci crescere e maturare anche grazie agli errori commessi. A impreziosire il testo si aggiunge il tocco da maestri nella produzione di Harley e Yanomi, che con note raffinate riescono a rendere ancora più completo il prodotto finale. Radiofonico.
CANNELLA feat Peter White – Illumina
Il titolo dell’ultimo brano di Cannella “Illumina”, che ha preso vita durante una session in studio appunto fra quest’ultimo, Peter White e Marco Pasquariello, vuole suggerire come l’artista, desideri raccontare momenti che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è trovato ad affrontare, ovvero i periodi di smarrimento in cui tutto sembra buio. Buon prodotto pop-indie che ci mostra il talento sia di Cannella che di Peter White, che collabora con una strofa solida e nel suo stile, assolutamente toccante e sincera, che fortifica il buon rapporto e la stima che c’è fra i due giovani cantanti. Talenti puri.
CENTOMILACARIE – Senza barba sono grande anch’io
Tra gli artisti emergenti più interessanti della scena italiana come non citare centomilacarie, che è prima di tutto Simone, un ragazzo che ha tantissima voglia di farsi sentire e che ha già ottenuto riscontro tale da aprire concerti importanti come quello di Gazzelle e di Chiello. Il suo ultimo singolo “Senza la barba sono grande anch’io”, estratto dal suo nuovo EP, è la conferma che la sua comfort zone è certamente l’indie, forse non nella sua forma più classica bensì una contaminazione di vari generi che formano uno stile unico del ragazzo. Focus interessante sulla scrittura del testo, fin dal primo ascolto mi ha ricordato qualche lavoro del già citato Chiello, sia per vocalità che per attitude. Un curriculum sicuramente molto interessante per un artista che, ci teniamo a ricordare a tutti, è nato solamente nel 2004. Talento puro.
CMQMARTINA – Mi ami davvero?
Continua la scalata al successo per cmqmartina, giovanissima cantautrice che nel corso degli anni, fra la partecipazione ad X Factor 2020 e l’assidua uscita di nuovi lavori, abbiamo imparato ad apprezzare per le sue doti uniche. L’ultimo singolo “mi ami davvero?” ci mostra un’altra volta la sua indole club, con un pezzo intimo e personale, in cui sembra raccontarci una situazione sentimentale confusa e che la fa perdere nei pensieri che getta nel testo della canzone. Sonorità clubbing e cassa dritta fanno nuovamente da protagonista e che risultano come al solito in contrasto con la sua voce elegante e fine creando un gioco di opposti che funziona alla perfezione e che porta ad un risultato unico nel suo genere. Regina.
CRYSTALX – Per tutti quelli che
La rivalsa nei confronti di chi non ci ha mai creduto o che ha provato a tapparci la bocca è una delle motivazioni che più sprona un giovane artista che si affaccia nel grande mondo della musica. Così la pensa Crystalx, artista di Bari che nel 2023 ha deciso di non stare più zitto e con “Per tutti quelli che” manifesta tutti i suoi pensieri e la vicinanza a chi come lui non ha avuto supporto ma solo opposizione da chi non credeva potesse farcela, facendosi portavoce di una generazione a cui spesso non vengono date opportunità (non solo nel campo musicale ma espressivo in generale). Buone metriche e prova di fiato notevole nel rappato delle strofe, prodotto valido e con un ottimo messaggio.
DELMONTE – Una canzone
Il cantautore romano Delmonte rompe il suo silenzio artistico del 2023, uscendo di botto con il nuovo singolo “Una canzone”. Brano come definisce lui “orgogliosamente pop”, con atmosfere animanti che delineano lo stile di quello che sarà il primo album del cantautore romano. Un mondo sonoro che viaggia insieme alle parole e le rafforza: l’intenzione è proprio quella di raccontare una storia attraverso le sonorità più affini all’artista, un sound che rispecchia ciò che lui è e che accompagna al meglio ciò che desidera raccontare, come una fotografia da ascoltare. Interessante e maturo, ci si aspetta un ulteriore salto di qualità, senza fretta.
