VINTAGE VIOLENCE – PPP

In occasione del cinquantenario dalla morte di Pier Paolo Pasolini, i Vintage Violence pubblicano il nuovo video della loro canzone del 2011 “P.P.P.” dedicata proprio all’autore friulano e contenuta nel disco “Piccoli Intrattenimenti Musicali”

Rocco Arienti, chitarrista, autore e produttore della band, dichiara: «Pasolini non è stato solo un autore il cui studio e le cui opere hanno fortemente influenzato la nostra produzione testuale. ma rappresenta a oggi l’esempio più illuminante del ruolo che più manca alla contemporaneità: l’intellettuale. Nel videoclip, come nella canzone, abbiamo cercato di comunicare questa mancanza evidenziandone il ruolo chiave nell’interpretazione della condizione umana così come emerge dal suo film “Appunti per un’orestiade africana” sul quale ho scritto la mia prima tesi di laurea e nel quale più emerge la deriva dicotomica natura-cultura contenuta nel testo».

CONCEPT 

Il videoclip è ispirato all’intervista di Pier Paolo Pasolini della quale è presente un estratto alla fine del brano.

Il progetto nasce come una riflessione sul ruolo dell’artista nella società contemporanea. Il personaggio protagonista è concepito come una metafora della figura dell’artista, rappresentato come “diverso” nella quotidianità. La sua diversità fisica, resa evidente tramite effetti speciali prostetici (SFX), serve a esasperare la condizione di alterità.

SVILUPPO CREATIVO

L’idea del videoclip è nata durante una conversazione con Rocco dei Vintage Violence, a partire dalle intenzioni e dai temi del brano. Dal punto di vista stilistico, il progetto adotta l’approccio del mockumentary, seguendo il personaggio nel suo attraversare la città e osservando le reazioni spontanee delle persone attorno a lui. Nonostante la presenza evidente e “aliena” del personaggio, le persone riprese non hanno mostrato reazioni significative. Questo ha fatto sì che il videoclip risultasse “contemplativo” e il personaggio solo ed isolato in mezzo alle persone. Le riprese si sono svolte a Milano, in luoghi pubblici e contesti quotidiani. Le riprese sono state effettuate con mezzi diversi — una GoPro, uno smartphone, una handycam e una Sony — per creare una pluralità di punti di vista: quello della produzione, quello del personaggio e quello del contesto urbano che lo circonda. 

La diversità dei mezzi di ripresa ha permesso di restituire un effetto realistico e dinamico di tipo documentaristico. Il video è stato montato con un ritmo serrato e una costruzione visiva che alterna sovrapposizioni e frammenti, fino a creare una sorta di “sinfonia urbana”.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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