Settembre 2024. Il riassunto del mese
Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.
Nel mese di settembre 2024 abbiamo recensito 40 album e presentato 116 video.
Nel 2024 abbiamo recensito finora 347 ALBUM e presentato 917 VIDEO.
ALBUM
ARTISTI VARI – Lievi Favole
L‟associazione Culturale “Gavinuccio Canu” ha prodotto il doppio LP dal titolo “Lievi Favole” che comprende le ultime canzoni originali inedite del cantautore sassarese Gavinuccio Canu, scomparso il 14 febbraio del 2022. Il disco, in 300 copie, sarà pubblicato e acquistabile dal sito www.gavinucciocanu.org, da settembre 2024. L‟idea nasce dalla volontà di incidere il ricordo di Gavinuccio in modo indelebile e, contestualmente, rendergli omaggio grazie alla partecipazione sentita di chi come lui ha vissuto e vive la musica in modo viscerale. Un lavoro collettivo “nazionale” che possa farne conoscere e apprezzare la figura artistica anche fuori dalla sua Sassari e dalla Sardegna. Il doppio album include le registrazioni originali, scabre e intensissime di Gavinuccio Canu e le rivisitazioni altrettanto dense e profonde di una serie di artisti di primo piano della scena new wave e cantautorale italiana, tra cui Andrea Chimenti, Rita Lilith Oberti con Cesare Basile, Miro Sassolini, con Gianni Maroccolo, Mauro Ermanno Giovanardi, tra i tanti. Un lavoro unico, prezioso, a tratti sperimentale altre volte declinato in chiave canzone d’autore, destinato a rimanere nella storia della musica underground italiana.
ARTISTI VARI – Radio Alice, The infamous broadcast
Sei musicisti d’avanguardia reinterpretano la registrazione dell’irruzione della polizia avvenuta il 12 marzo 1977 negli studi della radio bolognese Radio Alice. Xabier Iriondo (Afterhours – A Short Apnea – Buñuel), Stefania Alos Pedretti (Ovo), Paolo L Bandera (Sigillum S – Sshe Retina Stimulants), Giulia Parin Zecchin (Julinko – Bosco Sacro), Maurizio Iorio (Distorsonic) e Antonella Pintus (G.A.Z.A – anna bolena), utilizzando spezzoni di quei drammatici e iconici momenti della storia italiana, creano la devastante e acre atmosfera di quel terribile momento. Sperimentazione, dissonanze che ben fotografano uno dei periodi più bui della nostra democrazia.
ARBITRI ELEGANTIAE – Per tutte le altre destinazioni
Quasi un quarto di secolo di attività per la band marchigiana e un curriculum che annovera due colonne sonore, tre album autoprodotti, uno spettacolo di teatro-canzone. Il nuovo lavoro è, come sempre, una miscela variegata di influenze e modalità espressive, tra canzone d’autore, pop rock, musica tradizionale, folk. Il tutto caratterizzato da una grande padronanza strumentale, soluzioni compositive sempre raffinate, competenti e personali. Un album maturo e, citando il loro nome, di grande eleganza.
BEAR OF BOMBAY – PsychoDreamElectroGaze
Il progetto solista del polistrumentista milanese Lorenzo Parisini all’esordio dopo un ep nel 2021. Un lavoro che abbraccia un’elettronica debitrice alla lezione new wave degli anni Ottanta (da Depeche Mode a Orchestral Manouvres in the Dark) ma che assembla anche elementi kraut rock e una diffusa aura psichedelica, soprattutto nelle melodie vocali (vedi ad esempio le liquide atmosfere di “In dreams”). L’album è ben fatto e molto curato nella ricerca dei suoni. Un inizio più che buono.
THE BEATERSBAND – Bad Girl
Prosegue la missione della band toscana di rivitalizzare canzoni degli anni 50 e 60 in chiave punk rock, con una particolare predilezione per l’attitudine dei Ramones. Non a caso il nuovo album è un omaggio a Joey Ramone e a Phil Spector, perfetta unione delle due anime. Da “Be my baby”, scritta e prodotta da Spector per le Ronettes a “Baby I love you”(altra creatura di Spector per le Ronettes, riportata al successo nel 1980 dai Ramones) è un perfetto album pop punk rock.