DISCO CLUB PARADISO – Ti riempirò di like
Dopo aver fatto ballare tutto il pubblico e aver ottenuto il consenso popolare per la simpatia e la vivacità con le quali hanno partecipato ad X Factor 2022, i Disco Club Paradiso si lanciano nel mercato discografico con l’obiettivo di continuare bene anche al di fuori del programma. L’ultimo singolo del collettivo si chiama “Ti riempirò di Like” e si presenta completamente in linea con i loro must musicali: sonorità elettroniche accompagnano l’ironia (e la bella voce) del frontman Leonardo, con quel sax di sottofondo suonato dal sassofonista del gruppo Jacky che ormai sta diventando il simbolo inconfondibile dei loro lavori. Tema cardine del pezzo è l’amore, adattato però al tempo dei social e che si manifesta in forme e modalità sempre nuove e in un certo senso “a passo con i tempi”. Ottimo lavoro di una delle gemme più preziose del mercato discografico che è pronta a mostrare tutto il suo valore in breve tempo.
EMANUELINO – Freddo
Dopo “La Scelta MIgliore”, il primo singolo pubblicato sotto Island Records, arriva il nuovo pezzo del promettente rapper di Zona4 Emanuelino, che continua la scalata al successo con “Freddo”. Sonorità puramente trap per un artista che riesce però a mescolare più influenze diverse, con un particolare talento ad esempio nei ritornelli, che oltre ad essere orecchiabili si fanno notare subito per le linee vocali sperimentali ma che risultano perfette per il fit dei suoi pezzi. Anche in questo brano viene trattato il tema della periferia, posta come centro del suo vissuto e attorno cui ruotano tutti i sentimenti e i destini di chi la sperimenta sulla propria pelle. “Freddo” rappresenta un po’ la fuga dalla confusione per una riflessione, che Emanuelino apre a tutti noi facendoci entrare sempre di più nel suo mondo.
ESSE ESSE – Vorrei fossi qui
L’introspettività di Esse Esse emerge nel nuovo singolo “Vorrei fossi qui”, in cui sentimenti contrastanti talvolta incontrollabili vivono nel cuore dell’artista foggiano. Una riflessione personale dell’artista sulla sua vita e su quanto conti l’amore e su quanto vorrebbe cambiare tante cose fatte in passato per vivere meglio ora. Sonorità che spaziano tra trap e chill-pop in un brano orecchiabile e rilassante, metriche molto interessanti in cui ci mostra veramente grandi capacità di scrittura.
LEON FAUN – Vestito male
Il giovane rapper romano Leon Faun torna sulla scena con l’ultimo singolo “Vestito male”, che rappresenta in pieno l’evoluzione del ragazzo che è cresciuto sotto il profilo artistico generale con l’inizio di una promettente carriera attoriale che lo ha visto partecipe di due film e che presto vedremo anche nella serie Netflix “Briganti“. Si tratta di un brano (ma prima di tutto di un’artista) insolito per il panorama musicale, tutto nel suo mondo come piace a lui, che vuole descrivere una società ormai completamente omologata in cui l’anticonformismo e l’essere differenti porta spesso a sentirsi soli e sbagliati ma proprio quando si accetta la propria diversità si riescono a intravedere attorno a sé le persone con cui è possibile essere sé stessi. L’ennesima conferma di quanto Leon sia unico e così meravigliosamente speciale.
FOSCO 17 – Anomalie
Il primo album ufficiale del cantautore bolognese Fosco17 “Anomalie” vuole presentarlo come uno dei nuovi artisti emergenti nel panorama indie-pop italiano. La title track si propone come simbolo di un album completo, sia per forma che per contenuto. Mentre le storie raccontante sembrano parlare di una donna nel nostro presente, le figure descrivono uno scenario apocalittico immerso in un contesto fantascentifico, in cui allo stesso tempo la produzione sonora e la scrittura armonica del disco accompagnano l’ascoltatore indietro nel tempo, in un omaggio alla musica italiana dagli anni ’60 fino agli ’80. Consigliatissimo per gli amanti del genere e sicuramente da riascoltare!
GABBBRIELLL – Stessa storia
La passione per la musica spesso nasce da giovanissimi e col tempo viene coltivata sempre di più nel corso degli anni, una passione che si sviluppa dentro di noi e che non ha nessuna intenzione di fermarsi. E’ questo il caso anche del giovane artista gabbbrielll (che sta frequentando il Liceo Musicale e il conservatorio), che dopo mesi di pratica e registrazioni ha fatto uscire il suo primo singolo “Giorni Migliori”. Il suo ultimo singolo “Stessa Storia”, dimostra quanto il ragazzo stia maturando sia per il lessico utilizzato nel testo e l’incastro delle metriche insolito, sia vocalmente in quanto continua a sperimentare senza farsi alcun problema o preconcetto. Una stella nascente del rap su cui lavorare per preservare la sua unicità.
