LEATHERETTE – Itchy
Tra l’uscita di “Small Talk” – il disco che li ha consacrati come uno dei progetti più originali e interessanti della scena musicale italiana – e l’inizio del loro tour in Europa e UK, prima di mettersi al lavoro sul nuovo album, gli inarrestabili Leatherette tornano con due nuovi singoli.
Due brani che, una volta collaudati dal vivo, hanno deciso di registrare con mezzi casalinghi, in modalità DIY, in maniera del tutto spontanea, in camere disordinate e con strumenti cheap (ne hanno usati anche di nuovi e improbabili, come mandolino e bouzouki), come fossero short stories o cortometraggi.
“Essendo degli eterni insoddisfatti, ma anche degli instancabili esploratori, abbiamo deciso di tornare alle origini, ricercando quella libertà espressiva che si può trovare nel DIY”.
Il risultato è poi stato poi affidato al mixaggio di Chris Fullard (Idles, Squid), che li ha trasformati in due nuovi anthem, grazie anche al master di Maurizio Baggio (The Soft Moon, Boy Harsher).
La prima di queste due nuove tracce ad essere pubblicata, insieme al suo videoclip, in uscita venerdì 24 gennaio per Bronson Recordings, si intitola “Itchy”: una canzone catartica sulla rottura, che fonde l’energia grezza del post-punk con il fascino spigoloso della new wave.
Scritta dal punto di vista di un protagonista inetto e inquietante, “Itchy” esplora il caos emotivo di una relazione in rovina, dove frustrazione, rabbia e riluttante autorealizzazione si scontrano. Un’esplorazione febbrile della fine dell’amore, avvolta in un paesaggio sonoro contagioso, quasi grottesco, che sintetizza una miscela di influenze, dalla malinconia degli Smiths all’urgenza frenetica dei Pixies, al nichilismo romantico dei Tears for Fears.
Il brano si dipana in tre momenti principali: i versi ritmicamente serrati ed emotivamente carichi che catturano l’energia nervosa e la frustrazione del protagonista; il ritornello che scivola in uno spazio astratto, quasi surreale, che riecheggia gli alti e i bassi sconcertanti e la natura ciclica del crepacuore e della vita in generale; l’esplosione in una liberazione frenetica, un’ondata di emozioni. Infine, tutto si risolve con un arpeggio delicato e ossessionante, come la quiete dopo la tempesta, che offre un fugace senso di chiarezza in mezzo ai rottami.
“Itchy” mette in mostra la maestria dei Leatherette nel fondere caos e precisione, creando un suono grezzo ma intricato. È un riflesso della vulnerabilità, della sfida e della verità disordinata che si cela dietro le relazioni.
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