BONSAI BONSAI – La nostra bella età
Dopo un ep all’esordio, il quintetto livornese approda alla prova sulla lunga distanza discografica, con un album di dieci brani, dai frequenti riferimenti alla tradizione della canzone d’autore italiana, a cui si unisce un groove ipnotico che permea buona parte degli episodi. A tratti si muovono quasi in chiave sinfonico psichedelica (“Noi”), mentre in altri momenti l’accento psych di matrice anni Sessanta è più marcato (“Mondo”, che guarda vocalmente ai Verdena, il miglior momento dell’album). Una produzione ricca di spunti, influenze, riferimenti. Un lavoro distintivo e di ottimo pregio artistico.
BORIS CEVAPCICI – Per amore o per mancanza di idee migliori
Progetto musicale intrigante e raffinato, nato nel 2023 dall’artista bolognese Paolo Prosperini. Un connubio riuscito tra atmosfere jazzate, “fumose” e notturne, che guardano soprattutto alla canzone d’autore di Vinicio Capossela e Paolo Conte ma che non disdegnano le suggestioni”desertiche” dei Calexico. Un’ottima partenza, parte di un concept che si completerà con un nuovo ep nel 2025.
CHARMING ARSON – Another kind of vision
La band italo americana al terzo lavoro con un ep di sei brani, all’insegna di un pop rock di gusto anni Sessanta che non di rado guarda a Who e al gusto compositivo di Paul Weller (dai Jam alla carriera solista). La band gira al meglio, le canzoni hanno un piglio ritmico pulsante, arrangiamenti ben calibrati, suoni azzeccati e anche quando rallenta e si dedica a una ballata melodica conclusiva (“Magic Alex knows” con ripetuti, fin dal titolo, riferimenti Beatlesiani) riesce alla perfezione a creare un brano compositivamente complesso ma di alta qualità. Partenza eccellente.
ANTONIO CLEMENTE – Casavacanze
Terzo album per il cantautore siciliano che attinge a piene mani dalla canzone d’autore nostrana, inserendo però una serie di influenze non troppo consuete nell’ambito (dal jazz, al blues, folk, manouche jazz, ). Sedici brani per quasi un’ora di musica sono un’opera consistente che regge però al meglio sulla distanza. Il tono è spesso malinconico ma anche combattivo nell’affrontare tematiche sociali e nell’invettiva dura e pura (“P.d.M.”). Brani sempre ben scritti, testi incisivi e sapientemente strutturati. Album maturo e di ottima personalità.
DALYRIUM BAY – s/t
Esordio per la band friulana che abbraccia un sound già sperimentato da giganti come Mano Negra, Gogol Bordello, gli indimenticati baschi Negu Gorriak ovvero una base folk e musica tradizionale mischiata a sonorità più energiche, dure e distorte. In questo caso ci si spinge ancora più in là con folate di punk estremo, fino a toccare talvolta il metal. Il risultato è riuscito e probabilmente coglie la sua dimensione migliore nelle esibizioni live dove le ritmiche irruenti e travolgenti, i testi di denuncia e il mix di generi diventeranno irresistibili.
FABIO FABIO – Spezzatino porcino
Marco Foresta e Mattia Ricco ci consegnano un lavoro difficilmente collocabile all’interno di qualsivoglia definizione, tanto sono l’originalità e la peculiarità della proposta. Elettronica virata al groove tipico del trip hop, ritmi ipnotici, tribalismi, sperimentazione, elementi cinematografici per immaginarie colonne sonore, riferimenti brasiliani (“Du Brasil”). Album composito e caleidoscopico, molto personale e di sicuro interesse.