GAZZELLE – Idem
Con alcune strofe pubblicate sul suo profilo Instagram nei giorni scorsi, Gazzelle ci ha preparato all’uscita del suo nuovo singolo “Idem”. L’artista spiega come il brano sia frutto di un percorso fatto di tante tappe della sua vita, così diverse l’una dall’altra e che lo hanno cresciuto e formato per diventare ciò che ora noi possiamo vedere. Nonostante i numerosissimi riconoscimenti sia di Platino che d’Oro già ottenuti in carriera, Gazzelle non sembra volersi snaturare, con un brano tipicamente indie e una storia d’amore come sottofondo che lo rendono inconfondibile nel suo genere. Curiosità: per annunciare l’uscita del brano, durante la scorsa settimana sono stati avvistati individui travestiti da T-Rex in giro per Milano, da Piazza Gae Aulenti a Moscova, fino a dentro l’Università Statale per poi passare dal Duomo al Parco Sempione, lasciando a chiunque incrociasse la loro strada due interrogativi scritti su un foglio: “se tornassero i tirannosauri?”, “e se il mondo finisse domani?”, dimostrandoci come questo artista non é tale solo musicalmente ma anche per queste trovate di marketing che non fanno altro che alimentare l’hype e l’interesse nei suoi confronti.
SARAH J JONES – Scusa
La giovane cantante milanese Sarah J Jones continua a stupirci e con il suo ultimo singolo “Scusa” ci conferma quello che è capace di fare, in un pezzo capace di sperimentare ma di mostrarci anche le sue caratteristiche fondamentali. Sonorità prevalentemente pop, con sfumature reggaeton che ne aumentano l’orecchiabilità e che vengono colorate dalla voce inconfondibile dell’artista, che ci racconta di una relazione ormai finita e per quanto dispiaccia ad entrambi a volte è giusto cambiare pagina anche e soprattutto per amor proprio. Buon prodotto in tutti i sensi.
BANKROL HAYDEN – Bop Slide
Appuntamento ormai consueto nel weekend anche per una novità internazionale. Questa settimana abbiamo il nuovo pezzo di Bankrol Hayden, giovane artista californiano classe 2001, non un vero e proprio emergente in quanto ha già raggiunto nel corso degli anni numeri veramente incredibili, ma di sicuro non ancora nella cerchia dei più affermati e che ha ancora tantissimo potenziale da farci vedere. “Bop Slide” è un brano attuale, con sonorità jersey e anche richiami (in particolare nel ritornello) all’hip-hop più classico, flow orecchiabile e che si sposa perfettamente con la base. Abbiamo inoltre la partecipazione nel brano di tre suoi colleghi ma in primis amici: Blueface (famosissimo nel game americano, non solo per la sua musica ma anche per qualche bravata di troppo), OhGeesy e Maxo Kream, due rapper emergenti di grandissima prospettiva. Hit totale fin dal primo ascolto, il giovane goat californiano colpisce di nuovo!
KHERI & BLESS – Rolls Royce
“Rolls Royce” è l’ultimo singolo di Kheri in collaborazione con il collega e amico Bless, che vogliono uscire prepotentemente come due nuove promesse della trap italiana. I due giovani rapper curano il testo che ci parla di strada e gavetta, con tanti riferimenti al mondo americano e ponendo al centro del brano la Rolls Royce, la costosa macchina che va a rappresentare l’irrefrenabile voglia di svoltare la propria carriera e conseguentemente la propria situazione economica. Alla produzione ci pensa F Daddy, che da anni ormai collabora con Bless, con un beat chill ma aperto e che fa risultare incredibilmente pulito e orecchiabile il dualismo fra musica e voce.
KID YUGI – Real talk
Kid Yugi, nome d’arte di Francesco Stasi, giovane artista classe 2001 della provincia di Taranto, è chiamato alla svolta nella sua carriera (anche se breve), mostrando a tutti quanto ancora possa farci sentire di rivoluzionario e avanguardistico nel genere rap/trap. Ennesima conferma della sua espansione costante è la chiamata a Real Talk, format YouTube creato e portato avanti dal 2016 da DJ Bosca e Kuma: l’artista viene messo nel loro studio davanti al microfono e deve rappare a suo piacimento su 3 basi differenti scelte dai due DJ, cercando di “spaccarla” al proprio meglio. Compito afferrato e portato a termine con stile da Kid Yugi, che ci propone un masterpiece totale.
