“Un luogo altro“, singolo apripista del disco di prossima uscita di Andrea Fabiano.
Si tratta dell’unico brano non autobiografico del disco e nasce ispirandosi al libro “L’atlante dell’invisibile” (Mondadori) dello scrittore e amico novarese Alessandro Barbaglia.
“In macchina, tornando da un reading fatto insieme, Alessandro mi racconta l’inizio di una storia, quella de “L’atlante dell’invisibile”, suo nuovo libro su cui sta lavorando. C’era una musicalità prepotente in quel titolo. Mi è venuto spontaneo pronunciarlo 4 o 5 volte, pensare alle poche cose che mi aveva raccontato e una canzone onirica ha iniziato a prendere forma.
Piccole grandi magie dell’invisibile che ci gira intorno” racconta Fabiano.
Ad accompagnare la canzone, il videoclip – diretto da Alessandro Di Natale – racconta di un viaggio onirico in un luogo in cui tutto è possibile, in cui l’unica direzione da perseguire è quella del sogno.
Il disco di debutto intitolato “La timidezza delle chiome” uscirà il 5 Giugno per Junkfish Records e intende indagare il concetto di timidezza da cui il cantautore è sempre stato affascinato, non considerandola mai come una forma di paura ma piuttosto come la scelta gentile di vivere i rapporti con discrezione. Questo esordio discografico può definirsi introverso nelle sue sonorità ma deciso nelle parole: è lo sguardo del cantautore su un mondo che ha confuso il concetto di “distanza”.
Una curiosità: il disco prende il nome da un fenomeno naturale chiamato proprio “timidezza delle chiome o timidezza della corona” come suggerito anche dall’immagine di copertina. Guardando un bosco dal basso verso l’alto si ha la percezione che le fronde degli alberi, non toccandosi le une con le altre, siano come dei tasselli di un mosaico.
Non si sa precisamente come mai questo accada, ci sono diverse teorie a riguardo, si tratta comunque presumibilmente di un modo per rispettare se stessi e gli altri alberi, per sopravvivere.
Il parallelo con l’umanità viene spontaneo: mantenere le distanze è una strategia che la società individualista ha sempre messo in atto ma solo al tempo del Covid-19 ha assunto lo spirito di solidarietà che caratterizza le piante.
Per questo, anche se il disco è stato scritto in tempi non sospetti, risulta ancora più attuale.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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