UNO&MEZZO – Piombo

“Piombo” (Overdub Recordings), il nuovo singolo del duo strumentale Uno&Mezzo.

“Piombo” è un brano che affonda le sue radici in un terreno sonoro cupo e viscerale, dove il post-rock industriale si mescola a sfumature elettroniche, creando un paesaggio emotivo, denso e claustrofobico. Il pezzo racconta la lotta silenziosa ma feroce contro le dipendenze, sviluppandosi come un crescendo interiore fatto di tensioni irrisolte, esplosioni improvvise e silenzi che pesano quanto colpi di fucile.

Il titolo stesso, “Piombo”, è metafora e sostanza: materia greve, impossibile da ignorare, come la presenza costante della dipendenza nella vita di chi ne è prigioniero. Il duo sceglie un linguaggio esclusivamente strumentale, rinunciando alla retorica per lasciare alla musica il compito di colpire, resistere, scavare.

Spiega il duo a proposito del brano: «“Piombo” nasce nel modo più viscerale possibile: da una parte di batteria cruda e spezzata, tirata fuori da Ale quasi per istinto. Su quel ritmo, Adri ha lasciato fluire un’idea di basso ossessiva, deformata, distorta — un suono che non cerca compromessi, che raschia via ogni superficie liscia. Il brano ha preso forma da lì, come un peso che si accumula nota dopo nota,

battito dopo battito. La cupezza è il riflesso diretto del tema che ci stava bruciando addosso — la dipendenza. Il suo potere corrosivo, la fatica di combatterla, il veleno lento con cui si insinua. Un tema che si è poi definito ancora di più grazie al video, ma che fin dall’inizio era dentro il suono stesso. Piombo è proprio questo: il suono di qualcosa che ti schiaccia. Che ti sporca. Che ti resta addosso. Come il piombo».

Il videoclip di “Piombo”, realizzato interamente in computer graphic, racconta la fuga disperata di una ragazza perseguitata da mostri che simboleggiano l’eroina: un viaggio oscuro che si trasforma in una spirale autodistruttiva. Un racconto visivo cupo e metaforico che accompagna un brano dal forte impatto emotivo, capace di affrontare il tema della dipendenza in modo diretto e privo di retorica.

Biografia

Il progetto, formato da Ale (batteria) e Adri (basso, synth), nasce nell’estate del 2024, dalla profonda necessità di esprimere il disagio che stiamo vivendo di fronte alla spirale di violenza imperante e pervasiva, che permea ogni aspetto della vita. L’agire disumano, con la sua violenza, non solo modifica la realtà circostante, ma intossica anche le anime e i cuori di chi ci sta intorno. È fondamentale comprendere che il tempo per agire è ormai breve: ogni brano dura massimo un minuto e trenta secondi, una forma stilistica che vuole comunicare con forza un senso di massima urgenza.

Ale e Adri hanno un passato di forte collaborazione, di cui il progetto “Kitsch” è sicuramente il più rappresentativo ed ha permesso loro di allacciare un sodalizio con estrema facilità, anche grazie ad una grande affinità di gusti musicali, che li vede condividere il piacere per band come Faith No More, Pearl Jam, Rage Against The Machine e solo per citarne qualcuno.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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