FRED-A-STERRO – Provinciali
La band toscana all’esordio con un album di undici brani potenti, crudi, arrembanti, caratterizzati da una line up quanto mai inconsueta: batteria, basso (distorto), voce. Riff minimali, ritmiche serrate, voce in primo piano. Non è facile evitare la ripetitività con una formazione così stringata ma la band riesce ad essere varia e originale. Alla fine l’album è godibile, ben fatto e pieno di energia. Un applauso.
HUGE MOLASSES TANK EXPLODES – III
Terzo album per la band milanese, nuovo affresco psichedelico in cui convergono svariati elementi del genere, con generose pennellate di kraut rock, riferimenti ai Pink Floyd dei primi Settanta ma anche insert elettronici e un approccio moderno e fresco. Esecuzione, arrangiamenti e composizione di alta qualità e tantissima personalità. Una gemma nel panorama italiano
KODACLIPS – Gone Is the Day
Torna con il secondo album la band cesenate. Pubblicato in Inghilterra dove il loro shoegaze è nato e ha sparso semi in tutto il mondo. I Kodaclips non sono però cloni o semplici epigoni ma aggiungono ampie dosi di personalità con un’anima talvolta stoner, varie pennellate psichedeliche e un gusto per la sperimentazione che emerge spesso. Un lavoro maturo per una band dalle grandi possibilità.
LE NOZZE CHIMICHE – 5
Esordio per il progetto di Giuseppe Chimenti, in collaborazione con Fabrizio Massara, ex tastierista e arrangiatore dei Baustelle, nel ruolo di produttore artistico. I cinque brani partono da un’anima compositiva vicina alla canzone d’autore per dipanarsi in trame elettroniche talvolta vicine a un gusto ambient e al kraut. Una partenza interessante e molto personale che lascia presagire sviluppi di alto livello qualitativo.
LINDA COLLINS – Choiches
Un progetto molto particolare e personale che ha già avuto un ottimo preludio con il precedente lavoro “Tied”, del 2021, molto apprezzato da pubblico e critica. Il nuovo album è una prosecuzione più raffinata e matura, grazie soprattutto all’estrema attenzione riservata a suoni e arrangiamenti, caratterizzati da eleganza ed estrema cura. Il sound abbraccia umori post rock, mischiati a una vena psichedelica malinconicamente romantica, che guarda a Velvet Underground, alla dimenticata quanto stupenda, breve, esperienza dei New Yorkesi Galaxie 500, a fine anni Ottanta, agli Opal e, perché no?, ad atmosfere non aliene ai Radiohead. L’album scorre avvolgente e vellutato, pur supportato da un maggior coinvolgimento ritmico e chitarristico rispetto al precedente. Ottimo e convincente.
LUNOPHONE – Surroundings
L’unione tra il musicista irlandese James Strain e Dario D’Alessandro degli Homunculus Res ci regala un album complesso, visionario, ricco di pregevoli spunti, con uno sguardo particolare al miglior Canterbury Sound (soprattutto dalle parti dei Caravan), jazz rock, progressive. Ci sono anche sperimentazione, abbracci ai King Gizzard & the Lizard Wizard, ritmi sincopati, elegie King Crimsoniane. Ottimo.
MDE – 1ep
I catanesi MDE, Francesco Scarcipino e Gianmarco Licciardello, confezionano un esordio dalle tinte pastello, malinconiche e spesso struggenti, con il pianoforte a tessere le basi melodiche (incluso lo strumentale classicheggiante conclusivo che riporta a Michael Nyman) e un’ottima voce a interpretare alla perfezione (in italiano e inglese) un mondo introspettivo. La modalità compositiva riporta a certe tracce di Diodato ma i sei brani rigurgitano personalità. Partenza più che ottima.
MEANT – Meant
Ep d’esordio per il quartetto veneto, a base di un sound abrasivo e crudo, figlio di post hardcore, Fugazi, At The Drive-In. Il cantato in italiano sviluppa armonie melodiche, rendendo il tutto più fruibile. I brani sono brevi e diretti, sventagliate elettriche che arrivano immediatamente al bersaglio per una partenza più che incoraggiante, in attesa di una prova sulla lunga distanza.
