BEE BEE SEA – It’s All About the Music (Trilogy Full Video)
In attesa del loro nuovo album, che sarà annunciato a breve, i Bee Bee Sea ritornano con un concept EP di tre tracce intitolato “It’s All About the Music” e un’edizione limitata in vinile 7” che e’ stato presentato al Punk Rock Raduno #8 di Bergamo questo weekend.
Tre atti. Una canzone. Tre versioni. La stessa canzone, reinterpretata in tre forme:
La versione originale.
Una più veloce, come una Sgt. Pepper’s Reprise punkizzata, nata dalla noia delle prove.
Una versione strumentale lenta, ispirata al kraut-rock, plasmata in studio dal produttore Marco Giudici, che ha anche suonato una delle chitarre.
Ogni versione ha un suo video, realizzato da un regista diverso:
Un collage di immagini di Age of Empires, curato da Lorenzo Perteghella
Un fantasy medievale con la band in armatura, diretto da Marco Bellini, con la fotografia di Gloria Pasotti
Una performance dinamica su green screen a cura di Marco Alliegro
Il vinile 7 pollici in edizione limitata è stato pubblicato al Punk Rock Raduno n. 8 ed è stato serigrafato dal vivo durante il loro concerto a Bergamo da Saldacani e Baby Lemonade. Un manufatto fisico. Un tripudio visivo. Una mini opera garage-rock.
“Music! Music! Music! Music!” urlò Noel Gallagher in quella famigerata intervista, quella in cui spiega, tra imprecazioni e frecciatine fraterne, che il rock’n’roll non significa venir sbattuti giù da un traghetto. Significa suonare al concerto, far impazzire la folla e tornare a casa a testa alta.
I Bee Bee Sea quel concetto se lo sono preso a cuore. L’hanno tagliato, rallentato, accelerato e trasformato in un concept EP in tre parti, furia garage con consapevolezza di sé. Perché quando le pose svaniscono, i riff rimangono.
La traccia principale è una dichiarazione d’intenti forte e chiara, ispirata da quella caotica intervista a Gallagher. Parla del sentirsi fuori posto nella scena musicale, circondati da poser più attenti allo stile che alla sostanza. “Sono solo un ragazzo con la faccia da senape”, dice il testo – uno che è stato fatto sentire come un pagliaccio, finché non ha capito che conta solo la musica.
Il riff del brano ha avuto fin dall’inizio un sapore stranamente medievale, ed è proprio da questo che è nata l’idea per il video, che vede la band nei panni di cavalieri in armatura che difendono il castello rosso della loro città natale (un’eco di Castel Goffredo). La direzione artistica e i costumi sono stati curati dal tatuatore Yuri “Brodo”, con illustrazioni di Saldacani.



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