SILLABA – Tu suono di tutte le cose

Fuori TU SUONO DI TUTTE LE COSE, il nuovo singolo di SILLABA, prodotto da Nicola Baronti: un brano elegante, che abbraccia un immaginario onirico, fondendo sonorità elettroniche, cantautorato e un raffinato gusto pop.
Dopo il singolo Paralleli, il trio indie napoletano tutto al femminile, composto da Federica Ottombrino, Carla Boccadifuoco e Ludovica Muratgia, torna con una canzone densa e pervasiva, strutturata in due parti: la prima, in maggiore, rappresenta l’abbandono al sonno, la seconda, in minore, traduce in un’esperienza acustica, quasi fisica, l’inquietudine del risveglio. Protagoniste le voci, non solo quelle fatte dalle parole, ma quelle dei cori ritmici, dei respiri, delle risate, che seguono tutto il brano creando una tensione emotiva costante. La parte ritmica vede un set ibrido: fonde l’utilizzo di beat elettronici con un groove di batteria acustica, per poi lasciare spazio a un synth bass che, colpendo per via muscolare l’ascoltatore, genera un piacere percepibile con il corpo.
“Chi è il “suono di tutte le cose”? Può essere una persona amata, un pensiero, un luogo capace di creare una pasta musicale, una colonna sonora che genera un legame. In una realtà in cui siamo sempre più separati, in cui incontrarsi è sempre più difficile, la musica, con la sua intrinseca capacità di sentire l’invisibile, diventa un bisogno. Il sentire, infatti, è la più fine e complessa attitudine alla relazione che esista. Musica e persona sono un’unica cosa, l’una non può vivere senza l’altra.”

Secondo le tre artiste, credere che ogni persona abbia un proprio mondo sonoro permette la nascita di un codice magico e una vibrazione collettiva. Se ci abbandoniamo alle percezioni più intime, non è necessario sapere chi siamo, per riconoscerci e sentirci uniti nella forma.

Il video è stato girato da Ena Serra all’interno delle sale del CAM – Casoria Contemporary Art Museum.
“Inizia con un “effetto ecografia”, che lascia intravedere le nostre orecchie che si alternano, rimando a tre piccoli embrioni. L’orecchio è quanto usiamo per sentire i suoni ed è ciò che consente la connessione tra le persone. Abbiamo scelto l’ecografia (sistema di indagine diagnostica che utilizza ultrasuoni e si basa sul principio dell’emissione di eco e della trasmissione delle onde ultrasonore) per porre l’accento sull’osservazione del nostro mondo interiore.”
Grazie alla rottura di una placenta, si inizia a intravedere la nascita di ognuna delle tre ragazze e il loro risveglio separate, ognuna in una stanza.
“L’ ascolto reciproco e la musica condivisa ci permetteranno di superare la separazione e ritrovarci unite, in un’unica stanza bianca, per suonare. Man mano che la musica cresce la situazione regredisce, fino a riportarci in un’unica placenta, prova del nostro legame.”
Credits singolo Sillaba – Tu suono di tutte le cose
Testo Federica Ottombrino
Produzione artistica Nicola Baronti
Missaggio Simone Sandrucci
Registrato presso “La Tana del Bianconiglio Recording Studio” – Pisa
Masterizzato da Niccolò Mazzantini presso “Orphan Studio”
SILLABA:
Federica Ottombrino (voice)
Carla Boccadifuoco (keybords and voice)
Ludovica Muratgia (drums)
Credits videoclip Sillaba – Tu suono di tutte le cose
Video di Ena Serra
Testo di Federica Ottombrino
Walter Rastelli vex
Make up: Juny Gentile
Si ringrazia il CAM (Contemporary Art Museum) per la gentile ospitalità.
SILLABA | BIOGRAFIA
Sillaba è un progetto indie elettronico che nasce dalla collaborazione di tre artiste, Federica Ottombrino (testi, voce e chitarra elettrica), Ludovica Muratgia (pad elettronici e batteria acustica) e Carla Boccadifuoco (tastiere e cori).
La scelta del nome è ispirata dall’importanza che viene attribuita all’interdipendenza: la sillaba non può esistere se anche solo una delle lettere viene meno.
Ciò che lega i loro inediti, in lingua italiana e due in lingua napoletana, è la fusione di sonorità elettroniche con la matrice cantautorale.
L’anima del progetto è la ricerca, del suono e delle parole. La musica non è mero stimolatore del movimento, ma è elaborazione affettiva che vuole raggiungere l’ascoltatore in modo diretto, creare immagini che tocchino in profondità, aprire uno spiraglio, insinuare il dubbio.

Ogni brano è “dedicato”, ha un’origine e una meta precisa a cui mira. Al primo posto, la forza dei legami umani, attinti da storie personali, ma non solo. Per Sillaba i racconti trascendono il sangue riuscendo a unire indissolubilmente anche storie lontane. È il caso di Ténéré, che racconta il coraggio del bimbo africano che nel gennaio del 2020, per arrivare in Europa, si nascose nel vano ruote di un aereo, è il caso di Tunnel 29 in cui si ricorda l’opera eroica di arginare la divisione del muro di Berlino tra Est e Ovest, scavando un tunnel sotterraneo che salvò 29 persone.

Le storie cantate si collocano in una dimensione musicale di forte sperimentazione per la band, che se da un lato mantiene solida il legame con la forma canzone, in cui a emergere è la melodia, dall’altro si lascia ispirare dalla produzione elettronica. L’uso di synth e beat, combinato a quello di tastiere e pad elettronici e a una concezione della voce come strumento, permette di muoversi all’interno di sonorità moderne, dove la musica dance si alterna a momenti più riflessivi, legati anche ai temi toccati. Tra il mondo delle parole e quello della musica c’è un nodo stretto in cui il movimento del corpo è legato a quello della testa, in un loop sonoro ed emotivo.
Le tre artiste sono impegnate in un tour che le ha viste collezionare numerose date in pochissimo tempo, essendo per loro lo scambio live un fondamentale momento di connessione con i propri ascoltatori.

Il 15 aprile è uscito il videoclip del loro primo singolo Paralleli, registrato al TpStudio e prodotto da Antonio Esposito e Sillaba, con la regia di Ena Serra, seguito il 15 luglio dal secondo singolo, Tu suono di tutte le cose, con la produzione artistica di Nicola Baronti. Prevista in autunno l’uscita del primo album.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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