MOONSHINE BOOZE – Entropy
Il duo abruzzese composto da Emiliano D’Ignazio (chitarra) e Fabio Mancini (batteria) torna con il terzo album della carriera, con dodici brani strumentali, lontani da ogni possibile classificazione, che si muovono tra math rock, hard, Motorpsycho, stoner, ritmi funk sincopati, inaspettate progressioni armoniche, distorsioni, esplosioni di violenza sonora, perfino una stravolta parentesi surf. Personalità da vendere (e regalare) in tempi di omologazione al suono mainstream.
NEWGLADS – It Will Not Be Televised
Torna la band bolognese con un nuovo ep, in cui evolve il sound precedentemente molto affine a influenze Britpop. I quattro brani di “It Will Not Be Televised” indulgono su ritmiche più dance e post wave, guardando non di rado a simili episodi della carriera solista di Noel Gallagher. Contenuti sempre originali, creativi e personali.
GAETANO NICOSIA – Carezze atomiche
Un lavoro molto particolare e personale, che segue i precedenti “Senza storia” del 2020 e “Sparare a vista” del 2022. I quattro brani del nuovo ep sono un mix di attitudine punk, cantautorato alternative, suggestioni che rimandano ai CCCP/CSI (“Molto semplice”), post wave e tanto altro, in un vortice sonoro crudo e aspro, colonna sonora malinconica e drammatica della nostra epoca. Molto interessante e originale.
OBSEXED – The wedding
Il duo bolognese composto da Marco Scarabel e Angelo Casarrubia ci immerge in un magma oscuro di sonorità dark wave, debitrici alla lezione dei Suicide ma che guarda anche ai Cure di “Pornography”, Sisters of Mercy e tutta la scena post wave degli anni Ottanta. Il tutto corredato da una visione moderna del sound in oggetto, da un’ottima produzione e da tanta personalità.
PEAWEES – One Ride
Kilometri spesi in concerti su e giù per l’Europa, settimo album e abbondanza di riconoscimenti a un talento compositivo che si é progressivamente raffinato e personalizzato. In “One Ride” si mastica un saporito mix di power pop, garage punk, rock ‘n’ roll, soul, melodie di ispirazione Sessanta, ritmi sostenuti ma mai esageratamente veloci, tanta cura per i suoni. Un lavoro di grande presa e dalle indiscusse potenzialità.
PLATONICK DIVE – Take a deep breath
Il terzo album coglie la band livornese all’apice della maturità stilistica, costruita anche attraverso varie esperienze concertistiche. Il loro post rock liquido, venato di pennellate ambient si configura come un’ipotetica perfetta colonna sonora per immagini spiritualmente evocative. Non ci sono spigolosità o suoni abrasivi ma uno scorrere ipnotico, solare, fresco e avvolgente. Tanta personalità per un contesto musicale difficile da rinnovare. Ottimo.
POCODIGIORGIO – La Vita nel Cosmo
Esordio intimista e cantautorale, ricco di riferimenti e con personalità da vendere. L’autore (batterie a parte) si occupa di tutta la strumentazione e dei sofisticati e curati arrangiamenti. E’ interessante la costante vena funk che permea l’album e che riporta ad Alan Sorrenti, al Battisti tardo Settanta, a Pino Daniele. In generale il tono è malinconico, soffuso, sottilmente “caldo”, avvolto in una patina di velluto sonoro. Il tratto è comunque personale e intrigante e il disco piuttosto valido.
ALEX PUDDU – Deliria
Il polistrumentista, compositore e produttore di origine italiana ma residente in Danimarca, regala un nuovo album di estrema classe ed eleganza, scavando nel prezioso magma sonoro a cavallo tra anni Settanta e Ottanta, tra soul disco, funk, pop, Philly Soul, con condimento di musica elettronica e atmosfere sensuali. Una miscela da cui attinsero a piene mani top seller come Alan Sorrenti, La Bionda e Lucio Battisti e che rivive in questo nuovo album con grande maestria e capacità compositiva. Groove a piene mani per un album di primissima qualità.
