Torino Jazz Festival

Il Torino Jazz Festival continua ad allietare le giornate sotto la Mole. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione trasforma il capoluogo sabaudo in un jazz club a cielo aperto: piazze, strade, circoli storici della città ospitano le esibizioni di jazzisti internazionali, in particolare quest’anno l’attenzione è rivolta alla cultura afro-americana.

Una festa della musica, la città suona e vibra a ogni angolo con un’energia inedita e vivificante: turisti da tutto il mondo (cosa che, chissà perché, continua a stupire noi Torinesi) si muovono seguendo la traccia musicale, fra i dedali storici della città reale, incontrando cittadini che vivono il centro cittadino come prolungamento del salotto di casa. E che salotto!

Il programma è fittissimo, in questa Torino in cui il Jazz Festival ha reinventato la toponomastica, con Piazza Duke Ellington, Via Charlie Parker e Lungo Po Charles Mingus. I palchi ospitano performance del Paolo Fresu Quintet, Daniele Sepe, Kenny Baron e Dave Holland, Manu Dibango, Dave Duglas e Uri Cane (la poesia fra tromba e pianoforte), della Torino Jazz Orchestra, ex Gianni Basso Big Bang e, mentre stasera sarà la volta di Enzo Avitabile, diventa impossibile fare l’elenco di tutti i concerti. Ma non di soli concerti si tratta. Con la collaborazione di Fringe, fino al 30 aprile si può ballare in Piazza Vittorio Veneto, una magica pista da ballo sul Po ai piedi della collina, degustare piatti della tradizione creola fra Africa e Europa, con un pizzico di Oriente e partecipare al Fringe in the Box, lo straordinario connubio tra jazz ed elettronica.

Molti eventi, quindi, e la concomitanza del TJF con la settimana dal 25 aprile al 1 maggio, non è affatto casuale, ma frutto di una precisa scelta: come si legge sul programma “da musica clandestina sotto il regime fascista, il jazz è divenuto dopo il 25 aprile sinonimo di libertà”. L’intento è chiaro, celebrare la Liberazione, con letture, proiezioni e concerti anche nel porticato antistante Il Museo Diffuso della Resistenza, unica realtà museale italiana dedicata a questo tema.

Il Torino Jazz Festival val bene una gita in terra di Piemonte, se non avete potuto esaltarvi ascoltando il Leone D’Africa, Soul Makossa, con la sua Gang, c’è ancora tanto cui assistere, dal quartetto di Stefano Battaglia, a Louis Moholo (i Blue Notes, tanto per intenderci), passando per sonorità da Taranta e un imperdibile giro su un tram storico, a bordo del quale c’è la Lippa Jazz Band con il suo coinvolgente repertorio dixieland e New Orleans. A chiudere la porta saranno, il 1 maggio, gli Elio e le Storie Tese.

Ora vi saluto, il tram sta per passare e le note di “A Love Supreme” di John Coltrane, fil rouge del TJF, mi attirano verso la mia città vestita di Jazz.

 

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Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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