FORJAY – Voglio viverti
Uno dei giovani che si prospetta tra i più interessanti del 2023 è di sicuro Forjay, poliedrico artista che fonde al pop sonorità elettroniche con contaminazioni spoken rap.
Uno dei giovani che si prospetta tra i più interessanti del 2023 è di sicuro Forjay, poliedrico artista che fonde al pop sonorità elettroniche con contaminazioni spoken rap.
Sesto singolo all’attivo per Asia, giovane cantautrice fanese classe 2005, che con “Bon voyage” arricchisce il suo curriculum musicale, alzandone ulteriormente qualità e maturità.
Surf strumentale più classico attraverso dieci brani rutilanti, sporcati dal suono di chitarre distorte, influenze latine e psichedeliche e tanta energia ritmica che talvolta sfiora le frequenze garage punk.
Il nuovo progetto li coglie alle prese con un intrigante sound che, partendo da un prevalente groove afro funk, si dipana su melodie e suggestioni mediterranee, accarezza l’ethio jazz di Mulatu Astatke, e il mix di soul e psichedelia caro ai Khruangbin.
Il lato A riprende, in chiave nostrana (il testo cita Freak Antoni, Little Tony, Tenco e Pasolini, tra i tanti) un brano di Willie Nile in chiave combat folk, “Giorgio” è invece una canzone autografa molto intensa.
La musica è il consueto assalto sonoro a base di uno scarno punk rock in stile Ramones con spruzzate garage, surf, rock ‘n’ roll.
Sonorità oscure e plumbee, dal tratto solenne e austero, di sapore post wave, temperate da influenze psichedeliche e da una vena cantautorale. Lavoro ricercato e personale.
Come consuetudine la band si muove in un fantasmagorico e divertentissimo mondo di swing, rock ‘n’ roll (quello dei primissimi “urlatori” italiani, da Celentano a Clem Sacco), rhythm and blues, jive e una piccola dose di ska.
La band compone bene, ha ottime capacità di arrangiamento ed eccellenti in veste esecutiva. Ottimo disco.
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