La band romana si distingue immediatamente con un album particolarissimo, già dall’ispirazione principale e più evidente ovvero l’Alberto Camerini “Arlecchino elettronico” degli anni Ottanta. Non mancano elementi meno pop come sguardi a Devo, synth pop, Kraftwerk ma il mix è particolarmente intrigante e gustoso. L’album supera l’ora di musica per diciassette brani e soffre un po’ di questa voluta bulimia compositiva ma il risultato finale è più che godibile.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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