TUTTE LE COSE INUTILI – Avrai sempre un posto nel mio hard disk
Il nuovo album arriva a cinque anni dal precedente e ne conferma la maturità e originalità stilistica, improntata a un cantautorato ruvido che sconfina in un’attitudine punk.
Il nuovo album arriva a cinque anni dal precedente e ne conferma la maturità e originalità stilistica, improntata a un cantautorato ruvido che sconfina in un’attitudine punk.
Il sound è grezzo, aspro, abrasivo, ancora vicino a una dimensione punk .
Sette brani che attingono alla tradizione punk rock con marcate linee melodiche e una forte impronta rock.
La band toscana, che trasforma il classico sound melodico di anni Cinquanta e Sessanta in corposi brani punk rock.
Sound metropolitano e tribale, dalle forti influenze jazz funk e punk jazz con elementi hip hop, che talvolta riportano alla mente i Morphine, i Material o Jamie Branch.
Un muro sonoro che attinge da punk, hardcore, post hardcore, rock ‘n’roll più ruvido, echi grunge.
I brani sono duri, feroci, con arrangiamenti semplici ma allo stesso tempo curati e sempre perfettamente calibrati.
La canzone è un omaggio ironico (il titolo richiama una pellicola della celebre coppia comica Totò e Peppino) a due personaggi iconici della musica italiana e a un episodio segnante nell’immaginario degli appassionati in quegli anni a cavallo tra la fine dei 90 e l’inizio del nuovo millennio, ovvero la separazione artistica tra i due fondatori dei CCCP e delle emanazioni successive della band.
Produced by Pietro Bonaiti & Human Colonies.
Recorded by Pietro Bonaiti at Mono Studio (Laboratori Testone) in Milan and Lecco.
Mixed and Mastered by Filippo Strang at VDSS Recording Studio in Ceprano (FR).
Directed by Zannunzio
Le atmosfere passano dallo psychobilly a sonorità funk, hardcore punk, sperimentali, in un calderone di grande varietà stilistica.
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