RIKOCHET – Kinaesthesia Empathia
La band veneta firma un album roccioso, duro, figlio della migliore stagione del grunge (Soundgarden, Alice in Chains, un pizzico di Nirvana) ma con riferimenti anche all’hard rock più tradizionale e inusuali, per il contesto, riferimenti agli U2 (vedi “Feel life”). L’approccio e l’attitudine sono sinceri e genuini, si avverte molta spontaneità, padronanza strumentale, la qualità delle composizioni è sempre alta, ottimi gli arrangiamenti e il sound. Ottimi.
ROKAMORA – s/t
La band bergamasca va subito dritta al punto senza passare per scorciatoie. Hard rock e grunge uniti in una miscela altamente infiammabile e febbrile, diretta e senza fronzoli. La band suona bene, il sound è potentissimo, i cinque brani promettono bene in vista di una prova sulla lunga distanza.
ANGELO ROMANO – La repubblica del bilocale
Cantautore giramondo, che dalla Sicilia si è spostato tra Barcellona, Olanda e Berlino, approda al primo album tutto in italiano. Lavoro molto personale e particolare che guarda a una vasta gamma di influenze, Enzo Jannacci e Rino Gaetano in particolare, ma senza disdegnare contesti artisticamente molto lontani che possono riportare a Nick Cave o Tom Waits, tra testi surreali, spesso malinconici e soluzioni sonore ardite. Decisamente originale.
JOE SAL – Out of the box
Il chitarrista milanese raccoglie in un album una serie di singoli già pubblicati e alcuni inediti. Un lavoro che si sposta spesso da un genere all’altro con un’impronta incentrata in particolare su hard rock e funk ma che non disdegna tuffi addirittura nello swing e nel prog (non a caso è presente tra i collaboratori David Jackson dei Van Der Graaf Generator). Lo spaziare in contesti così differenti può apparire dispersivo ma alla fine il lavoro non ne risente e si mantiene su livelli sempre alti.
BERNARDO SOMMANI – ((onde))
Il cantautore pisano confeziona un album che si caratterizza per un’ampia varietà di stili. Partendo dalla canzone d’autore più classica (che guarda a Lucio Dalla, tanto quanto a Daniele Silvestri) inserisce trame rock, con la chitarra in evidenza, una grinta urgente e spontanea. I dieci brani scorrono legati da un filo conduttore armonico e melodico, la voce, riconoscibile e personale, è una delle peculiarità del lavoro, più che positivo.
SPECTRE – Slow Emotional Death
La band comasca dei Croutons ha all’attivo una serie di incisioni dal 2013 in poi, prima di cambiare nome nell’attuale Spectre e indirizzare il sound di stampo hardcore californiano anni Ottanta verso influenze più dark. I sei brani del nuovo LP/EP guardano spesso ai TSOL di “Dance With Me” (vedi “Insects”), ai 45 Grave e ai Christian Death di Rozz Williams. Il sound è acido, le voci riverberate, i ritmi sono tribali, il basso in evidenza. Gli appassionati del genere apprezzeranno tantissimo.
T-REX SQUAD – #manifesto
Esordio su album per la band emiliana, alle prese con undici brani potenti, diretti, di puro punk rock, con testi incentrati sui valori fondamentali del loro progetto: antifascismo, antirazzismo, antisessismo, solidarietà e uguaglianza. In mezzo brani ska (“Misantropia”), accelerazioni hardcore e l’intensissima ballata acustica dai toni blues di “Assenza” con Steno dei Nabat. Altri ospiti del disco Tra gli ospiti: Ivan (voce Straight Opposition), Seby (voce Derozer), Olly (voce Shandon & The Magnetics), Paso (tastiere Studio 73) e Ottone Pesante (fiati). Un lavoro di grande spessore, perfetto per i cultori del genere.
I TAFANI – Ma perché?
Arriva dall’Umbria il sestetto dal nome indimenticabile, attivo dal 2018, con un ep di sei brani in cui a un pop rock di facile fruizione (che talvolta abbraccia momenti più aspri) accosta testi densi di ironia e sarcasmo, al limite con la stagione del rock “demenziale”. Divertente e gradevole, diretto ed eseenziale.