KING BLAZE – Lambo
Eddy John, alias King Blaze, è un rapper, cantante e producer nato in Nigeria nel 1989. È cresciuto ascoltando musica rap, hip-hop e afrobeat. È stato principalmente influenzato da leggende come Fela Kuti e altre grandi figure musicali dell’industria musicale nigeriana e africana, e ciò si riflette allo stesso modo anche nel freschissimo singolo “Lambo”. Il connubio tra ritmi afrobeat e reggaeton testimonia una fusione originale tra Africa e Sud America, dando vita a un sound innovativo nel panorama urban italiano, in cui i tamburi groovy in contrasto con le voci calme del coro sono stati ritoccati successivamente con l’introduzione di sonorità latine, le quali hanno arricchito il brano conferendogli un appeal commerciale e appetibile per il mercato italiano (e non solo). Una canzone, come dice l’artista, “da Lamborghini”!
IL RE TARANTOLA & DUTCH NAZARI – Colesterolo
Il cantautore bresciano Il Re Tarantola collabora con Dutch Nazari in “Colesterolo”, creando un dualismo pazzesco sulla base su cui si cercano a vicenda e si trovano perfettamente. Pezzo indie con chiari riferimenti punk e anche rock, in cui gli artisti sfoggiano le loro qualità di scrittura in un brano che, con tanta autoironia, ci parla di quanto sia difficile definire sé stessi e gli altri in questo periodo storico aggiungendo anche elementi di critica sociale che lo completano e lo alzano di livello. Cantati molto interessanti e altrettanto sinceri (spesso l’imperfezione è sinonimo di autenticità) per un prodotto interessante e qualitativo.
MEDHO LAINE – Aka Dennis Rodman
Citare in una canzone il basket NBA e in generale tutta la cultura che si è costruita attorno alle leggende che ne hanno fatto parte è sicuramente pane ottimo per i denti di tanti ragazzi in quanto sono cresciuti seguendolo. E’ il caso anche di Medho Laine, giovane rapper che nel suo ultimo singolo “Aka Dennis Rodman” fa riferimenti cestistici e in particolare appunto allo storico numero 91 dei Chicago Bulls. Base su cui la vocalità del ragazzo viene sfruttata perfettamente, per un brano autocelebrativo che riesce a mixare sia lo stile più urban della trap sia le metriche e i flow più classici del rap. Per un patito della palla a spicchi come me, è di sicuro un brano che riascolterò!
LEODEC feat 2B – Gangsta’s paradise
Per il suo secondo singolo ufficiale, il producer ascolano Leodec decide di farsi affiancare da 2B, rapper che ha mosso i suoi primi passi nel genere già nel 2015 e che è stato incaricato dal produttore di raccogliere le sue idee e trasportarle interamente nel testo di cui si è occupato totalmente. Parlando di produzione, un beat interessante, molto old school e ovviamente con ovvi richiami all’hip-hop americano che arrivano fin dalla lettura del titolo del brano. In quanto a metriche e flow, siamo davanti a qualcosa di nuovo che sembra contrastare con la base, formando qualcosa di interessante proprio perchè molto sperimentale e inusuale. Buon prodotto!
MARUEGO – CDMN
Maruego è sicuramente uno dei pioneri del liricismo nel genere rap in Italia, e nonostante abbia vissuto momenti di alti e bassi, dove ha conosciuto sia la massima fama diventando uno dei più famosi nella penisola, sia l’anonimato in anni in cui ha deciso di nascondersi senza fare uscire nulla. I mood continuano ad essere alternati anche nella canzone che sancisce il suo ritorno sulla scena, “CDMN”, acronimo di Casa Di Mia Nonna, pezzo in cui l’artista passa da barre d’amore a barre d’odio in un batter d’occhio. Melodie trap con sfumature arabeggianti accompagnano la profonda voce del ragazzo (ormai uomo) che ci racconta di ricordi nostalgici, affetti, odori e sensazioni che hanno fatto e sempre faranno parte della vita dell’artista. Tutti avvisati: Maruego è tornato, e sembra più determinato che mai!
MERCALLI – Carpa Koi
Mercalli è un cantautore multigenere di 24 anni della provincia di Milano (proveniente da Aversa e cresciuto a Firenze) e il suo ultimo pezzo “Carpa Koi” è riuscito a colpirmi fin dal primo ascolto. Si tratta di un brano dalla grande produzione, controcorrente e sperimentale, che va a sposarsi perfettamente con la sua voce che si muove fra le strofe rap e un ritornello super sperimentale che rimbomba nelle orecchie di chi lo ascolta che strizza l’occhio ad un genere più club-house. E come dice il ragazzo in uno dei suoi ultimi post su Instagram, “Carpa Koi è la metafora di chi non si sente di appartenere a queste acque. Ma cl giusto mangime, dagli abissi si può risalire”. Talento e studio!
