STATUTO – Amore di classe
L’integrità, lo stile, la coerenza sonora e non, la perseveranza, non sono sufficienti a spiegare la longevità artistica di un gruppo come gli STATUTO che ha abbondantemente superato il 30° compleanno e si ripropone ancora una volta con un album convincente, fresco, di altissimo spessore.
Un disco perfettamente MOD-ernista nella sua capacità di rinnovarsi, di guardare sempre avanti, restando fedele alle radici.
“Amore di classe” è un concept album (quanto mai fuori moda nel 2016) che racconta la storia d’amore metropolitana tra un giovane mod proveniente da una famiglia operaia e una ragazza di famiglia benestante, ambientato in una Torino contemporanea dove non mancano i riferimenti con l’attualità e la crisi economica, all’attitudine mod e al mondo ultrà nella più tipica tradizione lirica degli Statuto.
Solo “Ritmi di metropoli”riecheggia le atmosfere reggae/ska/rocksteady che hanno reso famoso il gruppo torinese.
Il resto spazia tra energico mod sound alla Jam (il vigoroso singolo “Batticuore”, il tirato beat rock “Catturami”, l’elettrico incedere di “Non sei lei” corredato da un synth che ben si accoppia con una furibonda chitarra), classico brit pop nella title track, soul rock di sapore psych in “Pubbliche virtù”, i sapori Motown di “Non sarai tu a cambiare il mondo”, il soul beat di “Corri Adamo” mentre sorprende il finale country blues soul di “Questa è la felicità”.
A curare la pre produzione (e la produzione di due pezzi) Max Casacci dei Subsonica e Rudy Del Monte, in due brani gli archi sono arrangiati da davide Rossi (lo Junior tastierista nei primi anni di vita della band ora violinista con Coldplay e Goldfrapp tra gli altri).
Al di là dei riferimenti musicali sono esaltanti la qualità del suono e degli arrangiamenti, la cura del prodotto e dei testi, la pulizia dell’esecuzione, la calibratura del mix.
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