AGRONOMIST – Tutti pazzi
Una matrice hip hop che danza su ritmi energici post punk e garage rock. Un testo che ho fatto fatica a scrivere e che mi fa piangere ogni volta che lo risento, perché scava nel profondo e dice la verità.
Una matrice hip hop che danza su ritmi energici post punk e garage rock. Un testo che ho fatto fatica a scrivere e che mi fa piangere ogni volta che lo risento, perché scava nel profondo e dice la verità.
“Quattro braccia” è il singolo del cantautore marchigiano Samuele Di Nicolò, canzone che anticipa l’uscita imminente dell’EP “Briciole di sonno”. Il brano nasce dall’incontro e dalla collaborazione con Edoardo Lupacchini, co-autore di testo e musica, insieme a
Il videoclip di “CANI COME FIGLI”, il brano dei JOHN QUALCOSA (alias AmbraMariee Raffaele D’Abrusco) con Carmelo Pipitone, che dà il titolo all’ultimo album del duo, uscito il 10 maggio per Freecom
I brani scandagliano varie espressioni in un ambito genericamente alternative rock ma in cui troviamo momenti aspri e ostici che si alternano ad atmosfere rilassate, quasi oniriche, episodi acustici, elettronica, grunge e tanto altro.
Brano dal ritmo inquieto e obliquo, con una melodia (e una voce) che sembrano provenire da un altro pianeta, Erbaccia è una jam lenta, deliziosamente sconnessa e in accurata ricerca di emozioni profonde. Nel video, realizzato con immagini della band all’interno del Locomotiv Club di Bologna dal regista siciliano di base tra Bologna e Riga Giuseppe Lanno, l’aspetto visivo si fonde perfettamente allo spirito musicale, concettuale e artistico che anima la canzone – così come l’intero disco.
“Palissandro” è il primo singolo ufficiale di Chinò e il mare, interessante trio di cantautorato obliquo e non convenzionale composto da Gianluca Lovreglio, Gianluca Cariati e Ludwig Becker.
Una canzone scritta di fronte all’indignazione provata alla vista della foto di una madre afghana che porge il proprio figlio a una soldatessa dell’esercito statunitense, in occasione del ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan.
Ad accompagnare il brano un videoclip che ripercorre tutte le tappe obbligate della socialità e della mondanità in cui proliferano i mostri adolescenziali descritti nella canzone di Caparezza. Il visionario visual artist Giuseppe Di Taranto ha inserito il personaggio di UnFauno in una lunga fuga da essi, cercando di schivare le noie del divertimento di massa, dei viaggi verso il nulla e dell’appiattimento generale (che se non continui a correre prima o poi ti becca alle spalle).
Pulsante mix di suoni, ritmi, sensazioni, umori che arrivano tanto da lontano, quanto da vicino, tra afrobeat, ritmiche dance e ipnotiche, dub, funk, nu jazz, elettronica, sperimentazione, trance, sapori latini
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