LA CLASSE MEDIA – La rivincita

Il brano “La rivincita” è un inno alle contraddizioni della nuova classe media, rappresentata dai giovani che passano da un contratto precario all’altro, senza una direzione chiara da seguire. Sono coloro che sono abituati a perdere, ma che meritano davvero una rivincita.

Spiega la band a proposito del brano: «Ci definiscono “la classe media”, ma spesso si fa fatica ad arrivare a fine mese. Studiamo di più, giriamo l’Europa in cerca di un reddito, collezionando contratti precari, e dimenticandoci di lotte ormai perdute. Il sogno dell’Italia anni ‘80 è finito da un bel po’, e la seconda casa al mare è un miraggio di una o due generazioni fa. Ci siamo abituati a perdere. Ma questa volta è diverso. Si lasciano giù i ricordi e il passato, pesano troppo. E ci si lancia in uno sfogo libero con un sorriso dipinto sul viso. Stasera si esce, ragazzi. E ci si prende una meritata rivincita!»

Il videoclip de “La rivincita” descrive le contraddizioni della nuova classe media: giovani, spesso ben istruiti, che saltano da un contratto precario all’altro, alla ricerca di una stabilità che sembra irraggiungibile. Sono coloro che viaggiano per l’Europa, parlano tre lingue, ma che hanno dimenticato lotte ormai perdute e cercano disperatamente un ideale da seguire, scorrendo su uno smartphone rigenerato. È a tutti loro – a tutti noi? – che auguriamo una meritata rivincita.

Biografia

La classe media è un power trio alternative rock che nasce a Pavia dall’incontro fra Stefano Ronchi (basso, voce) e Rocco Marchesano (chitarra) nel 2022. Dopo aver macinato vari live e collaborato con alcuni batteristi, dal 2024 siede stabilmente sul seggiolino della batteria Michele Pappalardo.

La scelta del nome della band non è casuale: racchiude l’essenza della loro esistenza, fatta di compromessi e sfide quotidiane. Gli economisti definiscono la classe media come la fascia di popolazione con reddito compreso tra il 75 e il 125% del reddito mediano nazionale. I sociologi la definiscono in base alla combinazione di caratteristiche socio-demografiche quali il livello di istruzione e la posizione occupazionale. Ma la classe media è qualcosa di diverso.

Per la band, la “classe media” rappresenta quella trafila di contratti precari che, contro ogni aspettativa, riesce a tenerli a galla. È ciò che permette di pagare l’addebito automatico di Netflix, il latte vegano nello sportello del frigo in basso a destra, e la libreria dell’Ikea tutta storta, che ci si porta dietro da due traslochi.

Per loro, la classe media è chiunque si ritrovi a vivere in questo equilibrio precario. E anche quando ci si sente smarriti in un labirinto di lotte perdute e velleità, la band offre un antidoto: la loro musica. Un indie rock ruffiano, creato per ricordare che, in fondo, nessuno è solo in questa lotta.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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