MIDA – Casa
Dopo il traguardo raggiunto con il brano “Ricordarmi di Scordarti”, certificato disco d’oro con oltre 22 milioni di stream, il giovane rapper Mida si è affermato tra le promesse più interessanti nel panorama musicale italiano. Il suo ultimo singolo “Casa” ci dimostra quanto sia già maturato dal momento del suo debutto e quanto ancora possa farci sentire. E’ un brano forte, sia per significato sia per caratterizzazione musicale, in cui il ragazzo sembra far riferimento alla sua storia (ha infatti origini venezuelane), ovvero quella di un bambino che è costretto a continuare a viaggiare e a spostarsi, senza mai stare veramente fisso in un luogo stravolgendo quindi completamente il concetto di casa per chi una non la ha mai avuta. Il talento nello stare sul beat già lo conoscevamo, ma il ragazzo continua a stupire per la qualità nell’interezza di ogni suo lavoro, bravo!
GIO’ MONTANA & JASMINE CARRISI – Cercami
La giovane età non è sempre sinonimo di inesperienza. E di sicuro non è il caso dei due artisti che hanno collaborato nel fresco singolo “Cercami”: Jasmine Carrisi, cantante classe 2001 figlia d’arte del leggendario Albano, e Gio Montana, rapper classe 1998 che ha già raggiunto il disco d’oro e si sta avvicinando sempre di più al suo primo disco di platino (oltre ad aver partecipato ad Amici). Unendo le forze in questo singolo sono riusciti entrambi a rendere al massimo delle possibilità, con un lavoro molto interessante sulle linee melodiche e una sorta di inter-scambio continuo fra i due sulla base che crea un interessante contrasto fra il rappato di Gio e la delicatezza del cantato di Jasmine, che scivolano su un beat che strizza l’occhio alla tendenze contemporanee.
NUMA & EITEN – Antartide
Il duo di Latina formato dai giovani Numa ed Eiten sta cercando prepotentemente di emergere nella scena trap italiana. “Antartide” è un brano moderno, orecchiabile e con un bel testo che ci parla di vita vera, dei sentimenti dei ragazzi che con il loro stile love-trap, a cui di sicuro però rimangono tratti di rap più tradizionale, si vogliono creare un posto in un gioco molto più grande di quello che hanno giocato fino ad ora. MI han ricordato da subito Icy Subzero, nella speranza che possano seguire le sue orme e ampliare il proprio pubblico rimaniamo in attesa di nuovi lavori.
PAE’ – Sale dell’Himalaya
Paé, all’anagrafe Diego Vitale, è un artista classe 1997 che vuole distinguersi nel panorama italiano per la sua capacità di non essere definibile in un genere vero e proprio, ma di sperimentarne diversi per poi crearne uno completamente nuovo che vada a mescolarli assieme alle sue esperienze personali. Il suo singolo “Sale dell’Himalaya” rappresenta perfettamente la sua presentazione: un pezzo apparentemente pop, in cui però intervengono tutte le influenze moderne, dall’indie al rap, che lo rendono un lavoro al passo con i tempi e che non sfigura all’interno della contemporaneità musicale italiana. Da seguire.
PIUMO – Ti ricordi
Nuovo mese, nuova uscita di Piumo: “Ti ricordi” è il titolo dell’ultimo singolo del rapper classe 2003 dalla provincia di Piacenza. E giusto per non farsi mancare niente, decide di ampliare il proprio repertorio con un pezzo love che riesce a toccare un po’ tutti gli ascoltatori per la sincerità e chiarezza con la quale si esprime. Non solo rap, l’artista mostra tutta la sua maturazione musicale facendosi influenzare da indie e pop, per poi rivederli a suo modo e creare un prodotto unico. Sicuramente una delle scoperte più interessanti del 2022, continua il suo percorso d’ascesa in un 2023 che si prospetta ricco di opportunità da non farsi sfuggire. E siamo sicuri che lui non è il tipo fatto per i rimpianti!
