SCALA H – Emilia
Gente tenace..come la sua terra..gente che non ha il tempo di piangersi addosso perche’ nell’ esatto istante in cui viene colpita sta gia’ pensando a come rifar girare la ruota..non e’ stato facile per una band del tutto emiliana come Scala H dipingere la sua terra senza cadere nei piu’ triti luoghi comuni di chi la vive dal di fuori in modo stereotipato..si va bene i motori le mamme le nonne i balconi le altalene le notti afose la fumara sul grande fiume e le corti solitarie?
In una oramai irriconoscibile..violentata dai totem più beceri della globalizzazione: i totem luccicanti delle catene di fast food americane hanno levato il lattaio le osterie; la nebbia non esiste nemmeno più e i ragazzini parlano una lingua di faccine senza dialetti sibilanti..si va bene..ma c’ e’ qualcosa in movimento : quel treno che la attraversa questa Emilia, l unica regione che si passa in orizzontale..lascia alla band quel misto di amaro disincanto e sfuggente nostalgia..la consapevolezza che per essere adulti realizzati bisogna tornare bambini..sbucciarsi le ginocchia inseguendo un pallone sotto al balcone ds dove la nonna non permette si salga in casa dopo il tramonto..eccoti sfuggente Emilia..ritorni..e sai reagire..proprio come oggi davanti ad un nemico invisibile
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