POST NEBBIA – Piramide

Una canzone sfrontata e diretta, che mette implacabilmente a fuoco l’incapacità umana di riconoscere e riconoscersi dei limiti, quell’arrogante presunzione che la porterà – anzi la sta già portando – a franare.

Piramide è il nuovo singolo dei Post Nebbia per Dischi Sotterranei, seconda anticipazione dell’album Pista Nera, in arrivo il 22 novembre.

Scritta da Carlo Corbellini e arrangiata dai Post Nebbia – così come tutto l’album -, Piramide parla di quegli abbagli di onnipotenza e quelle ambizioni spregiudicate che hanno portato l’umanità a desiderare sempre di più, a puntare sempre più in alto – alla gloria, al potere, alla supremazia – senza però prendere consapevolezza del fatto che più si cerca di arrivare al cielo, senza scrupoli e precauzioni, più rovinosa e inevitabile sarà la caduta.

Chi ambisce a comandare o a prevaricare sugli altri, imponendo il proprio ordine/disordine sull’universo, fa una fine terribile. Spiega Carlo Corbellini. Forse è una delle cose che più mi stimolano una riflessione, sia come genere di avvenimento storico-politico (basta guardare le figure megalomani di cui sono piene le cronache che seminano caos per far parlare di sé e ottenere realizzazione personale e fama) che come tòpos letterario: pieno di analogie, dal karma al mito di Icaro, fino alle svariate tragedie alpinistiche.

Piramide prosegue quindi quel racconto disincantato di un futuro ridotto in briciole già protagonista del precedente singolo, Pastrafrolla, declinandolo da un’altra prospettiva ma arrivando alle stesse conclusioni.

Anche musicalmente, il brano prosegue nel definire i contorni di quel sound più rock e angolato, scuro e serrato, a tratti stridente, plasmato per Pista Nera: rigorosamente do it yourself, nato ed evolutosi in modo collettivo in sala prove, che qui convive anche con tracce prog del passato della band.

Il tutto attraversato da una tagliente vena ironica e cinica, per raccontare quel sentimento di disillusa consapevolezza, di arrabbiato stordimento che permea una generazione amaramente conscia che il mondo sta precipitando, e che frenare il suo declino sembra sempre più un’utopia.

Che sa che se togli i mattoni sotto alla piramide comprometti la stabilità, e che forse è troppo tardi per rimetterli.

Girata dalla band con approccio artigianale e risorse essenziali in linea con la direzione DIY del disco, la clip ricalca in modo brillante e divertente lo stile dei film di serie b italiani anni 70. Il protagonista è un personaggio ricco e ambizioso, che mira a estendere la sua influenza. Nell’ombra però si muove un oscuro personaggio, isolato e solitario, che, forse in risposta a un senso deviato di giustizia divina, pianifica un attentato alla vita del potente.

CREDITI

Testo di Carlo Corbellini

Carlo Corbellini- Voce, Chitarra, Moog, Percussioni, Effetti

Giulio Patarnello- Wurlitzer, Pianoforte, Prophet, Moog, Effetti

Andrea Cadel- Basso, Moog

Giovanni Dodini- Batteria

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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