In occasione dell’uscita di un tributo a “Sgt Peppers” dei Beatles nel 40° anniversario della pubblicazione un gruppo di musicisti piacentini si trovò in studio per una riedizione di “Within you without you” di George Harrison. Dalla registrazione scaturì un’estemporanea session che produsse altri quattro brani di cui uno inedito. La band riprede “I see you” dei Byrds, il tradizionale “John Rilet” e un oscurissimo brano dei Beatles, “Can you take me back” (uno spezzone acustico di pochi secondi che Paul Mc Cartney inserì senza accreditarne il titolo nel “White album”) in cui viene inserito l’altrettanto misconosciuto “Wild honey pie”. Il tutto trattato con ampie dosi di psichedelia. Mezzora di musica, pane per i denti di tutti gli appassionati di suoni colorati.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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