PRACI – Still runnin
E’ circa da una decina d’anni che il genere rap in Italia si è decisamente appiattito, presentando artisti sempre molto simili fra di loro che ci fanno sembrare di essere sempre all’ascolto della stessa identica cosa. I giovani infatti si sono ormai spostati tutti nella trap o nell’indie, due sottogeneri del rap ai poli opposti fra di loro ma che evidentemente riescono a essere motore d’arte per la nuova generazione. Un’eccezione è Praci, giovane artista sardo classe 2000, che nell’ultimo singolo “Still Runnin” ci mostra tutto il suo talento e ci fa riscoprire il tanto amato genere rap. Si tratta di un pezzo con chiari riferimenti old school ma che valorizza il lavoro di modernizzazione e adattamento del ragazzo, che propone un hip hop decisamente moderno ed interessante. Testo e flow interessanti per un ragazzo che abbiamo già saputo apprezzare e che continueremo a vedere crescere.
REDOX – La fune
Concept song molto sperimentale del giovane rapper Redox in “La fune”, che si presenta fin da subito come una novità molto interessante del genere. Influenze anni ’90 vanno a mescolarsi con metriche rap che alternano moderno e old school, con anche un tocco spiccatamente blues date dal sax in sottofondo che ci accompagna in un viaggio profondo. Barre che sembrano spingere sul concetto di cogliere le proprie occasioni credendoci più degli altri, senza mollare mai l’immaginaria fune che Redox ci rappresenta. Interessante.
ROSHELLE – Nella tana del mostro
Roshelle, giovane cantautrice di Lodi che è stata conosciuta dal grande pubblico per l’approdo nel 2016 alla finale di X-Factor, è stata in grado nel corso degli anni di mantenere le aspettative che la vedevano come una delle nuove leve del pop/hip-hop italiano, mostrandoci sempre il suo lato happy e spensierato. Con il suo nuovo singolo “Nella tana del mostro” l’artista lodigiana si butta però in un’interpretazione inusuale per lei, esplorando musicalmente per la prima volta un suo lato più dark in un pezzo che, come dice Roshelle, ci parla di un periodo molto buio per lei, in cui l’instabilità amorosa le ha spesso causato incapacità di governare le proprie emozioni. Un nuovo linguaggio artistico che sembra ridisegnare da capo una ormai nuova versione di Roshelle, e noi siamo pronti a scoprirla sempre di più.
SAINTPAUL – Non mi parli
Il rapper torinese classe 2001 SaintPaul esce con il nuovo singolo “Non Mi Parli”, pezzo conscious che ci racconta di una storia d’amore che ha tutti i requisiti per finire male e far soffrire il diretto interessato. L’artista, chiaramente influenzato dai vari artisti di successo nel genere love-trap degli ultimi anni, ci mostra tutte le sue skills sia in scrittura che nelle metriche non convenzionali e quindi più originali di molti artisti emergenti troppo omologati. L’immaginario del quartiere viene portato a galla come l’unico modo per rinchiudersi in sè stesso e nei propri eccessi, come una via di fuga dalle delusione amorosa che altrimenti lo distruggerebbe. Mi ha ricordato Silent Bob e Massimo Pericolo, mantenendo però il suo carattere e quindi la sua unicità. Bravo.
SINA – Bruciamo insieme
Dopo la collaborazione con artisti del calibro di Rkomi, Mecna, CoCo, Priestess, la partecipazione a Red Bull 64 Bars, The Album e la pubblicazione del suo primo album ufficiale “Vortici”, il rapper Sina torna con il nuovo singolo “Bruciamo Insieme”. Il concept della traccia nasce dal ritornello, “se il mondo va a fuoco dobbiamo bruciare insieme”, una frase che rimanda al gioco che ci porta ad immaginarci la fine del mondo e a chiederci con chi vogliamo realmente trascorrere gli ultimi momenti. Rap come stile principale che però va a mescolarsi con tutte le influenze musicali dell’artista, con una sontuosa produzione curata da B-Croma e il buon Mr. Monkey. Ottimo lavoro!
SONOMOLE – No doubt
Continuiamo la nostra proposta emergenti con sonomole, artista indipendente siciliano classe 1990 che dopo anni di gavetta sta ancora provando a mettersi in mostra nonostante le sue qualità siano ovvie e inequivocabili. Rappato old school che va a mescolarsi con tante altre influenze tra cui l’indie, l’artista ci stupisce per la sua grande capacità di creare incastri molto orecchiabili e con un flow che possiamo definire unico (da non intendere come “monoflow” ma come unico in quanto riconoscibile e non convenzionale), che ci ha mostrato in tutti i suoi pezzi, da “Rewind”, pezzo più indie, passando per “Fino a ieri” e “Conmigo”. Il brano consigliato per oggi è però “No Doubt”, l’ultima uscita di sonomole, che è anche quello più forte metricamente parlando. Artista consigliatissimo e che è entrato di diritto nella mia playlist rap!
