ENZØ – Wah

“Wah”, primo singolo estratto dal loro prossimo album full-length “Noisy Ass Makes You Smile”, in uscita a dicembre 2024, è una critica feroce, ma carica di ironia, contro la disumanizzazione della vita moderna. Con un testo che sembra una lista sarcastica di obiettivi di vita, il pezzo mette a nudo tutte le “priorità” che la società ci impone: distruggere, consumare, fare la guerra e, naturalmente, pagare le bollette perché tutti hanno bisogno di Wi-Fi. Il ritornello “WAH” diventa un grido di battaglia, ma anche una risata amara di fronte al vuoto esistenziale fatto di lavoro senza fine, dipendenze e solitudine. Tra castrazione delle ambizioni e alienazione del libero arbitrio, la canzone invita a riflettere – o forse semplicemente a sghignazzare pazzamente – sul significato di una vita ridotta a un ciclo di vizi, obblighi e speranze spezzate.

Spiega la band a proposito del brano: “Noi tutti siamo qui, su questa palla rotante che viaggia a 107.000 km/h da miliardi di anni, siamo meno di un granello di sabbia nel deserto dell’eternità, e la cosa migliore che riusciamo a fare è scannarci, umiliarci e alienarci per i soldi. Siamo l’unica specie che paga per esistere. Noi siamo qui, certo, ma forse è immeritato”.

Il videoclip di WAH è caratterizzato da riprese dal vivo realizzate con uno smartphone, illustrazioni animate di Maria Caruso e video stock, creando un look fresco e coinvolgente. Le inquadrature ravvicinate, con primi piani dei volti, trasmettono una sensazione di spontaneità. Gli elementi animati, dai colori vivaci e dalle immagini oniriche, sono sincronizzati al ritmo della musica, mantenendo un’energia dinamica e avvolgente. L’editing, rapido e incisivo, segue il ritmo del brano, con transizioni fluide tra le scene e sovrapposizioni che legano insieme le animazioni e le immagini reali. Le illustrazioni si integrano armoniosamente con le riprese attraverso l’uso di maschere e modalità di fusione, creando un effetto “misto” dove realtà e grafica si incontrano. Gli effetti visivi, come il color grading, contribuiscono a mantenere una palette armoniosa, mentre glitch e zoom intensificano l’energia, rendendo il video coeso e accattivante. Questo mix di elementi visivi conferisce al video un’energia unica e originale, mantenendo alta l’attenzione dall’inizio alla fine.

Biografia

Immagina un asino spaziale, figlio di un signore della guerra alieno e di un’asina del Taburno, che passa la sua vita a raccogliere storie di miseria e nichilismo. Poi, buttato giù da anni di insulti cosmici e scherni terrestri, decide di ispirare la creazione di una band. Ecco come nascono gli Enzø nel 2020, una creatura a metà tra un esperimento mal riuscito e un atto di resistenza sonora.

L’asino pazzo sceglie per la band due amici, Romano Monero e Danilo “Damage” Peccerella, che avevano deciso già da tempo di affogare le loro speranze nel rumore. Con un basso così distorto che sembra un cantiere con una crisi esistenziale e una batteria che picchia come se volesse spaccare il pianeta a metà, gli Enzø si dedicano a produrre quella che si ostinano a chiamare “musica”. La loro missione? Quella di farti rivalutare l’idea della fine del mondo come un’opzione tutto sommato accettabile.

Dopo due EP che celebrano il nichilismo sonoro, 4 Stories About Sadness, Anarchy And Fucking Morons (2022) e People Suck. We Suck. You More (2022), il gruppo ha pubblicato il live split Live & Unease at Mamamu (2023) in collaborazione con The Mushrooms. Ora, i nostri improbabili eroi si preparano a sfondare le orecchie di chiunque con il loro primo album full-length, ‘Noisy Ass Makes You Smile’, previsto per dicembre 2024, quello “smile” nel titolo è chiaramente una presa in giro. Dietro tutto questo delirio c’è sempre lui, Enzø, il loro ciuccio interstellare e musa ispiratrice, una specie di animale totemico che incarna l’assurdità della vita, che, se potesse parlare probabilmente ti direbbe che anche tu fai schifo. Ma hey, almeno non sei morto stanotte!

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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