VALERIO LAZZARETTI – I ribelli della collina
Gli anni 80 di un gruppo di punk romani, una delle tante bande della capitale non di rado in duro conflitto tra di loro.
I Los girano l’Urbe tra risse, ubriacature solenni, concerti epici, frequente uso di droghe di varie tipologie.
Si scontrano con i fascisti, i coatti, sono perseguitati anche violentemente dalle forze dell’ordine, le prendono, le danno.
Sono anni di fortissime tensioni politico sociali, il terrorismo spesso uccide e ferisce, gli estremisti vanno di spranghe e mazzate.
Il gruppo protagonista del libro, raccontato dall’Iguana, uno dei principali e costanti esponenti, é composto da giovani violenti, molesti, aggressivi, provocatori, che non si tirano mai indietro, anzi, cercano volentieri lo scontro.
L’odio della nostra generazione…la ribellione che ci univa contro tutto e tutti.
Ci sono momenti drammatici e pesanti ma quello che aleggia é un’incredibile leggerezza, innocenza, genuinità adolescenziale.
Noi che abbiamo camminato in quegli anni così spesso sul filo del rasoio, sull’orlo del baratro, consapevoli della nostra incoscienza, perché era tutto declinato all’oggi/adesso/subito e mai al domani (“no future” forse?), non facciamo fatica a riconoscerci in queste pagine.
Sempre divertenti come se ci fossero state delle ali per volare sopra questo (s)porco mondo.
Come disse Alberto Gigo Gigante degli Impact (che compare velocemente nel libro), recentemente scomparso:
“Ogni volta che sbatto contro la miseria intellettuale che dilaga ovunque e grazie alla quale il potere di oggi può compiere indisturbato ogni sorta di abominio, riconosco la sconcertante lucidità con cui i punk adolescenti del 1980 avevano visto la merda che li aspettava al varco.
Oggi si potrebbe dire che eravamo quasi ottimisti”.
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