PIERGIORGIO TEDESCO – Come Vialli e Mancini
Dei racconti e delle memorie che ci sono arrivate della coppia d’attacco formata da Roberto Mancini e Gianluca Vialli, che fecero sognare la Sampdoria e l’Italia in generale nel magico scudetto del 1991 e nei tanti altri successi raggiunti in carriera, sicuramente potremmo stare qui a parlarne per ore. Dico memorie perché purtroppo sono nato una decina d’anni dopo la gloria dei due fuoriclasse, ma chi di sicuro c’era è Piergiorgio Tedesco, cantautore torinese che nel suo ultimo singolo intitolato proprio “Come Vialli e Mancini” tratta il tema dell’amicizia facendo riferimento al loro forte legame. Pezzo molto valido, sonorità sia rock che di cantautorato classico accompagnano un testo scritto in modo eccellente, con passaggi particolarmente d’impatto come la frase “Il destino è un arbitro impazzito che si inventa un rigore a tempo scaduto”. Nonostante non li abbia potuti vedere sfrecciare sul campo, ho avuto il piacere di esultare follemente guardandoli in tv insieme all’Italia intera quel fantastico 11 luglio del 2021, quando anche sul tetto d’Europa Luca ci mostrò nuovamente tutta la sua sensibilità e emozione, specchio di un UOMO forte e saggio ma che vogliamo ricordare felice com’era in quel momento.
THOE’ – Fiori stanchi
Essere seguito (artisticamente parlando) e selezionato da VEVO come uno tra i 20 “newcomer artist” del 2023 non è cosa da tutti i giorni. Thoé lo sa, e per rispettare le premesse continua a sfornare hit una dopo l’altra. L’ultimo singolo “Fiori stanchi” è l’ennesimo tassello della sua ricerca verso sonorità e un’attitudine che si inseriscono nel solco della black music, da cui l’artista trae diversi elementi, miscelandoli e rileggendoli in una chiave inedita e contemporanea. Un manifesto della sua (e nostra) generazione, in cui i momenti difficili e problemi sono ricorrenti e fanno male, ma che deve imparare da queste ferite per migliorarsi ed evolversi. Grande maturità artistica per il classe 2001 che sicuramente padroneggerà il genere R&B nella penisola.
AMANDA VITALE – Tutto diverso
Amanda Vitale, artista ventisettenne dalla provincia di Catania, inizia cantando, scrivendo canzoni e sognando da sola con la sua chitarra. Nel corso della carriera ha varie opportunità per mettersi in mostra e crescere, ed il suo ultimo singolo “Tutto diverso” sembra un ulteriore tassello nel suo ancora giovane processo musicale. E’ un brano forte e orecchiabile, accurato musicalmente e accompagnato dalla sue voce leggera e delicata ma che riesce a spingere ed evidenziare benissimo il significato di ogni singola parola. Maturità artistica per un prodotto totalmente adatto e pronto.
VOLO ALTISSIMO – Riva del sol
Si chiama Volo Altissimo, pseudonimo di Federico Messina, perché quando canta è con i piedi per terra ma con il cuore e con la testa è su alto nel cielo. L’ultimo singolo ci dimostra proprio la tesi appena enunciata: “Riva del Sol” è un brano dalle melodie leggere, che sembrano proprio farlo volare e lo stesso chi lo ascolta. Sonorità che si muovono fra rock e rap, per la scrittura il ragazzo si è ispirato ad un resort in cui ha soggiornato durante il Tour della scorsa estate, che si chiamava proprio Riva del Sol, dove ha scritto e composto questo pezzo che ci parla della sua storia di impegno e duro lavoro, le uniche chiavi secondo la sua visione per arrivare al successo e all’appagamento personale. Il genere rap si è sempre distinto perché capace di essere ciò che vuole, di essere libero, e il ragazzo sembra averne capito in pieno il senso profondo sperimentando sempre di più e soprattutto divertendosi.
