Stefano Gilardino / Roberto Caselli – La storia del Rock in Italia
Armati di una buona dose di incoscienza e coraggio gli autori si cimentano in un’impresa difficile, ampia e insidiosa come la storia del rock in Italia.
Un’avventura che evidenzia come spesso si sia trattato di una realtà prevalentemente derivativa ma che dalla fine degli anni 50 ad oggi non siano poche le eccellenze che hanno saputo distinguersi con una proposta personale e originale.
Allo stesso modo sono rari i casi in cui le nostre espressioni sonore in ambito rock sono riuscite ad emergere all’estero dove il verbo italiano rimane relegato al pop più deteriore.
Il libro è totalmente esaustivo, ogni epoca ha una contestualizzazione socio/politica/storica e di costume, c’è una ricca discografia, eccellente cura grafica, foto rare e particolari, curiosità, approfondimenti, interviste.
Senza avere mai i caratteri di un’enciclopedia ma quelli di una storia fluente e affascinante.
Dal rock ‘n’ roll di Peppino di Capri, passando per beat, prog, punk, elettronica, riviste, festival, siti, portandoci fino ai nostri giorni, trovate l’intero scibile del rock italiano.
Libro scritto BENISSIMO (ho appena finito e ho già voglia di rileggerlo).
Vorrei però chiedere conto agli Autori di un’assenza molto ingombrante: i NEGRAMARO. Come mai non sono nemmeno citati? Non vi piacciono? Non li considerate Rock? Vi hanno rigato la macchina? Attendo vostre delucidazioni, GRAZIE. Alessandro