“Mi chiamo Giorgio e sono nato per far ballare la gente”
Ospite di lusso nell’ultimo album dei Daft Punk, non luogo in cui racconta la sua vita e la sua musica, Giorgio Moroder, origini altotesine e mago degli intrecci melodici, fra strumenti e sintetizzatori, approda a Milano al Wired Next Fest, il Luna Park della scienza.
L’uomo che resterà nella storia per quella “cosa” sensazionalmente sensuale (tanto da non poterla definire) creata dalla combinazione tra elettronica e voce soffiata di Donna Summer in “I Fell Love”, l’autore meritevole di tre premi Oscar (Fuga di Mezzanotte, Flashdance, Top Gun) e della cui musica Brian Eno disse:”Ho sentito il suono del futuro”, regalerà al pubblico un DJ set il 17 maggio, nell’ambito di una manifestazione unica in Italia, dove genio, scienza e innovazione vanno a braccetto, con trovate originali, come la performance con Elio, Rocco Tanica, Giovanni Gulino dei Marta sui Tubi e Fabio Peri, protagonisti del “Dialogo sui massimi sistemi” di Galileo Galilei.
Lo spettacolo spettacolare della musica e della scienza, un altro connubio formidabile, in cui la musica è l’ingrediente principale, il sale che dà gusto e ritmo e si manifesta con i 74 anni di quel signore che afferma perentorio:”Mi chiamo Giorgio, e sono nato per far ballare la gente”.
Tutti a ballare nel parco, allora!
Appuntamento sabato 17 maggio alle 22,30 ai Giardini di Porta Venezia a Milano.
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