YEAT – Afterlyfe
Di solito siamo abituati a parlare di emergenti, di ragazzi che provano a far sentire la propria voce in un mondo difficile e affollato come quello della musica italiana. Ecco, immaginatevi avere 18 anni, vivere in America e cercare di emergere in un paese che conta quasi 330 milioni di abitanti. Certo, la visibilità è immensa, altrettanto lo è però la concorrenza. Nessuno si aspettava dall’allora 2018 che Yeat, artista classe 2000, arrivasse a questo livello, sia di maturità artistica che di unicità. Il suo ultimo album “Afterlyfe” ne è la dimostrazione perfetta: rap, trap, drill, new wave, jersey e anche una sorta di punk moderno per un’artista che si dimostra il più flessibile della scena. Se poi si considerano le sue origini, messicane e rumene, in un paese in cui ancora (purtroppo) c’è ancora tanto lavoro in materia di integrazione, quello di Yeat è un vero e proprio capolavoro mediatico. Vedendo i numeri, con una proiezione di 70.000 copie fisiche vendute nella prima settimana di release dell’album, è veramente il caso di dirlo: nessuno può più ignorarlo, non è più l’emergente interessante del 2018. Yeat nel 2023 è diventato un BIG a tutti gli effetti.
VIDEO
SABU’ ALAIMO – Caffetterie e call center, GLI AMICI DELLO ZIO PECOS – Ti piace di più, MARCO ANCONA – Dentro lei che dorme, FILIPPO ANDREANI – 1977, ANIMAUX FORMIDABLES – We are all animals, KARIN ANN – If I fall for you, APNEA – Adrenalina, ARISTEA – Io non sono il mio corpo, ASIA – Se stanotte morirò, ALEX BANELLI – Ti aspetterò per sempre, BLAK VOMIT – Revolution, BRAT – Nessuna speranza nessuna paura, MARCO BROSOLO – Lamento, BURN THE OCEAN – Almost gone, LUDOVICA BURTONE – Awakening, TONY CANTO – Diario di bordo, CAROBESTIAME – unga vita al becco, CHEF JOE – Si muore soli, EMANUELE COGGIOLA – Imprudenti bisogni, CORPOCELESTE – Oblio, PIER CORTESE – Sottopelle, CRANCY CROCK – Vero, GIUSEPPE D’ALONZO – Come si fa, DANG DANG – Filthy white lies, DELUDED BY LESBIANS – Glutamate, DIPLOMATICS – Jungle, GAM – Come nelle vene, ERIKA GRAPES – Titanium, DORIAN GRAY – Anima nera, DOUBLE SYD – On my paper, ETTA – Stressata, FEBBRE – Sottozero, FEDELE – Perfetta, FROZEN SAND – Midnight, GIOOGE – Supernova, MAURO ERMANNO GIOVANARDI – Cosa resterà, GRIMOON – Cross the wall, I-DEA – Veramente male, I FIUMI – Quanto più rumore, IAMANTE – Mitra, K-ANT – Cenere, KALIKA – Ero sulo ajere, KLIDAS – Shores, LAMAREA – Lacrime di coccodrillo, DELIO LAMBIASE – Mente che mente, LEI – Uh Ah Ah, MARCO LIGABUE – Nel metaverso con te, LU SILVER – Loeliness, LYNORA – Anche meno, BRANDO MADONIA – Le particelle elementari, DARIO MARGELI – Ottimista, MARNA – Forestieri, MIRIAM MASALA e FORESTA – Frastuono, LUCIO MATRICARDI – Mozambico, MISTO TURCHESE – Tra il bene e il male, MOOSTROO – Disparispari, MORENA – Ventura, NARCISO – Stringimi forte, NEVENTIES – Come on down, NIGHTSOON – Play the punk, KIARA PALAIA – Waiting, NICOLE PERINI – Ragazzo di periferia, SIMONE PITTARELLO – Di miele e di furia, VALENTINA POLINORI – Un buco, EDGAR ALLAN POP – Ottimista, GIORGIO PRIGIONIERO – Aldo, ANTONIO PUGLIESE – Breathless, MATTIA RAME – Muoviti, REA – Blu, TONY RIGGI – Dormo in macchina, RUE DE PARADIS – Seven drops of rain, MATTEO SACCO – Vestiti d’aria, HIRAM SALSANO – Tarantà, SARGASSI – Vita di prova, SASSO – Musica, IVAN SEGRETO – Paura e pace, ANGELO SICURELLA – Orbita, SICK TAMBURO – Per sempre con me, SUPASONIC FUZZ – Cobracadabra, SVEVA – Svegli me, TROMPETE & NADAYANA – Dissolve II, VALENTE – Fly, CARLO VALENTE – Mentre qualcuno nasce a Belgrado, VILLA – Fame, VOODOO DRUMMER – Aristophanes FROGS, WAD – Sbiadito, WEPRO – No friends, WHITE EAR – My name, YOKOANO – Il mio cielo nero
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