GIORGIA CANTON – L’insostenibile tristezza di domenica

L’insostenibile tristezza di domenica”, il nuovo singolo di Giorgia Canton, scritto dalla stessa artista, prodotto da Davide De Faveri, registrato al Terzo Mondo Studio di Paiane a Belluno e masterizzato da Fabio Trentini.

Avete presente quella sensazione di malinconia della domenica pomeriggio? Vorresti che non finisse mai ma quel giorno tanto atteso è già finito. Prendete quella sensazione e una notte di fine novembre passata in macchina, a guidare senza meta intorno a un lago di montagna. Una di quelle notti in cui i pensieri non ti lasciano dormire e nessun posto sembra darti pace, non si può stare in un bar, non si può stare a casa e allora l’unica soluzione è andare, muoversi. Portare i pensieri sul sedile del passeggero sperando che si addormentino come si fa con i bambini, e magari parlarci, cercare di capirli. Guidare tutta la notte e veder scendere la prima neve, il silenzio, il buio e il bianco che mettono tutto finalmente a tacere. Arrivare all’alba e aver dormito in tutto due ore in un parcheggio di una zona industriale ai piedi delle montagne. E pensare che sì, forse va tutto bene, o forse no, ma alla fine poco importa, i pensieri sono tornati piccoli piccoli e ce la farai anche questa volta”, racconta l’artista.

Quella notte (proprio del 28 novembre) è nata questa canzone e il videoclip ufficiale è stato girato nello stesso parcheggio in cui ha passato un paio d’ore cercando di dormire, sotto la neve che cadeva lenta.

 

Giorgia Canton, voce, pianoforte, chitarra e autrice di musiche e testi.

Veronese di nascita e bellunese di adozione, è diplomata in conservatorio ma canta e compone da quando ne ha ricordo.

Atmosfere d’oltreoceano, intrecci di stili, voce calda e intima, testi introspettivi: questi i suoi tratti distintivi.

Ha all’attivo un disco dedicato a Charles Mingus e diversi singoli, tra cui spiccano “A un passo da me”, il primo brano scritto in italiano che le è valso la borsa di studio per il corso per autori e compositori al CET di Mogol nel 2018, e “Dove tutto si ferma”, realizzata insieme al chitarrista Filippo Viel e dedicata ai bambini scomparsi nella tragedia del Vajont.

Con “Com’era avere vent’anni”, pubblicata a settembre, è tra le finaliste del Premio Bianca D’Aponte nel 2022, in cui viene premiata da Siedas con la proposta di un anno di assistenza manageriale e legale. Il brano è incluso nel suo primo disco di inediti, in uscita a dicembre.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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