CHRIS YAN – 1990_music for seven tape loops and one perfomer
Chris Yan
1990_ music for seven tape loops
and one performer
14 minuti
“Stavo digitalizzando tutte le vecchie VHS di famiglia girate da mio padre con una videocamera PHILIPS degli anni ’80. Tra queste son ritornati alla luce tanti filmati tenerissimi di me e mio fratello da cuccioli.” Così inizia la storia di 1990 Music for seven tape loops and one performer, la nuova composizione di Chris Yan a chiudere un cerchio di memorie sonore e visive aperto con Blasè. ”1990 è l’anno in cui è stato girato questo breve documento familiare, nella sua interezza 1990 ha un componimento costituito da 7 loop di nastro magnetico. In ognuno di essi ho registrato poche note o perfino un semplice accordo che – volutamente, senza una frazione metrica musicale e in maniera completamente autonoma tra di loro – scorre in modo perpetuo. Così da creare un senso “Ad infinitum” e delle texture sonore che volevo trasmettere con la loro sovrapposizione. Liberamente ispirato dallo stesso metodo compositivo usato da Brian Eno per Music for airports.
“Questo video in particolare, di me a 3 anni e mio fratello 8 in una giornata primaverile nella provincia di Cagliari è stato tra quelli che più mi ha commosso. Non solo per quel senso comune di rivedersi da bambini, ma proprio per l’approccio che mio fratello aveva già verso di me. Valeva la pena dargli la forma di tributo-regalo per il suo compleanno, a rimarcare il rapporto che c’è da sempre tra di noi.” Il sound artist, compositore e field recordist romagnolo, ha ideato e stilato “Note per l’esecutore”, infatti la composizione 1990 Music for seven tape loops and one performer, si presta ad un fare performativo, strizzando l’occhio alla sound art o alla musica contemporanea. Il probabile interessato esecutore/performer – contattandomi in privato – ha delle “rules” da seguire. Deve solo scegliere un unico strumento e seguire determinati appunti per l’esecuzione. Ad esempio dovrà suonare per ogni loop le stesse note come quelle indicate, ma è libero di interpretarle con tempo e approccio in maniera completamente libera. Così come l’entrata di ogni loop è a sua completa discrezione, anche la durata complessiva della performance…”
Tanto il video quando il brano vanno fruiti insieme, in una sola e unica esperienza.
Dopo la residenza artistica a Girona (Spagna), Chris Yan ha approfondito il tema del paesaggio sonoro e visivo: “del paesaggio posso catturarne il suono, ma so già che muterà a distanza di anni. Posso volerlo immortalare in uno scatto fotografico, ma avrò solo quella frazione di secondo di quel paesaggio, di quella grandiosa solitudine.” Oltre al suono il concept sul paesaggio si imprime anche in fotografia, nello specifico a quella analogica: “proprio perché interessato a determinati colori e al processo di sviluppo. Non mi dispiacerebbe dedicare molto più tempo a questa pratica e perché no pensare anche ad esposizioni unendo la mia ricerca sonora a questa mia poetica della solitudine nei paesaggi.”
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