“Io non sono razzista, ma…” (Italiana Musica Artigiana), il nuovo singolo di Stefano Cinti, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 27 aprile.
“Io non sono razzista, ma…” è un brano di musica pop con elementi funk e rhytm&blues. Il testo si sviluppa in un cantato/parlato che descrive con realismo ed ironia l’atteggiamento verso ciò che è diverso, i luoghi comuni, i pregiudizi “Io non sono razzista, ma nel mio quartiere gli indiani hanno comprato le bancarelle della frutta e sono sicuro che quando devono dare il resto ci provano sempre a darne di meno.” ma anche la pigrizia di confrontarsi con gli altri “Io non sono razzista, ma quando parlo con un africano, anche se e’ nato qui e parla il nostro di dialetto, c’e’ poco da fare, non e’ come il nostro dialetto”
Spiega l’artista a proposito del brano: “Ho scritto ‘Io non sono razzista, ma…’ cercando di descrivere l’atteggiamento verso ciò che è diverso da noi, i luoghi comuni, i pregiudizi e la pigrizia di confrontarsi con gli altri. Tutti questi elementi sono la matrice su cui può crescere e svilupparsi una mentalità divisiva. Le complessità di un mondo che cambia e i nostri limiti a seguirne il cambiamento ci devono spingere all’azione verso i potenziali ostacoli. Siamo tutti fatti della stessa sostanza e quello che ci differenzia, la cultura, le esperienze di vita, deve essere considerato un valore aggiunto e non un elemento divisivo. Abbiamo un alleato potente: l’empatia. Dobbiamo studiarla, disciplinarla e attivarla nelle nostre vite, per continuare a vivere in un mondo che sarà sempre più multietnico e multiculturale. Mi piacerebbe che la canzone e il relativo video facessero riflettere su questi argomenti e che la riflessione portasse a mettersi in gioco e confrontarsi.”
Il videoclip è stato realizzato a Bruxelles con la partecipazione dei bambini del “Centre Communautaire Maritime (CCM)” di Molenbeek-Saint-Jean. Alcune scene sono state girate presso il CCM, altre invece nel quartiere di Molenbeek-Saint-Jean e nella città di Bruxelles.
Nel video due personaggi si confrontano in situazioni diverse: in un pub, in macchina all’interno di un parcheggio, durante una passeggiata in città. Il protagonista principale dà voce con forza e cinismo al pregiudizio e ai luoghi comuni, cercando di convincere l’altro che invece vi si oppone. L’ironia del testo viene amplificata dal comportamento caricaturale del personaggio principale e dalle reazioni dell’interlocutore. I giochi, le risate, le espressioni e gli atteggiamenti spontanei dei bambini, sottolineano l’assurdità del pregiudizio e dei luoghi comuni in un mondo che è in continua evoluzione. |
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