THE JOHNNY CLASH PROJECT – I am a crime

Il nuovo singolo dei bolognesi The Johnny Clash Project, trio composto da Lorenzo Mazzilli, Paolo Cicconi e Zimmy Martini, attivo sulle scene da più di 10 anni. 

Il brano si intitola “I am a crime” ed è il primo inedito assoluto per questo terzetto diventato famoso in Italia e in Europa per risuonare i brani dei The Clash nello stile del celeberrimo cantautore americano Johnny Cash, con un gusto e un’estetica musicale davvero notevoli e riconoscibili.

“I am a crime”  funge da apripista per un nuovo monologo che debutterà il 14 marzo al Teatro Cantelli di Vignola, per poi giungere a Bologna, al Locomotiv Club, giovedì 2 maggio. Monologo teatrale che vedrà coinvolti i Johnny Clash Project, l’autore Christian Poli e il noto attore teatrale e cinematografico Andrea Santonastaso. Nello spettacolo, intitolato “Storia di un assassino”, Santonastaso interpreta un carcerato che percorre un dolente cammino di redenzione, sulle orme ideali delle vite di due miti del Novecento: Joe Strummer e Johnny Cash. La musica dei JCP – sul palco insieme all’attore – accompagna il racconto della sua espiazione, vissuta insieme a tanti emarginati di una società abituata a consumare e a lasciare indietro chi non è in grado di tenere il passo. 

Andrea Santonastaso è anche il protagonista del videoclip che accompagna il brano girato in quel di Bologna da Paolo Maoret di Selvatica Videolab, collaboratore di lunga data della band. A parlarcene è lo stesso regista:

Quando Lor dei JCP mi ha raccontato cosa gli frullava per la testa, cioè l’idea di mettere in piedi uno spettacolo teatrale dove il loro trio partecipasse come musicisti, subito si è accesa una lampadina. Nel videoclip ci siamo divertiti a mescolare i piani, raccontare parti della storia del protagonista che non appaiono nello spettacolo. Una sorta di spin off cronologico ambientato in una bigia Bologna, che racconta la storia di un homeless e del suo lungo percorso di redenzione. Un omaggio all’invisibilità nei luoghi che attraversiamo quotidianamente e che, ai più attenti, richiamano alla mente le vicende reali dei senza fissa dimora che hanno percorso le vie di questa città, come persi in un labirinto, ma che alla fine sono riusciti a tornare a casa.

Queste invece le parole di Christian Poli, autore del monologo “Storia di un assassino”: 

Volevo scrivere una cosa sulla colpa, invece è uscito un testo sul capitalismo. Di certo volevo anche parlare di Johnny Cash, Joe Strummer e di tutti gli ultimi della Terra che quei due hanno sempre cantato. Spero che loro, da lassù, approvino.

A parlarci invece della genesi del brano è la stessa band bolognese: 

‘Dieci anni di attività’ è un’espressione che difficilmente ci saremmo immaginati fosse accostabile a noi Johnny Clash. Quando ci siamo arrivati ci è sembrato molto meno e molto di più.

Per attenuare il disagio, qualcosa andava fatto, in maniera nuova. Il cercare fuori dalla zona classica, quella dei piccoli club, della strada e dei bar, ci ha portato in teatro ad adattare la nostra formula ad uno scopo corale. Mentre lavoravamo allo spettacolo con Christian Poli e Andrea Santonastaso, alcuni passaggi del testo hanno toccato tasti importanti, che hanno ci hanno acceso e portato alla scrittura di getto di un brano originale, I AM A CRIME.

La canzone mescola spunti della storia di caduta e redenzione di Andrea, il protagonista del monologo, con la critica allo stigma sociale verso i tanti ultimi della società.

Stilisticamente coerente con quello che siamo come gruppo, “I am a crime” ci ha permesso di manifestare, col nostro filtro, il trasporto verso i temi del monologo “Storia di un assassino”.

Il videoclip di Paolo Maoret (aka Selvatica Videolab), amico con cui avevamo già lavorato e tassello fondamentale di questa avventura, ritrae ‘Andrea, il clochard’ in vicende diverse ma dal sapore affine a quelle dello spettacolo, nella Bologna che fa da casa e da palco a molti come lui e come noi.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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