STUDIO MURENA – Jazzhighlanders
Un brano lucido e affilato come una lama, disincantato e scuro come questo cielo cattivo.
Una canzone cruda e fiera, che rivendica l’importanza di essere fedeli a se stessi rifiutando di aderire a un’immagine, un pensiero, un percorso precostituiti.
Jazzhighlanders è il nuovo singolo degli Studio Murena in uscita oggi venerdì 4 aprile per Island Records, etichetta che affianca il gruppo in questo nuovo percorso creativo, e che anticipa Notturno, il nuovo album in arrivo il 9 maggio.
La band milanese torna con la sua inconfondibile miscela di jazz e hardcore rap venata di elettronica, potente e flessuosa, a tratti misteriosa e inquietante, a tratti epica.
Un sound che si arrampica sinuoso, fumoso e avvolgente intorno a parole sferzanti e sincere, che non hanno paura di guardarsi in faccia anche quando fa male, di esporsi anche quando è “pericoloso” e può rendere vulnerabili: chiedici tutto, ma prendici per mano.
Avvalendosi ancora una volta della collaborazione di Tommaso Colliva alla produzione, con questa canzone la band fa un ulteriore passo avanti nel suo cammino artistico. Se con l’ultimo disco WadiruM avevano plasmato e affermato il loro suono unico e innovativo, gli Studio Murena ora guardano ancora oltre, scavando ancora più a fondo, mettendosi ancora più in gioco a livello musicale ma soprattutto testuale, emotivo, introspettivo ma anche sociale.
Jazzhighlanders riprende il discorso lì dove WadiruM lo aveva lasciato e lo porta oltre, raccontando quello che è successo dopo, durante un tour lungo tre anni: l’esaltazione e l’agitazione, la disillusione verso il mondo, la società e la loro città, l’orgoglio del riuscire a mantenere la propria libertà e coerenza, tanto personale quanto creativa.
Milano è cattiva, le persone si sono intossicate delle sue pretese e si sono piegate alle sue aspettative, chi non l’ha fatto si trova emarginato, escluso, trascurato. Affermano gli Studio Murena. Di tutti i posti in cui ci ha portato il fuoco che ci spinge, Milano rimane il sottofondo più alieno alla vita dell’uomo che conosciamo. Ogni giorno puoi percepire le tensioni tra le parti, che non sono manco più fatte da destra e sinistra, ma da sopra e sotto.
Noi siamo jazzhighlanders perché rivendichiamo ogni giorno chi siamo, la nostra indipendenza di pensiero e la nostra sensibilità. Aggiunge la band. Il brano è un inno all’unicità di ognuno, all’originalità delle nostre onde sonore. È come se queste cose assieme potessero davvero portare un’idea di cambiamento personale, non conservatore e potentissimo. Noi rappresentiamo la nostra musica e lei ci rappresenta, attraversando ogni sostrato sociale e spaccato della nostra collettività.
Il singolo è accompagnato da un video: un viaggio surreale lungo la M3 di Milano, con il mood street à la Bomfunk MC’s ma con il piglio punk di Justice. Jazzhighlanders accompagna un Michael Jackson quasi grottesco, dall’estrema periferia sud fino al centro di Milano, con quell’estetica VHS sgranata e old school marchio di fabbrica del regista Michelle Pan. Il viaggio termina in un luogo iconico delle notti milanesi: il Detune, ex Atomic bar, music club storico davanti al quale il protagonista incontra proprio tutti gli Studio Murena.
Commenti recenti