ROBERTO KUNSTLER – Davanti alla fine del mondo
Il video di Davanti alla fine del mondo, che qui vi presentiamo, viene pubblicato in coincidenza con l’ingresso definitivo nella famosa “Era dell’Acquario”, quella che già si cantava nel celebre musical “Hair” del 1967. Il video è un racconto parallelo e accelerato di uomini e destini. Dove l’amore alla fine trionfa sempre, ma più che altro vuole essere ulteriore riflessione a contrasto dello stordimento dei tempi che stiamo vivendo. Un modo per tornare a guardarsi negli occhi parlando un linguaggio semplice e potente, non sempre verbale, dove si inseriscono pause, assenza di rumori (di fondo) e spazi di Libertà. Un video che parte dalla frenesia dell’oggi e invoca il silenzio: quell’antica “pace del mare lontano”. Un uomo e una donna, quello che sempre resta alla fine davanti ad ogni scossa del mondo.
Girato dallo stesso Roberto Kunstler, con uno stile da vero e scanzonato filmaker. Un’arte che possiede da sempre e che gli ha permesso nel tempo di usare i suoi quaderni e taccuini anche come dei piccoli storyboard e di osare un linguaggio moderno ed essenziale. Teso come una linea retta. Il suo sguardo da poeta e visionario torna anche in queste sequenze di immagini, dove ha voluto tracciare un altro solco del suo cammino d’artista che non ha paura di confrontarsi con la tecnologia, come con l’antica ed eterna penna e calamaio. Per illustrare in modo dolce, lucido e romantico, altri riflessi delle sue stesse canzoni. Un video girato in parte nel parco di Villa Sciarra. Un’oasi di verde nel quartiere Monteverde vecchio a Roma molto amata da Kunstler, luogo della sua infanzia e da sempre fonte di ispirazione proprio per i profondi echi storici, barocchi, risorgimentali e letterari che possiede. Un video che da Villa Sciarra divaga, grazie anche alla splendida vista sulla Città Eterna, prendendo spunti, rubando immagini, chiedendo all’amica e poeta Ottavia Pojaghi Bettoni di stare al gioco nella parte di B, in dialogo con A, interpretato nel video dallo stesso Kunstler.
Il testo è liberamente ispirato all’omonimo libro (e racconto) del filosofo Mauro Cascio, dove A e B sono i protagonisti di una “fine del mondo” in una sorta di Babele al contrario, dove non sono più gli uomini a non comprendere il linguaggio, ma le parole stesse a sgretolarsi, fino a perdere il loro significato.
La canzone è brevissima, fulminante, come una freccia.
Anticipa l’uscita di un EP di inediti che prenderà lo stesso titolo: Davanti alla fine del mondo previsto in uscita a gennaio 2021. Un lavoro che si vede nella filosofia il suo volano di ispirazione. La filosofia mescolata alla storia. Nato dall’incontro, veicolato dall’amico giornalista e politologo Massimo Ricciuti, con il filosofo e storico delle religioni Mauro Cascio; autore di molti saggi e fondatore dell’Antologia di Studi tradizionali Luz e del trimestrale di orientamento liberale Diritto e Libertà.
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