Alberto Castelli – Soul to soul
I griot non sono solo cantastorie ma quelli che, nella tradizione dell’Africa Occidentale, hanno il potere della parola.
Hanno la saggezza e sanno come trasmetterla, con le parole giuste, appunto.
Alberto Castelli è il nostro GRIOT del SOUL e della BLACK MUSIC.
Quando leggi le sue parole su Bob Marley, Prince, Quincy Jones o Gil Scott Heron, CAPISCI, se hai un’anima (QUELLA anima) e un cuore (QUEL cuore).
Capisci cosa vuol dire avere speso decenni, una vita, ad assorbire, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, quei suoni, quelle vibrazioni, quell’esperienza mistica che è ascoltare soul, ska, reggae, black sound. Il suo racconto ha ora i ritmi cadenzati del reggae, ora quelli pulsanti del funk o ancora quelli divertenti dello ska, l’imprevedibilità e la velocità di un canestro di Kareem Abdul Jabbar o di Lebron James, il pungente e devastante colpo di Muhammad Alì.
Salta da un nome all’altro, incrocia e sovrappone fatti e persone.
E alla fine tutto torna.
Alberto maneggia le parole come pochi altri.
E’ un’arte.
Un’arte antichissima.
Il nostro moderno Griot del Soul sa come usarla e leggere un libro come questo è un piacere immenso, soprattutto quando ad ogni pagina, aggiungi in sottofondo le musiche, i grooves, di cui sta parlando.
Anzi.
E’ essenziale farlo.
Prendetevi il tempo necessario, spegnete i cellulari e ogni cosa che squilla o sbatte o fa rumore o fischia, sbarazzatevi ti tutte le distrazioni( perfino una lei o un lui), mettetevi comodi (cit. Gil Scott Heron) e leggete questo libro, con la musica adeguata ad accompagnarlo.
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