POST NEBBIA – Piramide
Piramide è il nuovo singolo dei Post Nebbia per Dischi Sotterranei, seconda anticipazione dell’album Pista Nera, in arrivo il 22 novembre.
Piramide è il nuovo singolo dei Post Nebbia per Dischi Sotterranei, seconda anticipazione dell’album Pista Nera, in arrivo il 22 novembre.
Le canzoni partono da un’impostazione cantautorale ma si sviluppano tra rock, blues e approcci psichedelici con l’evidente volontà di sperimentare nuove soluzioni e suoni inusuali.
Nuovo ep per l’artista pugliese con tre brani che rappresentano, rispettivamente, lo spazio della consapevolezza, della responsabilità e dell’azione.
“A dispetto del titolo e di ciò di cui parla la canzone – la precaria condizione di operatori e operatrici del settore musicale rivelatasi durante la pandemia – , nel video volevamo rendere il piacere di ritrovarsi insieme dopo essere statə tanto tempo chiusə nelle nostre case”.
“Can’t stop me” è il nuovo singolo degli Atwood, un brano che abbraccia l’inevitabilità di commettere errori, esprimendo un impegno inflessibile nel rimanere fedele a se stessi.
Il brano anticipa l’uscita della colonna sonora del film, che sarà disponibile a partire da venerdì 15 novembre in formato vinile, in tiratura limitata e numerata in colore trasparente ghiaccio.
“The opening song of “Nocturna” announces with a fast rhythm a return to the will to be, the need to sin, where the image of a female figure, like a ghost, becomes sacred as she’s the reason to return to live, and sin”.
I dieci brani si muovono tra molteplici atmosfere e influenze che colorano alla perfezione un album di jazz molto fruibile e affascinante, passando dal blues al funk a ritmi latini con maestria e disinvoltura.
Canzone d’autore che riporta (anche vocalmente) a Kate Bush e Enya ma che non disdegna momenti pop rock dal ritmo sostenuto, sguardi al prog.
Il primo singolo di EX SYNC è l’esempio perfetto della contaminazione musicale dei biVio: una strumentazione rock, dei suoni sintetici, un ritmo dance, degli stacchi forti e un tocco progressivo anni ’70.
Il testo racconta il tempo fermo dell’indecisione che balza da un estremo all’altro nell’attesa di un cambiamento. Stare fermi nel tempo dell’attesa a volte è più sicuro del rischio di esporsi alle variazioni imprevedibili ed estreme della marea.
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