ALIA – L’attraverso
Il video “L’Attraverso” è stato proiettato in anteprima a Firenze, al Teatro della Compagnia, per il Florence Queer Festival lo scorso 6 ottobre ed è stato realizzato da Marco L. Lega e Paolo Favati, che sono anche i produttori del secondo album di Alia, “Giraffe”. Un disco che ha avuto un’accoglienza favorevolissima da parte della critica, mentre il primo video realizzato, quello della title track con la partecipazione di Patrizia Laquidara, ha superato le 42mila visualizzazioni su YouTube.
Il singolo “L’Atraverso” vede anche un lato B che include la versione remixata da Shiver della traccia “Verso Santiago”.
“L’attraverso”: E’ il brano che apre l’album “Giraffe”, e c’è subito una delle cose che Alia sa fare meglio: ovvero un utilizzo realmente poetico delle parole, con particolare riferimento in questo caso al titolo, su cui l’artista lavora per creare un’ambiguità di significati che è straordinariamente feconda e evocativa. L’attraverso della vita, la debolezza ma anche la forza della caducità di stare al mondo (“niente ci tocca / al massimo ci accarezza” e “siamo fatti per andare via”) E’ “L’attraverso” da cui passiamo tutti, cantato in un modo così sentito da renderlo una sorta di meditazione lasciata nell’aria a vibrare.
“L’attraverso – afferma Alia – è il cambio di prospettiva dell’uomo che dalle cose e dalla natura viene attraversato. La vita ci attraversa e noi siamo parte di un universo, di una Storia, che sarà sempre più forte e più grande di noi. È un atto di protesta contro ogni egoriferimento ed egotismo, una presa di posizione quasi Romantica (del Romanticismo letterario e filosofico). Un passo verso l’idea di Umiltà di cui parlo anche in “Madonna dell’Umiltà”. Musicalmente si sentono molto i miei debiti con certa musica anni ’80 (Denovo su tutti) e un’indole Funk”.
A quattro anni dal precedente disco “Asteroidi”, Alia torna con un lavoro che conferma e potenzia la sua capacità di coniugare rotondità melodiche e afflato poetico nei testi, grazie alla produzione di Paolo Favati (Irene Grandi, Pankow, L’Aura e molti altri) e Marco L. Lega (Marlene Kuntz, Üstmamò)
Le “Giraffe” rosa del retrocopertina suggeriscono una tensione verticale ricorrente ma pure un gusto per il pop sempre decisivo nella riuscita dei brani, talvolta mescolato al funk, alla musica italiana dei ’60, a deviazioni sintetiche e a molto altro. Intanto che le liriche alternano storie visionarie, ritratti efficaci in poche pennellate e metafore lievi ma profonde. Per un disco che non risparmia temi importanti porgendoli all’ascoltatore con la lievità e la semplicità di chi sa cesellare i suoni e le parole. Hanno dato il loro contributo a “Giraffe” ospiti come Giuliano Dottori, Cesare Malfatti, Patrizia Laquidara, Femina Ridens e l’attrice Elisabetta Salvatori.
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