SAITA – Niwrad
“Niwrad” di Saita, uno dei 24 artisti in gara per Sanremo GIovani scelto tra i vincitori di Area Sanremo.
“Il Brano è stato scritto insieme ad un amico che ha vissuto un’esperienza personale. Niwrad significa Darwin al contrario, proprio per sottolineare l’involuzione, mentre come si sa, la teoria di Darwin è il contrario. Questo per evidenziare l’errore nel pensare che un meccanismo complesso sia più evoluto di uno semplice. Cerchiamo sempre la perfezione, ma in realtà continuamo solo ad adattarci alle condizione e all’ambiente che ci circonda per sopravvivere. Siamo in realtà troppo vulnerabili e non solo fisicamente ma anche emotivamente. Può sembrare una visione pessimistica, ma in realtà è il contrario. Cercando di vivere appIeno le cose semplici, riusciamo a goderci maggiormente la vita stessa. Essere consapevoli di tutto, anche delle cose più difficili, accettando anche i propri limiti.“
SAITA, cantautore, musicista e artista poliedrico, spazia dal pop al rock, dal funky al reggae e al blues. Ultimo di tre figli maschi, nasce il 16 ottobre 1989, da madre Siciliana e padre Italo-argentino e abita con la sua famiglia in Svizzera, dove i genitori si sono trasferiti per motivi di lavoro. Saita è un ragazzo molto umile e di grande cuore, gia’ da bambino si notano le doti artistiche, quindi da subito i genitori capiscono che quella sara’ la sua strada.
Inizia cosi’ un percorso articolato tra studi e serate come solista in giro per la Svizzera, al punto che forma la sua prima band che di fatto, si chiamerà Saita Band.
Con i primi concerti in giro per il paese con la sua band, Saita matura sempre più il suo essere artista. Iniziano anche le sue prime incisioni, da lui scritte e arrangiate, sia come cantautore che come cantante della sua band. Adesso SAITA è pronto ad affrontare tutto quello che la vita gli riserverà. Attualmente si divide tra la Svizzera e il Kossovo per la realizzazione del suo primo album.
Niwrad (testo: Marco Leali e Roberto Saita – musica: Roberto Saita, Bruno Sonetto, Besim Baftiu, Durim Krasniqi)
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