Rock Around The Clock compie 60 anni
Se domani vi capiterà di sentirvi un po’ più “friccicarelli” del solito, mossi da un ritmo forte, che parte dall’anima, vi scuote le viscere e vi fa muovere le membra in modo forsennato, nessuna paura, vuol dire che siete sintonizzati sulla frequenza giusta e state captando le vibrazioni di “Rock Around the Clock”, uno dei pezzi rock, che più rock non si può, che domani compie 60 anni.
Era il 12 aprile del 1954 quando Bill Haley con i suoi Comets entrarono in sala di registrazione per incidere questa canzone indiavolata (allora le definivano così!), scritta da Freedman e Meyers che nel giro di un anno diventò un successo planetario, un fenomeno di costume, un’icona del genere che porta nel titolo. Come spesso accade, però, ai produttori mancò la giusta percezione della forza di questo brano, che comparve per la prima volta come B-side di “Thirteen Women”; un lato B con grande personalità, capace di esplodere quando fu inserito nella colonna sonora del film Il seme della violenza, un successo tale da fargli costruire un intero altro film intorno, Senza Tregua Rock’n’roll, interpretato da Haley stesso. Cose da anni ’50.
Sia come sia, il brano ronza nella testa, sarà perché è stato usato come sigla della prima stagione di Happy Days, e, in Italia, di Alto Gradimento, sarà per il contrabbasso persistente e quell’assolo di chitarra famosissimo di Danny Cedrone, sarà per il ricciolino cristallizzato nella brillantina sulla fronte di Bill Haley, sarà per tutte queste cose e molte altre ancora: questo brano fa parte della storia della musica, un patrimonio culturale da proteggere e vivificare, ballando come matti, facendo il giro dell’orologio.
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