STOLEN APPLE – Daydream
Videoclip dedicato alla poetessa DANIELA PAGANI
realizzato da MICHELE FAGGI
per KinoDV produzioni ( www.kinodv.it)
Daydream è la decima traccia presente in Trenches, l’album di debutto del gruppo rock fiorentino Stolen Apple uscito a fine 2016.
Poesia che si unisce alla musica, Daydream è una ballata morbida caratterizzata da un mood intimista. L’uso dell’armonica di Max Zatini, che regala al brano una musicalità delicata ed evocativa, le chitarre di Riccardo Dugini e Luca Petrarchi, prima soffuse poi ruvide, la sezione ritmica di Alessandro Pagani leggermente sincopata e mai sopra le righe, la voce vagamente malinconica ed un ritornello a più cori di MDGA e A. Pichi, fanno del brano un’esplorazione esclusiva ed inclusiva di un contenuto emozionale e lirico: il testo è infatti tratto dai versi onirici di Daniela Pagani, poetessa e prima cantante fiorentina ad aver partecipato allo Zecchino d’Oro nel 1970, prematuramente scomparsa a 22 anni.
La poesia contenuta nella raccolta Cavalli d’argento che Alessandro Pagani (batterista degli Stolen Apple e fratello di Daniela) ha voluto tradurre in inglese, racconta un sogno misterioso: in mezzo a fontane traboccanti d’acqua in un paese abbandonato e sconosciuto, Daniela vaga per le sue strade vuote immaginando di ripararle tutte, attraverso una sequenza confusa, nebulosa, suggestiva e didascalica, proprio come in un sogno. Ecco la poesia originale:
“Mi girai nel vicolo del piccolo paese / e sentii un rumore costante / mi avvicinai / una fontana perdeva / cercai di stringerla / poi ne vidi un’altra che perdeva / la strinsi / poi ancora un’altra che perdeva / la strinsi / tornai indietro / e tutte le fontane perdevano nuovamente / le fissai / poi mi sedetti su una sedia / mi misi una coperta addosso / e mi addormentai / sognavo che tutte le fontane / non gocciolavano più / ero contenta / sognavo”.
Per Daydream, Michele Faggi e kinodv produzioni hanno realizzato il videoclip ufficiale:
“Found footage allo stato quasi puro – dice Michele Faggi – perché concepito a partire da filmati cineamatoriali originali, cercati, raccolti, donati e acquisiti per gli archivi di KinoDV.
Per Daydream ho utilizzato più raccolte “di viaggio” che complessivamente superano le 20 ore di girato, rigorosamente realizzate in pellicola Super 8 e 8mm e che coprono un range temporale di venti anni, a partire dai primissimi anni sessanta. La poesia scritta da Daniela Pagani e che Alessandro Pagani degli Stolen Apple ha tradotto in inglese per il brano Daydream estratto dall’album Trenches, è una visione intimista e allo stesso tempo onirica. Racconta di un luogo della mente, del desiderio e della memoria. A partire da questi elementi ho cercato di ricostruire la narrazione di un non luogo, combinando insieme prospettive diversissime provenienti dal sud del mondo. I racconti possibili sono molteplici: il ricordo di un amante, una storia di anime migranti, la separazione dai luoghi della propria infanzia, l’elaborazione di una perdita, il viaggio come condizione perenne e anche interiore, l’occidente che include controllando con lo sguardo ciò che non conosce. Il montaggio mette insieme luoghi incongrui e ne crea uno possibile, ricombinabile dalla propria relazione con la memoria. Per il video si è cercato di mantenere inalterati alcuni difetti della pellicola, sia dovuti all’usura che alle riprese “sbagliate” e probabilmente “non volute dall’operatore”, una sorta di ricerca accurata dell’errore, per creare un ritmo diverso, basato sugli scarti, sui vuoti e sulla definizione materiale del tempo”.
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