LUCIANO TARULLO – Qualcosa di vero nel Mondo
Torna il cantautore campano con un nuovo convincente album dalle atmosfere, strumentalmente semi acustiche, malinconiche, sospese, perfino languide, a tratti. Si passa da suggestioni vicine al miglior Claudio Baglioni a ballate struggenti ed evocative. Spiccano la pulizia del suono e la scelta artistica volta a un album intimista e introspettivo che risulta, alla fine, riuscito e maturo.
TRAME – Together We Rise
Andrea D’Amico aka Mozo al pianoforte e sintetizzatori e Gianluca Catalani alla batteria e drum machine, entrambi attivi in diversi ambiti artistici, hanno unito le forze dal 2021 per un progetto particolarmente suggestivo e affascinante. Il primo album dei Trame unisce atmosfere ambient, elettronica e un gusto post rock che si fondono in brani dilatati, liquidi, cerebrali, ideali per colonne sonore (non a caso l’inedito “Hyper Opportunity” è nella colonna sonora ufficiale del TODAYS Festival 2024). Qualità molto alta, sapiente dosaggio dei suddetti elementi, ottimo lavoro.
TV SHOCK – In your city
La band sarda si affida un potentissimo punk rock che guarda alla prima onda 1977/78, sia inglese (Buzzcocks) che americano (Ramones, Dils e Dead Boys). Gli undici brani non lasciano spazio a tentennamenti, sono tutti tirati, veloci, potenti, lineari. Un sound crudo, urgente e immediato per un album che soddisferà tutti gli amanti del genere.
THE TWERKS – A Private Display of Trouble
La band di sesto San Giovanni torna sulle scene con un nuovo album dopo una serie di incisioni sparse nel corso degli anni (un ep, il primo album, un altro solo su cassetta). Punk rock ruvido e aspro con svariate influenze, dal garage al power pop, fino agli X che fanno capolino in “Failure”. Sound compatto, esecuzione carica di energia e potenza. Pubblica la neonata label Venti3.
JIMMY VILLOTTI – s/t
Una carriera fulgida, ricca di esperienze ineguagliabili, prima tra tutti quella a fianco di Paolo Conte. Esce ora questa compilation riassuntiva della sua attività solista, con inediti e rarità che ci ricorda il suo genio chitarristico e compositivo, tra jazz, swing, funk e una personalissima visione della canzone d’autore (spesso debitrice al Maestro Conte, intrisa di una personalità unica). Un album essenziale per non dimenticare un autore e musicista spesso in ombra ma di importanza assoluta.
VIDEO
JUSTIN ADAMS & MAURO DURANTE – Sweet release, ALE & CONS – Silenzi di rumore, AMPLIFIRE – Intelligenze artificiali, ANIMA NERA – Per te, ANTIHERO – When your flight is over, ASSURDITE’ – Dumba (official short film), AURA CHRISTIAN MUSIC – Un salto verso il cielo, BAMBOLE DI PEZZA – Cresciuti male feat. J-AX, BEBALONCAR – Hidden in you, GERA BERTOLONE – Abballati, MIRKO BIANCA – Veleno, PHIL BIANCHI – Girandolemozioni, THE BOOM YEH – Chronic Tonic, BRAT – Come un sogno pt 3, ALESSANDRO D’ANDREA CALANDRA – Tra ‘u mari e li campagni, TIMOTHY CAVICCHINI – Stabile, CCCP – Fedeli Alla Linea – Onde, ANNACHIARA CECERE – Umani, CERRY – Quando vuoi tu, CHICCA – 100 personalità, CIGNO – Il tuo schiavo sta arrivando, COILGUNS – The Wind to wash The Pain, CORALLY – Pescecani (Extinction), COSMIC ROOM 99 – E Corp, GIORGIA D’ARTIZIO – Insolita allegria, FABIO DE VINCENTE – Stronza, FRANCESCA DEL VECCHIO – Bella e brava, DECI – Astrale, DERIVE VALVOLARI – Non sei rimasta sola, CHRISTIAN DIOTTO – Preservare, DISCOVERLAND – Terza età, CAMILLA DOT – Sequences, NICK EYES – Desideri, FAT GUN – Pacco, FITNESS FOREVER feat. CALCUTTA – A Vele Spiegate, FRIJDA – Give me your love, FLUSSO93 – La spesa, MASSIMO GALASSI – La città non c’è più, YOLY GARCIA – On fire, GAZEBO – From Pasha with love, GIUSEPPE GAZERRO E LA RESISTENZA ACUSTICA – Quella luce, GIANNUTRI – Globuli Rossi – Live, SIMONE GIGLIO – L’amore libero, GIONATHAN & JOHNSON RIGHEIRA – Ho sempre odiato gli anni 80, THE GIRLZ – Lost in the sand, G.O.L.E.M. – Tale of the Oblivion Dance, JARLIAMA – Ssswing, JACK JASELLI – Wandering Soul, THE JET – Hurry Hurry, JR.JUGGERNAUT – Everything I touch, K4RMA – Ragazzo perfetto, KARMA STATION – Not in my name, KOKO-JEAN & the TONICS – Frank’s Zone, SEUN KUTI & EGYPT 80 – Heavier Yet (album making of), LEOMECONI – Marta, LES HOMMES – Sonorissima Bay, ANGELO IANNELLI – DAG, THE IRREPRESSIBLES – Destination, DOME LA MUERTE E.X.P. – El Santo, LAGER – Able and enroled, MARY LEE AND CAESAR’S COWBOYS – Everybody’s Truckin’, LO – Cristallo onirico, BARBARA LUNA – Niente di più, FRANCESCO LURGO – The gentle whale, THE MADS – Rabbit On The Run, MAGIC PLAY – Stessa direzione, MALAVOGLIA – Sei bravo ma, MARIATERESA – Strada vuota, DANIEL MEGUELA – Al di là del mare, MERON – Nuove regole, MIDRA – Routine, MOREA – Crudele, ERIC MORMILE – Llaffore, MR&MRS – Ying e Yang, LORY MURATTI & ANDY “BLUVERTIGO” – L’ora delle distanze, NAPSTAMIND – Lui è qui, GAETANO NICOSIA – Carezze atomiche, NIMBY – Montevideo, OBI – Odissea sul divano, ONIUDRA – Lasciarti andare, OTTONE PESANTE – Battle Of Qadesh (Ft. Lili Refrain), SOFIA PASOTTI – Bye vai, THE PEAWEES – Drive, FABIO POLI – Settembre, POPFORZOMBIE – Prometeo, MASSIMO PRIVIERO – Il mio nome è Pace, ALEX PUDDU – Il cinema, RAESTA – Bonsai, NICOLE RISO – Piazza Trilussa, ROCCO – Sicurezza nazionale, ROSSOMETILE – Stella del Mattino, SAGOME DI FELTRO – Lucrezia, SENTINELLI – Dicono, SERRATI – 45 giorni senza, LINA SIMONS – Nun Sparti’ A Furtun, FRANK SINUTRE – Under This Kind of Light, ALESSANDRO SIPOLO – Signor padrone, SISC0 – Frenesia , THE SLUGZ – Anthem, STANI LABONIA – Forse, TACOBELLAS – Gay Bar, TORRE DELLA MUDA – 9mesi, TOTHEM – Libera, TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI – La sola concreta realtà, LEONARDO TREDICINI – Kelly, THE UNCLES – Quello che rimane, UNFAUNO – La crisi, VAEVA – Etciù, VALENTINA & TOMMY DJ FEAT. FRANCESCO FERRARI – Vivrò così, RICCARDO VELLO – Morgana, WHITEMORE – Trema, WODA WODA – Daisy, VONDATTY – Monos, VOODOO DRUMMER – Moondog’s Elf Dance, ZAGREB – Stai attento
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