The night of wonders, 25 anni fa i Pink Floyd a Venezia
Sono passati 25 anni dallo storico concerto dei Pink Floy a Venezia. Era il 15 luglio 1989, la festa del Redentore cara ai Veneziani, che sicuramente non dimenticheranno mai più, tra stupore e meraviglia, non necessariamente nell’accezione positiva dei termini. Senza dubbio l’idea fu grandiosa ed entusiasmante e, per chi vi partecipò, lo spettacolo fu senza dubbio dei più belli: 200.000 persone ad ascoltare una delle band più famose di sempre, in uno dei luoghi magici del mondo. A ripensarci oggi sembra una follia: folle aver dato quel permesso, folle l’assembramento per mare e per terra, di tante persone, senza nessun piano di sicurezza, folle sottoporre la laguna a un simile sforzo, assolutamente lontano dal tentativo di sostenibilità ambientale che gli eventi moderni si propongono.
Allora ci fu uno show stellare la notte e un risveglio da choc il mattino dopo, quando Venezia apparve come un campo di battaglia.
Per festeggiare il venticinquesimo anniversario di quell’evento irripetibile, due fan appassionati dei Pink Floyd, hanno riaperto la laguna ai ricordi mettendo in mostra nell’ex chiesa di Santa Marta, fino al 26 settembre, la propria collezione, insieme al materiale raccolto da fotografi e fan club in Italia. La mostra si intitola “The night of wonders” e comprende duecento oggetti, di cui 150 immagini, quasi tutte inedite, di fotografi noti fra cui Guido Harari, Vision e Gille Furmanovsky, ma anche ritagli di giornale, disegni originali per il film “The Wall”, i martelli luminosi di Marco Lodola, persino un salvagente ripescato sotto la piattaforma, un gadget unico, trasparente con il nome della band scritto in rosa. Un gadget anche un po’ antipatico, poiché fornito ai passeggeri vip di una chiatta che arrivò ad oscurare la visuale a chi era già appostato dal mattino.
Insomma, in mostra ricordi e oggetti di una giornata da non dimenticare, in un fantastico binomio fatto di trauma e meraviglia.
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