DUSTY EYES – Blossom

Quante volte, immersi nella frenesia delle giornate, ci troviamo a raccogliere ogni briciolo di forza per restare in piedi? Quante volte ci sentiamo schiacciati, come se il peso del mondo si fosse posato proprio lì, sul petto, togliendoci il respiro? Perfino le luci della città, talvolta, sembrano troppo: accecanti, invadenti, distanti dalla nostra reale natura.

È in questi istanti che la nostra fragilità si rivela in tutta la sua verità. Una fragilità che non è debolezza, ma materia viva, sottile e resistente. Come un fiore che, nonostante il cemento e le crepe, riesce a farsi spazio e sbocciare, un millimetro alla volta, sorretto dalla sua stessa elasticità. Perché è proprio da quella tensione invisibile e instancabile che nasce la bellezza.

“Blossom”, il nuovo singolo dei Dusty Eyes, è un invito a riconnettersi con quella parte di sé che tende alla luce anche nei giorni più grigi. Un brano che parla a ogni stelo, a ogni anima che si fa seme e riesce a schiudersi e fiorire in spensieratezza, anche dove tutto sembrava impedirlo.

Con una scrittura poetica e vibrante, la canzone evoca immagini di petali che si aprono alla brezza, carezzati da un suono che profuma di new wave e post-punk, con richiami ai Cure, tra malinconia luminosa e tensione sognante.

“Blossom” è un manifesto delicato, un gesto gentile: ci ricorda che è nella fragilità che germoglia la forza, e che anche la tenacia può avere il volto della dolcezza.

BIO

I Dusty Eyes sono una band post-punk / alternative rock nata a Latina nel 2021 dall’incontro tra Alessandro Duprè (voce) e Andrea Giovanetti (batteria). A loro si uniscono poi Daniele Todino (basso) e Filippo Franzè (chitarra), portando nel progetto nuove sfumature sonore che fondono influenze folk, country, wave e rock alternativo.

Il nome “Dusty Eyes” attinge all’immaginario polveroso dei cantautori americani: occhi impolverati che scrutano l’orizzonte, mani che scavano nella terra in cerca di oro.

Con una scrittura evocativa e un sound che mescola melanconia e resistenza, i Dusty Eyes danno voce a chi cammina tra le crepe, cercando luce tra le ombre.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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